Arcipelago Chimico

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Arcipelago Chimico

Messaggioda de Sloob » sab mar 18, 2006 9:41 pm

C' un arcipelago di isole al mondo che nessuno decide di visitare per scelta propria. Isole che ti accorgi di tutta la loro esistenza all' improvviso, isole che finora puoi aver visto o vissuto ma solo restandone a riva, in una baia, una rada o un promontorio.

Nell' interno di questi lembi di terra ci sono luoghi segreti -grotte, pertugi, baratri, picchi inacessibili e foreste di pietra- che solo se sei tu il predestinato ne diverrai l' esploratore; protagonista e vittima, consapevole o allo sbaraglio che tu sia.

Non sono terre disabitate e non sono nascoste, sono visitabili, c' è un Servizio Assistenza spesso di alto livello, migliaia di persone ne calpestano tutti i giorni i sentieri e le strade.

Ma non è esattamente di questo che i miei tasti han voglia di pigiarsi. Vorrei entrare più a fondo, vorrei -immeritevole emulo di un Verne o dei Fratelli Wachowski (registi di Matrix). Voglio, vorrei, tentare di descrivere un viaggio del quale sai solo la data di inizio ma dal finale non databile, non prima della fine; lieta o funesta possa essere.

Voglio, vorrei, proverò, a descrivere ciò che neanche il mio occhio più segreto aveva mai visto.

Una sola domanda per poter capire: " se molti di noi possono descrivere, ognuno a modo suo, che gusto può avere un alimento dal sapore poco - o tanto- sgradevole io ancora non riesco a descrivermi la sensazione, il gusto, che hanno i globuli bianchi quando son troppo pochi o quando sono in eccesso. Quando uno di questi due estremi li senti in te non solo come sensazioni sottopelle ma come vero e proprio gusto, come se i tuoi nervi o chissà cosa preposto a questo ti fan sentire tutto il corpo, o parti di esso, come il retro della lingua e l' alta gola dopo che hai mangiato un qualcosa che non ti aggrada".

Può esser più semplice far capire un dolore poichè un dolore lo abbiam provato tutti. "Mal di schiena come se avessi preso una badilata" credo che pochi possano non capirne il significato o trovare nella sua storia un' alternativa per immaginarne la consistenza.

No! Ci sono sensazioni diverse - e non sempre dolorose- per le quali trovare una descrizione (soprattutto per se' stessi) non è così facile, figurarsi per gli altri.
Io ci voglio provare.

Io la mia isola l' ho intravista da circa un anno. Io su questa, ormai mia, isola ci sono da molti mesi. Non sono da solo, sono preparato a tutto, ho buoni mezzi di comunicazione ed ho molte persone care che già hanno avuto modo di ricevere i miei sms in bottiglia. A me e a tutti auguro buona lettura.
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Re: Arcipelago Chimico

Messaggioda Fantasmino » sab mar 18, 2006 10:40 pm

de Sloob ha scritto: A me e a tutti auguro buona lettura.



A te auguro un approdo sull'isola delle buone notizie

:wink:

franco
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Messaggioda de Sloob » sab mar 18, 2006 11:22 pm

Nel più "dentro" dell' isola spesso sono gli uomini a metter fuori radici e alberelli di alluminio e plastica si spostano attorno a loro su quattro o cinque rotelline.

L' uomo diventa pianta pensante ed il suo corpo viene tenuto in una fioriera, dentro una serra. Bianchi giardinieri ed ancor più bianchi tecnici accudiscono giorno e notte tutte le fioriere del vivaio. Gli alberelli a ruote fruttificano solo in funzione di quello che tu puoi aver dentro; da semplice Sodio o Glucosio a, via via più verso la linfa, soluzioni chimiche sempre più complesse.

Vengono appesi frutti dalla scorza di vetro o plastica e il loro succo entra in te goccia a goccia, lento, veloce, lentissimo a seconda delle caratterische. Il chimico nettare ha nomi a volte seducenti ed a volte impronunciabili, altri tenebrosi e cupi, altri come impronunciabili sigle:
"Vincristina", "Daunorubicina (Daunomucina)", "Mercaptopurina", "Carboplatino", "cicIofosfamide" detto Mostarda Azotata"...

Frutti che spesso non devono prendere luce, non deve esserne toccato il nettare e che vengono immagazinati in costosissimi, leggendari, frigoriferi.

