Desiderata..non proprio di mano mia ma spero al posto giusto

Poesie, versi, composizioni dei cauboi

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Desiderata..non proprio di mano mia ma spero al posto giusto

Messaggioda evylucertolina » mar lug 06, 2004 4:18 pm

DESIDERATA


PASSA TRANQUILLAMENTE TRA IL RUMORE E LA FRETTA, E RICORDA QUANTA PACE PUO' ESSERCI NEL SILENZIO.* FINCHE' E' POSSIBILE, SENZA DOVERTI ABBASSARE, SII in buoni rapporti con tutte le persone. * Di' la verita' con calma e chiarezza, e ascolta gli altri, anche i noiosi e gli ignoranti; anche loro hanno una storia da raccontare. * Evita le persone volgari ed aggressive; esse opprimono lo spirito. Se ti paragoni agli altri, corri il rischio di far crescere in te orgoglio ed acredine, perche' sempre ci saranno persone piu' in basso o piu' in alto di te. * Gioisci dei tuoi risultati cosi' come dei tuoi progetti. * Conserva l'interesse per il tuo lavoro, per quanto umile; e' cio' che realmente possiedi per cambiare le sorti del tempo. * Sii prudente nei tuoi affari, perche' il mondo e' pieno di tranelli. Ma cio' non acciechi la tua capacita' di distinguere la virtu'; molte persone lottano per grandi ideali, e dovunque la vita e' piena di eroismo. * Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti e neppure sii cinico riguardo all'amore; poiche' a dispetto di tutte le aridita' e disillusioni esso e' perenne come l'erba. * Accetta benevolmente gli ammaestramenti che derivano dall'eta', lasciando con un sorriso sereno le cose della giovinezza. * Coltiva la forza dello spirito per difenderti contro l'improvvisa sfortuna. Ma non tormentarti con l'immaginazione. Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine. Al di la' di una disciplina morale, sii tranquillo con te stesso. Tu sei un figlio dell'universo, non meno degli alberi e delle stelle; tu hai diritto ad essere qui. E che ti sia chiaro o no, non vi e' dubbio che l'universo ti si stia schiudendo come dovrebbe. * Percio' sii in pace con Dio, comunque tu Lo concepisca, e qualunque siano le tue lotte e le tue aspirazioni, conserva la pace con la tua anima pur nella rumorosa confusione della vita. * Con tutti i suoi inganni, i lavori ingrati e i sogni infranti, e' ancora un mondo stupendo. * Fai attenzione. * Cerca di essere felice.

TROVATA NELL'ANTICA CHIESA DI SAN PAOLO, BALTIMORA, DATATA 1692 (Traduzione di Enrico Orotino)
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Messaggioda evylucertolina » mar lug 06, 2004 4:27 pm

C'era una volta un ragazzo con un brutto carattere. Suo padre gli diede un sacchetto di chiodi e gli disse di piantarne uno nello steccato del giardino ogni volta che avesse perso la pazienza e litigato con qualcuno. Il primo giorno il ragazzo pianto' 37 chiodi nello steccato. Nelle settimane seguenti, imparo' a controllarsi e il
numero di chiodi piantati nello steccato diminui' giorno per giorno aveva scoperto che era piu' facile controllarsi che piantare i chiodi.Finalmente arrivo' un giorno in cui il ragazzo non pianto' alcun chiodo nello steccato. Allora ando' dal padre e gli disse che per quel giorno non aveva piantato alcun chiodo. Il padre allora gli disse di levare un chiodo dallo steccato per ogni giorno in cui non aveva perso la pazienza e litigato con qualcuno. I giorni passarono e finalmente il ragazzo pote' dire al padre che aveva levato tutti i chiodi dallo steccato. Il padre porto' il ragazzo davanti allo steccato e gli disse: "Figlio mio, ti sei comportato bene ma guarda quanti buchi ci sono nello steccato. Lo steccato non sara' mai piu' come prima. Quando litighi con qualcuno e gli dici qualcosa di brutto, gli lasci una ferita come queste. Puoi piantare un coltello in un uomo, e poi levarlo, ma rimarra' sempre una ferita. Non importa quante volte ti scuserai, la ferita rimarra'."
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Messaggioda evylucertolina » mar lug 06, 2004 4:28 pm

