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Data: 01 aprile 2005
Ora: 21:00
Locale: Alcuni Teatro S. Anna
Città: Treviso (Tv)
Informazioni:
ALCUNI TEATRO S. ANNA
Viale Brigata Treviso, 18
Treviso
INFO: tel. 0422.421142
WEB: www.alcuni.it
BIGLIETTI: unico € 15 + prev.
DAVIDE E L'OMBRA BIANCA
di Laura Breva
Adesso.
Adesso che il Papa è altrove, che il suo corpo è lì, indifeso dalla
morte, abbandonato dalla vita, posso scrivere di un'emozione forte,
provata venerdì sera a Treviso.
Teatro piccolo, pubblico attento e coinvolto, Davide comunicativo e
sciolto, come sempre gli succede quando gioca in trasferta.
Una serie di graditissime contaminazioni, prima fra tutte
una "Pulenta e galèna frègia" con omaggi sparsi qua e là, dai Pitura
Freska a Marley, passando per "Capitan Kurlash". Un bel concerto,
senza i fiati e le ballerine, ma molto ben suonato ("Il corvo"
soprattutto).
Nessuno stacco fra concerto e bis. Una curiera con un improbabile e
affannato conducente.
Applausi. Attesa.
Esce solo Davide, chitarra e viso teso.
Parla.
La sala è in silenzio. Dice che alle 20:30 non avrebbe voluto
neanche iniziare, che le notizie sulle condizioni del Papa lo stavano
convincendo a rimandare il concerto. Ma che poi ha pensato che il suo
mestiere è "far sognare le persone" (dice proprio così). E ha deciso
di suonare, aiutato in questo dalla band e da noi.
Ho pensato per tutto il concerto ai giochi di ombre che nello
spettacolo si sono creati, belli, intensi, come solo in un teatro
piccolo succede.
E adesso Davide dice che sta per scomparire "l'unica
ombra bianca" della nostra storia.
Lui, che delle ombre nere è un
vero poeta, riesce ad esserlo anche della luce.
Non dice cosa suonerà. Dice solo che farà "due pezzi da solo, poi
basta".
Noi capiamo. C'è aria di miracolo, stasera.
Inizia con una nenia in una lingua sua, fra il polacco e il sardo, ma
sono sicura che è anche la lingua sognata dai pesci, che dal mare
vicino fino al lago lontano stanno parlando con la sua voce. Cambia
la nota senza cambiare la faccia. E le parole diventano
insopportabilmente conosciute.
"Vent de segunda risma…".Con alla fine "dal nord la canzun del giazz…
dall'est…dall'est…"
Dall'est. Come Lui.
Di seguito, "Ninna nanna, ninna oh, ninna oh, ninna oh, ninna oh…".
E
alla fine "prega ul Signor a bassa vuus, cunt la sua bricolla a furma
de cruus…"
De cruus.
Come Lui.
Lo sguardo di Davide è di sicuro a Roma, l'uomo prega de sfroos e
cerca di accompagnare l'ombra bianca mentre si sta addormentando.
Se le canzoni sono scritte perché cercano il loro senso, stasera
quelle due canzoni l'hanno trovato.
Sembrano scritte apposta, o
adattate ad hoc. E invece non cambia una parola. Ma l'emozione è tale
che le parole vivono attraverso quell'agonia.
E la fanno diventare
vita, e musica.
La gente resta seduta per lunghi minuti. In silenzio esce dalla sala.
In molti hanno gli occhi rossi.
I cuori battono più forte.
Laura.
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