Tu uomo Pianta sei lì nel tuo vaso, le tue braccia hanno emesso dei fittoni (sottili ramoscelli) che portano la chimica linfa ai tuoi rami e da lì al tuo tronco. Se puoi prendi il tuo alberello a ruote e lo porti a fare un giro, se non puoi il tuo alberello ti getta ombre finchè stai nella tua bianca fioriera.

Io, nuova pianta, ho un fittone di plastica che mi entra sottopelle per un tratto poi si butta in un cunicolo aortico per arrivare in prossimità della grotta Ventricolo.

Io pianta, io roccia, io monte, io lago, io dolina, io foiba, io tronco, ramo, bestia, foglia, fittone, pollone (sottili nuovi getti del tronco. Esempio tutto quel verde alla base dei tigli in piena stagione). Io pianta, vaso, giardiniere di me stesso, io gli altri e gli altri me, io Uomo ed io Isola stessa.

Il plastico fittone permette alla chimica linfa di spandersi in me senza atrofizzare le vene dei rami ed è per nulla doloroso averla.
Non so, è come se avessi una porta USB 2.0 sempre inserita piuttosto che una vetusta "seriale"e ho un cerotto che bisogna cambiare ogni 72 ore e che rilascia antidolorifico. Ho scadenze giornaliere con pastiglie multicolori.

"Ogni frutto ha la sua stagione" dicevano i saggi ed ora che non esistono stagioni neanche in agricoltura ogni mio "frutto" ha la sua ragione ed ognuno di questi frutti dalla scorza di plastica mi fa conoscere nuove sensazioni, nuovi gusti -quasi sempre più o meno sgradevoli, e nuove reazioni fisiche.

Ogni cosa dell' uomo Pianta prende consistenze mai ipotizzate. La sua stessa matrice biochimica assume forma: i globuli bianchi in difetto hanno un gusto diverso da quando sono in eccesso. I rossi, se mancano, ti avvisano con una ruvida linguata secca che ti parte dalle spalle per arrivare, come fermentata, alle mani inacidendoti le braccia di spossatezza dolorosa ed insieme anestetizzante.

Ogni tua componente biochimica, col tempo e l' esperienza, riesce a mandare segnali. A te decifrarli. Ai bianchi agronomi quantificarli, gestirli: curarti.

Io uomo-Pianta, esploratore nulla so di medicina. Non mi interessa sapere -non sempre- cosa c' è dentro i frutti o nelle rapide iniezioni per correggere ora un' aplasia (carenza di globuli bianchi) ora un «non so cosa».

Io sono io e faccio l' esploratore, lo scout, di me stesso e loro sono loro e fanno il loro mestiere di tecnici mappatori-cartografi-logisti- esploratori a loro volta e lo fanno bene, anche come umanità.
A noi uomini Pianta tocca, quando possibile, comunicare a loro le nostre sensazioni, aiutarli ad esplorarti, decifrare, codificare, inventare parole che siano d' unione tra un « 82/95-100" tra un «non so cosa < 25.000" tra un "qualcosaltro nella norma, non evidenti tracce di....». A loro il microscopio, a noi il macroscopio delle nostre esigenze, anche le più piccole. Anche un sudore in più o un prurito.

Altre bianche figure accudiscono le Piante, pronte e spesso sollecite ad ogni tua reale esigenza. Hai il sottovaso pieno di gialla mistura ammoniacale ? Da un ramo pende un ramoscello con una foglia, tocchi la foglia e parte un segnale ed il giardiniere arriva. Il bianco vivaista ti porta le tue dosi di concime ad orari stabiliti, ti porta i correttori del tuo PH alterato, ti porta il cibo, ti pulisce -o ti aiuta a farlo- se serve, ti inietta sottocorteccia o nel basso tronco quel che gli agronomi hanno messo in lista.

O passano loro o -ma non abusarne- sfiori la foglia ed arrivano.

Dal 18 ottobre sono un uomo Pianta, ogni tanto mi sistemano le radici e possono invasarmi per passare qualche giorno fuori dal vivaio ed ecco che divento pianta Uomo.