Esistono persone nelle nostre vite che ci rendono felici per il semplice caso di aver incrociato il nostro cammino. Alcuni percorrono il cammino al nostro fianco, gli altri li vediamo appena tra un passo e l'altro. Tutti li chiamiamo amici e ce sono di molti tipi.
Talvolta ciascuna foglia di un'albero rappresenta uno dei nostri amici.
Molti di loro li chiamiamo amici dell'anima, del cuore. Sono sinceri, sono veri.
Sanno quando stiamo bene, sanno cosa ci fa felici. E a volte uno di questi amici dell'anima si installa nel nostro cuore e lo chiamiamo innamorato... da la luce ai nostri occhi, musica alle nostre labbra, salti ai nostri piedi.
Ma ci sono anche quelli di passaggio, talvolta una vacanza, un giorno o un'ora, collocando un sorriso nel nostro viso per tutto il tempo che stiamo con loro.
Non possiamo dimenticare gli amici distanti, quelli che stanno nelle punte dei rami e che quando il vento soffia appaiono sempre tra una foglia e l'altra.
Il tempo passa, l'estate se ne va, l'autunno si avvicina e perdiamo alcune delle nostre foglie, alcune nascono l'estate dopo, altre permangono per molte stagioni.
Ma quello che ci lascia felici è che le foglie che sono cadute, continuano a vivere con noi... sono ricordi di momenti meravigliosi di quando incrociarono il nostro cammino.
Ogni persona che passa nella nostra vita è unica, lascia sempre un poco di sè e prende un poco di noi... ci saranno quelli che prendono molto, ma non ci sarà chi non lascia niente.
La prova evidente che due anime non si incontrano per caso...
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Messaggioda evylucertolina » ven lug 16, 2004 7:47 am

Ho imparato... che la miglior aula del mondo è ai piedi di una persona anziana.

Ho imparato... che quando sei innamorato, si vede.

Ho imparato... che appena una persona mi dice, "Mi hai reso felice!", mi rende felice.

Ho imparato... che essere gentili è più importante dell'aver ragione.

Ho imparato... che non bisognerebbe mai dire no ad un dono fatto da un bambino.

Ho imparato... che posso sempre pregare per qualcuno, quando non ho la forza di aiutarlo in qualche altro modo.

Ho imparato... che non importa quanto la vita richieda che tu sia serio..... ognuno ha bisogno di un amico con cui divertirsi.

Ho imparato... che talvolta tutto ciò di cui uno ha bisogno è una mano da tenere ed un cuore da capire.

Ho imparato... che dovremmo essere contenti per il fatto che Dio non ci dà tutto quel che gli chiediamo.

Ho imparato... che i soldi non possono acquistare la classe.

Ho imparato... che sono i piccoli avvenimenti giornalieri a fare la vita così spettacolare.

Ho imparato... che sotto il duro guscio di ognuno c'è qualcuno che vuole essere apprezzato e amato.

Ho imparato... che il Signore non ha fatto tutto ciò in un giorno solo. Cosa mi fa pensare che io potrei?

Ho imparato... che quando progetti di prenderti la rivincita su qualcuno, stai solo facendo in modo che quella persona continui a ferirti.

Ho imparato... che l'amore, non il tempo, guarisce tutte le ferite.

Ho imparato... che per me il modo più semplice di crescere come persona è circondarmi di gente più abile di me.

Ho imparato... che ogni persona che incontri merita d'essere salutata con un sorriso.

Ho imparato... che nessuno è perfetto, fino a quando non te ne innamori.

Ho imparato... che la vita é dura, ma io sono più dura.

Ho imparato... che ognuno dovrebbe rendere le proprie parole soffici e tenere, perché domani potrebbe doverle mangiare.

Ho imparato... che un sorriso è un modo non costoso di valorizzare i tuoi sguardi.

