Carissimi “cauboi”,                       

                                        l’ho promesso a Marina e al Baffo di scrivere una lettera al sito (o, meglio, a tutti i desfans che frequentano cauboi.it, lanciato proprio un anno fa al concerto di Cernusco L.!) e, si sa, le promesse vanno mantenute, soprattutto se a farle è un prete o un prévet, come dice Davide…

…e allora vorrei invitarvi tutti a partecipare alla manifestazione musicale denominata “A força da partilha” (La forza della condivisione) che si terrà presso il teatro-tenda allestito nel campo sportivo dell’Oratorio di Cernusco Lomb. (LC) dal 9 al 17 maggio 2002, a favore di due centri di accoglienza dei “meninos de rua” (i bambini di strada) di Salvador Bahia e della “Comunità Emmaus” di Recife in Brasile. Il programma completo della manifestazione, con il pezzo forte del concerto di DVDS venerdì 10 maggio, lo potete trovare sul sito…

Qui vorrei brevemente richiamare il senso di questa manifestazione, riferendomi proprio al titolo inventato per identificarla.

 

Quando, nel luglio di cinque anni fa, ho avuto l’idea di organizzare, con l’aiuto di alcuni amici, un concerto per questi centri brasiliani, non immaginavo che “a força da partilha” fosse… così forte!

Quando poi, nell’ottobre seguente, sono “volato” in Brasile per portare i primi soldi raccolti, non pensavo neanche lontanamente alla possibilità che “a força da partilha” diventasse una storia… così condivisa!

Non sono solo i concerti organizzati con musicisti sensibili che nel tempo sono diventati poi amici, come nel caso del Bernasconi; non sono solo i 145 milioni di lire portati in Brasile in questi anni, la quarantina di giovani che ha condiviso con me i campi di lavoro nelle “favelas”, i quintali di materiale portati laggiù, i chilometri fatti per l’affissione dei manifesti o per volantinare ai concerti, i banchetti allestiti qua e là per vendere la carta riciclata dai ragazzi brasiliani, la “faccia tosta” di tante persone nell’andare a chiedere contributi, la dedizione di chi ha passato giornate intere a friggere patatine o a spillare birra…

“A força da partilha” è tutto questo insieme, ma è anche molto di più, è quel “qualcosa” che emerge dalle testimonianze che troverete nelle pagine del libretto che verrà stampato per l’occasione, parole semplici, ma profonde e sentite, di gente che l’anno scorso ha deciso di “venire a vedere, a toccare con mano, a conoscere, ad incontrare, a… condividere”!

“A força da partilha” è quel “qualcosa” che tocca le persone, le cambia dentro, le apre a quei nuovi orizzonti cantati da DVDS nei testi profondi delle sue canzoni, fa loro sperimentare in prima persona che “c’è più gioia nel donare, che nel ricevere”!

“A força da partilha” nasce dalla consapevolezza di non poter rimanere indifferenti di fronte a una situazione mondiale di ingiustizia, tale per cui il 20% della popolazione mondiale “arraffa” e consuma l’83% delle risorse del pianeta, a fronte dell’80% formato da persone umane, proprio come tutte le altre, che deve accontentarsi del 17% delle risorse, vale a dire delle briciole che cadono dalla nostra tavola; sì, perché noi facciamo parte di quel 20% e, quindi, di questa ingiustizia mondiale siamo complici, nel nostro piccolo, anche noi!

Ora, se abbiamo una coscienza, non può andarci bene una situazione così, non possiamo restare impassibili e inerti, dobbiamo fare qualcosa, qualsiasi cosa, anche piccola, purché ci permetta di vivere qualche forma di condivisione, di servizio, di volontariato, in favore di persone che magari non conosciamo ma che sono nostri fratelli! Non si può sempre “stare alla finestra”, magari a criticare o a prendersela con qualcuno; ad un certo punto è necessario “sporcarsi le mani” in prima persona…

Quando si ha il coraggio di aprire gli occhi su una realtà macroscopica di povertà (come può essere quella dei “meninos de rua” brasiliani), questo funziona da lente di ingrandimento nei confronti di quelle piccole, ma vere, situazioni di bisogno che magari accosti quotidianamente , ma di cui non ti sei mai accorto…

La solidarietà non deve essere solo una parola “di moda”, con la quale riempirsi la bocca, ma deve necessariamente incarnarsi nella forza dirompente di autentici, anche se piccoli, gesti di condivisione!

 

Se “a força da partilha” è tutto questo, allora è quel “qualcosa” che può prendere anche te!!!

 Non mi resta quindi che invitarvi a venire a “partilhar” (condividere) con tutti noi…

 … e se “anche Dio el scapa in Brasil”, dobbiamo sbrigarci anche noi…

 

                                                                                                            don Marco