Ora sono a casa per un "48 ore" iniziato venerdì 17 dopo una indigestione di globuli bianchi e dopo un' ottantina di giorni ininterrotti tra il vivaio di Aviano (CRO) e quello della mia città. Da troppo pochi come altre volte a troppi e di ogni cosa, si sa, anche se buona..."il troppo storpia". E non mi si venga a dire che Venerdì 17 porta jella, chè a me non capita, mai !!
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Messaggioda de Sloob » dom mar 19, 2006 12:23 pm

-immeritevole emulo di un Verne o dei Fratelli Wachowski
....

ehm ehm ehm... Intendevo "improbabile ed immeritevole"
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Messaggioda clarabonaldi » dom mar 19, 2006 9:46 pm

Difficile poter davvero capire se non sei mai stato uomo-pianta, ma ci sono persone che hanno il dono di trasformare le parole in immagini e sensazioni.
...ed altre che non hanno represso la capacità di essere empatici...

Un abbraccio
C.
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Messaggioda de Sloob » lun mar 20, 2006 1:03 am

La guerra prende anche le Isole

Ti devi difendere e ti devono difendere, le stagioni degli uomini Pianta non seguono il girar degli astri ed i loro periodi vegetativi sono alterati o diversi.

Inizia la stagione della guerra e ci sbatti addosso senza preparazione alcuna, l' Isola che tu sei viene bombardata. Bombe intelligenti, bombe mirate.
E tu inizi a scavarti rifugi, poi ti sbattono in trincea, praticamente da uomo Pianta ti mettono in tagliola¹ e si diventa Uomini pianta.

Ovvero diventi una pianta. Una mappa, una carta geografica, topografica, dove le rilevazioni del tuo interno, grazie ad azioni di prelievi ed analisi , diventano numeri e dati che messi sul tavolo danno modo agli Alleati di studiare le strategie grazie all' elaborazione delle sostanze, dei dosaggi e dei tempi che porteranno ad una pur temporanea desdriddazioneł² del tuo più intimo essere; la Linfa, il Midollo.

¹ (metodo vivaistico per salvaguardare le piante fuori terra durante l' inverno. Vengono riposte, anche quasi in orrizzontale, vicine una all' altra con la parte delle zolle interrata in un tumulo per impedire che le radici possano ghiacciare. Si usa altresì in primavera/estate per lasciarle parcheggiate in qualche cantiere, in attesa della piantumazione, qualora le necessità idriche lo richiedessero)

² (da Dresda, la città tedesca che fu rasa al suolo. Con la storia vista con gli occhiali dei vincitori del II conflitto è più in voga dire Coventryzzazione)


______________________________________________________
In Tagliola

Campo di Aviano, novembre, trincea 2-19: primo bombardamento.

"[i]Comincio a prender confidenza di questo campo base, di questo dedalo di trincee. Vedo alberelli, spinti da Piante, passeggiare nel largo perimetro di ristoro.
Alberelli con enormi frutti che pendono anche in grappoli da quattro. Frutti avvolti in carta stagnola per impedire alla luce di deteriorarne il contenuto. Frutti con un impianto di irrigazione elettronico che regola il goccia a goccia e frutta semplice zuccherina per idratare e diluire ciò che è già nel tuo fluido rosso, per non inaridirti sotto lo stillante bombardamento.

Una regola non scritta e da nessuno voluta recita: CRANIO RASATO.

Prima di Aviano ero già stato bombardato da aviazione leggera nella mia città e per soli due giorni ogni ventuno in azioni di tipo "shot and escape". Missioni che non mi avevano impedito di proseguire la mia attività e che sembravano aver dato buoni risultati nel periodo Maggio Settembre; non ancora Pianta.
Era novembre ed ero lì; ligio alla regola.

Ad ottobre i servizi segreti della Pet Tac¹ avevano avvisato il Comando che le formazioni nemiche penetrate tra il mio durame² ed il legno da una (evidente tra il mio tronco e la chioma -il collo-) a quattro: femore sinistro, costato sinistro, retro vescica. Avevo già buttato fuori le prime radici, ero già invasato nel mio Vivaio cittadino.

Ad Aviano il vivaio CRO (Centro di Riferimento Oncologico) è specializzato solo ed
esclusivamente per questo tipo di guerra, il Quartier Generale del Nordest.

