E così,anche noi(in compagnia del mitico Pier),iniziamo la tourneè teatrale del Davide Van De Sfroos Show
Con molta curiosità, entriamo nell’ anfiteatro della scuola.
Un palco piccolo, ma riempito di bauli, contenenti cianfrusaglie di ogni tipo, soprammobili… ma che colpisce l’ occhio è una catasta d libri...
Si spengono le luci, sulle note e parole di “Akuaduulza” entrano i musicisti, col cilindro e frac, il Piu è un colpo d’occhio... con una piuma da gallo cedrone.
Insieme a loro, c’è stefania Pepe(brava),sarà la narratrice della serata.
Con passo felpato entra il "nostro", intona una lenta “Nocc”, poi si passa a “Polenta”, con ricordi giovanili del lago, e l’impatto con il blues-rock negli anni 70.
Come si viaggiava, ecco “Curiera”.. il confronto tra parole e musica è un tuttuno.
Inizia un siparietto scolastico divertente, si parla di cultura, poesia,e canta una canzone, con dei pezzi di Manzoni, Leopardi ed altri poeti,si parla di Shakspeare.
Ecco “Il costruttore”, entrano i primi ospiti, i “Malghesetti” gruppo montanaro dialettale Bresciano,( alla fine era doveroso comprargli il cd).
Poi un altro siparietto d recitazione, gag, poesia e improvvisazioni.
Sono momenti di grande riflessione, intervallate dalle splendide canzoni del Davide.
Ecco di fila: “Alain Delon”, “Ninna nanna”, “Lo sciamano”, “Il paradiso”, “Balera”, “Cimino”.
In mezzo, secondo ospite, Giovanardi, meglio conosciuto come Giò, ex voce dei “La Crus”, interpreta due canzoni milanesi dei Gufi, storico quartetto di Svampa,Patruno,Magni e Brivio, “Il blues della Ninetta” e “Gh e’ amo’ un quaivun”
Spazio anche al Frank “Bella lì”, con un blues stratosferico.
Arriviamo cosi verso la fine, oramai sono due ore e mezza. . .
Che dire? Vi sembrerà strano, ma dopo tanti anni ero trepidante per questo inizio tour, continua e continuerà a stupirmi, in uno spettacolo di sorprese e emozioni, fatto d incontri e immagini della vita quotidiana.
Nei bis, “Il minatore” e “I ann selvadegh del Francu”..
le tue parole sono ciò che siamo, e la musica un linguaggio universale.
Ciao, alla prossima… Filippo da Codogno