Ho imparato... che chiunque vuole vivere sulla vetta della montagna, tutta la felicità e la crescita si trovano mentre la si scala.

Ho imparato... che è meglio dare consigli in due sole circostanze : quando sono richiesti e quando c'è pericolo di morte.
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Messaggioda cyberangel » sab lug 24, 2004 1:29 pm

un topic solo di post della evy... hehehe
in effetti non si capisce bene il titolo del topic, ma pazienza.

uhm che dire belli però quei copia-incolla... :wink: :D

ps: adesso che hai imparato, insegnerai e le metterai in pratica? :wink:
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Messaggioda evylucertolina » gio nov 11, 2004 5:40 pm

Della colpa e del perdono
Durante il suo pellegrinaggio alla Mecca, un sant’uomo cominciò a sentire la presenza di Dio al suo fianco. In trance, si inginocchiò, nascose il viso e pregò:
“Signore, voglio chiedere solo una cosa nella mia vita: che io abbia la grazia di non offenderTi mai.”
“Non posso concedere questa grazia” rispose l’Onnipotente.
Sorpreso, l’uomo volle sapere il motivo del rifiuto.
“Se tu non mi offenderai, io non avrò motivi per perdonarti” udì il Signore che diceva. “Se io non avrò bisogno di perdonarti, ben presto tu dimenticherai l’importanza della misericordia verso gli altri. Perciò, prosegui il tuo cammino con Amore, e lasciami praticare il perdono di tanto in tanto, affinché anche tu non dimentichi questa virtù.”
La storia illustra bene i nostri problemi con la colpa e il perdono. Da bambini, sentivamo sempre nostra madre che diceva: “Mio figlio ha fatto quella stupidaggine perché gli amici lo hanno influenzato. Lui è una persona molto buona”.
E in questo modo, non ci siamo mai assunti la responsabilità dei nostri gesti, non abbiamo chiesto perdono – e abbiamo finito per dimenticare che dobbiamo essere generosi anche quando l’altro ci offende. L’atto di chiedere perdono non ha niente a che vedere con il senso di colpa o la vigliaccheria: tutti noi commettiamo errori, e sono proprio questi passi falsi che ci permettono di migliorare e progredire. Se, invece, siamo troppo tolleranti con i nostri atteggiamenti – soprattutto quando essi finiscono per ferire qualcuno – alla fine siamo isolati, incapaci di correggere il nostro cammino.
Come allontanare la colpa, ma nello stesso tempo avere la capacità di chiedere perdono per un errore?
Non esistono formule. Ma esiste il buon senso: dobbiamo giudicare il risultato delle nostre azioni, e non le intenzioni che avevamo nel compierle. In fondo, tutti sono buoni, ma questo non interessa e non cura le ferite che possiamo causare. Una bella storia illustra ciò che voglio dire:
Quando era piccolo, Cosroes aveva un insegnante che era riuscito a fare in modo che si distinguesse in tutte le materie che studiava. Un pomeriggio, il maestro – apparentemente senza motivo – lo castigò con grande severità.
Anni dopo, Cosroes salì al trono. Uno dei suoi primi provvedimenti fu di mandare a chiamare il maestro della sua infanzia e chiedergli spiegazione dell’ingiustizia che aveva commesso.
“Perché mi castigaste senza che io lo meritassi?” domandò.
“Quando vidi la tua intelligenza, seppi subito che avresti ereditato il trono di tuo padre”, rispose l’antico insegnante. “E decisi di mostrarti come l’ingiustizia sia capace di segnare un uomo per il resto della vita.
“Poiché ora sai ciò che questo significa”, continuò il maestro, “spero che tu non castighi mai qualcuno senza motivo”.
Questo mi fa pensare a una conversazione che ho avuto durante una cena a Kyoto. Il professore coreano Tae-Chang Kim commentava le differenze fra il pensiero occidentale e quello orientale.
“Entrambe le civiltà hanno una regola d’oro. In Occidente voi dite: farò per il mio prossimo quello che vorrei fare per me. Questo significa che colui che ama, stabilisce un modello di felicità, che tenta di imporre a tutti coloro che si avvicinano.
“La regola d’oro dell’Oriente sembra quasi uguale: non farò al mio prossimo quello che non desidero che esso faccia a me. Ma quest’ultima parte dalla comprensione di tutto ciò che ci rende infelici, anche il fatto di dover obbedire al modello di felicità imposto dagli altri – e la differenza sta tutta qua.
“ Per migliorare il mondo, noi non imponiamo una maniera per dimostrare il nostro amore, ma, piuttosto, per evitare la sofferenza altrui”.
Quindi, rispetto e cautela nel confrontarci con il nostro fratello. Ha detto Gesú: “E’ dai frutti che si conosce l’albero”. Dice un vecchio proverbio arabo: “ Dio giudica l’albero dai suoi frutti, e non dalle sue radici”. E dice un vecchio proverbio popolare: “Chi picchia dimentica, chi le busca non dimentica mai”.
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Messaggioda evylucertolina » gio nov 11, 2004 5:42 pm