Non so se nelle mie cavità più intime avessi già smaltito gli isotopi di glucosio che una settimana prima mi avevano iniettato prima di infilarmi in un tronco cavo con un lettino che ci scorre lentamente dentro mentre la corteccia del tronco stesso gira velocemente attorno ad ogni tua sezione. Un modo, forse, di contare i tuoi anelli senza necessariamente usare una motosega. Non so. Poi si diventa fotografie di un panorama visto da dentro. So che ero lì pronto ad essere bombardato

¹ (Tomografia Assiale Computerizzata con metodo di contrasto radioattivo)

Vengo nuovamente analizzato ed abili mani cominciano a usare goniometro, sestante, bussola, carta millimetrata per ritracciare la pianta di me uomo Pianta.
Per la seconda volta in sei o sette mesi una trivella mi apre un piccolo tunnel lombare per prelevarmi midollo, liquido midollare ed una carota di osso.

Una volta diventato un disegno fatto di numeri, linee, crocette e lineette vedo pronto il mio alberello ed il mio irrigatore. La Tagliola è pronta e si inizia......
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Messaggioda de Sloob » lun mar 20, 2006 1:59 am

Joj Klara, ke dire? Gran bel ciao a te. :-]

ps: sapevo di essere simpatiko, sapevo di essere antipatiko, ma empatiko....?
No, empatiko non me l' ero mai sentito dire.... Ho fatto TRIS... (grazie)
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Messaggioda Michi » lun mar 20, 2006 8:55 am

K per il kazzeggio, C per il cuore. Cominciare la settimana leggendoti così mi fa bene e ti son grata.
Della pianta la forza, della pianta la fiducia, della pianta la pazienza; hai capito di più e stai fermo perché agitarsi non paga; pianta che ha imparato a far fotosintesi al contrario, ti somministrano ossigeno e zucchero e cedi luce. Racconti il sapore dei globuli e non il dolore degli organi. Cicatrici per raccontare le frustate della vita, corteccia ruvida ad ingannare i frettolosi e scorza aspra per proteggere i vasi che corrono nel libro del tuo profondo. Puoi tagliare un ramo all’albero e fagli perdere le fronde e lui trasuda resina di vita che se l’hai vista, ti si attacca addosso densa e gentile; chi ha guardato il buio troppe volte in pieno giorno, quasi mai riesce a vedere la luce sulle palpebre chiuse di notte, ma l’uomopianta ha gli occhi sulla pelle. L’uomopianta è in licenza per poche ore e per coincidenza la sera c’è un concerto di Davide a pochissimo da lui; invece di intristire se e gli altri, prende le parole e racconta i suoi anelli.

Vorrei che i taglialegna la smettessero con te che in primavera il compito delle piante è di fiorire.

E ti prendono in giro
se continui a cercarla
ma non darti per vinto perché
chi ci ha già rinunciato
e ti ride alle spalle
forse è ancora più pazzo di te




E la strada la trovi da te...io ti voglio bene.

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Messaggioda de Sloob » mar mar 21, 2006 5:15 am

Centro Polivivaistico Città di Slobizia- ultimo giorno d' inverno
Trincea 2-5, ore 03.00


"non fanno neanche più le morfine di una volta ! Hanno cambiato il mondo e neanche quelle si son salvate, non le distillano più da papaveri veri, non le tengono più nelle botti, han perso sapore ormai"

Sarà che i cicchetti di sgnappa Morfino non li sorseggio dalle braccia ma entrano direttamente dalla gola aortica ma io non sento neanche quel minuto scarso di primo stordimento che ad esempio sentivo in un maggio dell' ottantatre dopo che giocando allo Schiaffo del Soldato la mia gamba sinistra perse la partita contro un muscolosissimo camion sulla Via Emilia.

Da ieri sera sento forte il bisogno di bere, bere questa sgnappa che volevo tener lontana il più possibile ma non riesco a digerire.

Quel pomo della Val di Collo brucia. Gonfio e rosso brucia. Ha un sapore simile al tetano, forse più fruttato ma anche più persistente, Forte e sgradevole come certa cacciagione che non è stata ben marinata e poi mal cotta. Localizzato al centro del suo gusto come mangiar la pelle interna del melograno e poi sfumato in un caco immaturo.

Il gusto del dolore oggi è aspro e contemporaneamente eccessivamente tannico, ne sento la pesantezza dal braccio alla gola, digestione pesante.

Tre sgnappe da stamattina. Uscito anche dalla tagliola per portarmi nelle retrovie fin giù alla sussistenza. Bar ed edicola, poi visite, poi civili e poi pizza in trincea con i parenti.

Ma si sa, l' indigestione la soffri di più la notte. E sto pomo è proprio indigesto !!!

Eppure dopo il rancio di mezzogiorno ero andato a rapporto dall' Agronomo, Generale di brigata Tologo Emanuele (chiamato dalle truppe degli uomini Pianta col diminutivo di Ema: Ema Tologo) il quale dopo avermi ripreso alcune misure col righello e aver fatto i suoi disegnini, scritto numeri, tirato lineette e disposto freccette in diverse direzioni dettava alla mia bianca vivaista, una graziosissima Caporale, le coordinate chemio-temporali della mia manutenzione.

"Allora iniziamo già da stasera alle venti con trattamenti non tossici di estratto di Vinca e Mostarda azotata¹... Domani e dopodomani solo Mostarda azotata-iprite ... Mi tenete controllato l' emocromo e se i valori di clorofilla lo consentono ripetiamo il trattamento anche giovedì....Sempre domani gli fate un prelievo....scratchhhh scratchhhh...

«in quel momento un rumore esterno non mi ha fatto capire di cosa o come. Beh poco male, ho pensato, sarà tutto meno della broncoscopia di tre settimane fa che mi ha scombinato tutti gli anelli e fatto buttar fuori schiuma perchè fatta a mezza dose di anestesia. O sarà poco più di un prelievo arterioso che vedi l' ago entrare quasi in verticale all' apice di un ramo prima della foglia; il polso »

Nel frattempo il Generale Ema telefona ad un vivaio ad una quarantina di chilometri da qui per chiedere un trattamento nella serra di radioterapia nella quale sono specializzati e lo ottiene per lunedì. "Vede Caporale l' importante è che noi riusciamo a sincronizzare i trattamenti chimici con la radioterapia in modo che...."

Ed io intanto guardo un grande cedro a ridosso della vecchia Cappella e penso che se non si può abbattere tutto in un colpo, il cedro-non la Cappella, si potrebbe tirar giù ramo per ramo e pezzo per pezzo e nel frattempo cippare² il materiale...

Era stato un ottimo pomeriggio insomma. Poi sto pomo è diventato sempre più rovente nonostante lo sgnappino dopo cena e questo gusto di cozza non fresca e ciliegia marcia appena uscite dal burro fuso che ho sul collo ancora non l' ho digerito.

Spero che per la mattina Vinca il migliore, che il trattamento fitoterapico mi ridia quel po' di endorfine e clorofilla. E che la Mostarda azotata mi dia sollievo tale da non aver bisogno di un cicchetto già di mattina, *a me mi* han sempre stupito quelli che alle sei o alle sette di mattina al bar bevono un caffè e lo fanno seguire o da un cognac o da un marsala...BLEAHHHH !!!!!!

PS in tempo reale...Comincio a sentire, stavolta al posto giusto la gola, un gustino di erbe cotte leggermente amarognole... Mi sa che i farmaci stanno entrando in circolo...Sperèma (ed il dolore sta scemando)

¹Vincristina: un alcaloide naturale della Vinca

Mostarda azotata (Ciclofosmamide): denominazione generica di alcune sostanze vescicanti di formula analoga all'iprite (detto gas mostarda, per il suo odore simile alla senape)
Aggressivo chimico usato durante la prima guerra mondiale dai Tedeschi, in bombardamenti d'artiglieria, sul fronte tenuto dalle truppe alleate a Ypres, nelle Fiandre, il 20 luglio 1917.

² Cippare: ridurre a grossolana segatura la ramaglia con una macchina trituratrice. Ideale per facilitare lo smaltimento (o aiutare il compostaggio) riducendo il volume del materiale.
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Messaggioda de Sloob » mar mar 21, 2006 5:18 am

versione breve dell' episodio precedente

Kazzo ke male !!!
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Messaggioda Lohana » mer mar 29, 2006 12:38 pm

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Lohana "Mastra Lucertolaia".
".... 'na stéla giàamò crépàda che ségüüta a lüsìi de la ràbbia..."
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Messaggioda de Sloob » ven mar 31, 2006 2:26 am

C Version

Premessa:

Nel decidere di rendere pubblico Arcipelago, su questo come su altri siti, in un forum (quindi lettura-scrittura interattiva) non mi sono posto il problema di che tipo di interazione avrei provocato.
Come non mi sono posto il pensiero di quale gradimento avrebbe avuto la lettura del tutto, non a livello letterario intendo, che lì i gusti son gusti e via andare.

Intendo gradimento emozionale nel leggere di cose, per quanto scritte come le scrivo, lasciano intendere anzi esplicitano, un qualcosa che và oltre il livello di confidenza che si può avere con persone che ti conoscono. Tutto ciò indipendentemente dal fatto che alcuni e non pochi [i]Nicknames
celino persone che conosco direttamente ed altre che invece conosco solo ed esclusivamente per quanto scrivono su questo sito.

Mi fossi posto il problema dell' interazione allora avrei aperto un blogchiuso e inserito il suo link in ogni messaggio del Guest book.

Mi fossi posto il problema della riservatezza o del "solo alle persone a me gradite" avrei fatto avere il link solo a queste.
___________________________________________________________

Se oltre a a ciò ke ho premesso mi fossi posto anche quello di "chissà cosa scirveranno cosa e chi" allora avrei aggiunto un cappello in cui chiedevo di interagire pure ma di restare nei limiti di un certo rispetto. Ovvero, ad esempio, uno/a potrebbe anche inserirsi con un post tipo "il solito Slobo, fà di tutto per compiacere e compatirsi (in progressione sponenziale anche nei toni fino ad arrivare al polemico offensivo.
Sono (come lo ero dall' inizio) che quello appena descritto è un esempio puramente virtuale.

Mi fanno piacere tutte le risposte finora lette
Mi ero prefissato di non rispondere pubblicamente ad ogni "intrusione" e me non son dimenticato solo con la Clarabonaldi per lo stupore di vedere un suo post in forum. Apparizione da parte di chi così poco finora sembra essere presente in pubblico.
___________________________________________________________________
Nota:

Invito e preventivamente autorizzo CHIUNQUE¹ a farmi notare errori di forma o di scrittura nonchè di grammatica e punteggiatura (ad esempio a me sembra di usar troppe virgole e spesso mi pongo il dilemma sui dui punti e il punto virgola: come e quando usarli) e segnalarmeli, sia in pubblico.

Più che un invito è un appello che faccio !!

Chiedo solo a chi lo farà di quotare la frase o il periodo in questione, solo e solo quella,

Anzi, chiedo donazione per [u]ne' questo ne' quello ne' quell' altro
i [/b]ne'[b] vanno divisi da virgole ? In caso di risposte private sarà mia cura avvisare in pubblico che quel tal quesito è già stato risolto cosicchè non far perder tempo alle persone che successivamente volessero segnalarmi lo stesso errore. ( e dare meno risposte, in pvt, possibile. Perchè va bene che "Slobino di qua" e "Slobetto di là" ogni tanto a qualcuno è scappato di scriverlo ma dentro dentro resto sempre pragmaslobico... wewewewewwewewe
__________________________________________________________________

Tutto bene kuindi finora ! Ed invece no !!!!

MI ha infastidito un post (kosì kontraddiko per la sekonda volta la stessa "regola ke mi ero dato" una kosa mi ha infastidito: il post di Willow.

Non tanto per l' altissima dose di "tormenti lattici" attivi nel suo essere yogurt al naturale,non tanto per la provocaziione sgarbata alla mia "firma" o altro.

No, Solo per questo avrei lasciato stare ma la cosa che mi ha irritato (anzi fatto inkazzare) è che abbia kritikato il regalo ke una persona, a me cara, mi ha fatto.

Ekko, "kara" Willow, kontinua pure ad inacidire kuesto topik e sappi, ribadisko, ke non avrai mai risposta da parte mia ma lascia stare ki mi offre kualkosa, kiunkue esso sia.
Non è un konsiglio ke ti ho dato.... ma tu askoltalo lo stesso. Rikordatene !!!! Perkè o "ino" o "etto" sempre slobiko sono e resto..


ps: e per fortuna ke durante la risposta a Willlow c' era Profondo Rosso in Tv kosì almeno mi sono rilassato un po' ....
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Messaggioda Michi » ven mar 31, 2006 10:00 am

Willow, teh. http://www.isolafelice.info/willow.htm
Sei dura tu, eh?
Ti alzi sempre così simpatica al mattino o ci sono esercizi particolari per arrivare a tanta serenità?
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