Bisogna sempre sapere quando una fase giunge alla fine.
Se insistiamo nel persistervi piú del tempo necessario, perdiamo la gioia e il senso delle altre fasi che dobbiamo vivere. Concludere cicli, chiudere porte, terminare capitoli – non importa l’espressione che usiamo, ciò che importa è lasciare nel passato i momenti della vita che sono ormai terminati.
Sei stato licenziato? Hai chiuso una relazione? Hai lasciato la casa dei genitori? Sei andato a vivere in un altro paese? L’amicizia tanto a lungo coltivata è scomparsa senza spiegazioni?
Puoi anche passare molto tempo a domandarti perché ciò sia accaduto. Puoi dirti che non farai un passo in più finché non avrai capito le ragioni che hanno portato certe cose, che erano tanto importanti e salde nella tua vita, a essere improvvisamente trasformate in polvere.
Ma un tale atteggiamento sarà un logorio enorme per tutti: i tuoi genitori, tuo marito o tua moglie, i tuoi amici, i tuoi figli, tua sorella, tutti staranno chiudendo dei capitoli, cambiando pagina, andando avanti, e tutti soffriranno nel vedere che tu stai fermo.
Nessuno può stare contemporaneamente nel presente e nel passato, neppure quando tentiamo di capire le cose che ci accadono. Ciò che è passato non tornerà: non possiamo essere eternamente bambini, adolescenti tardivi, figli che si sentono colpevoli o rancorosi nei confronti dei genitori, amanti che rivivono notte e giorno un legame con qualcuno che ormai se n’è andato via e non ha la minima intenzione di tornare.
Le cose passano, e la cosa migliore che facciamo è lasciare che esse possano davvero andarsene via.
Perciò è tanto importante (per quanto doloroso sia!) distruggere ricordi, cambiare casa, dare tante cose agli orfanatrofi, vendere o regalare i libri che si possiedono. Tutto in questo mondo visibile è una manifestazione del mondo invisibile, di ciò che sta accadendo nel nostro cuore – e disfarsi di certi ricordi significa anche fare spazio perché altre cose prendano il loro posto.
Lasciarsi andare. Liberarsi. Distaccarsi. Nessuno in questa vita gioca con le carte truccate, e quindi a volte vinciamo e a volte perdiamo. Non aspettarti che qualcosa ti sia restituito, non aspettarti che il tuo sforzo sia riconosciuto, che il tuo genio sia scoperto, che il tuo amore sia compreso. Smetti di accendere la tua televisione emotiva e guardare sempre lo stesso programma, che mostra come hai sofferto per una certa perdita: ciò ti sta solo avvelenando, e nulla di più.
Non c’è niente di piú pericoloso di rotture amorose che non sono accettate, promesse di lavoro che non hanno una data d’inizio fissata, decisioni che sono sempre rinviate in nome del “momento ideale”. Prima di cominciare un capitolo nuovo, bisogna terminare il vecchio: ripeti a te stesso che ciò che è passato non tornerà mai piú. Ricordati che c’è stata un’epoca in cui potevi vivere senza quella cosa, senza quella persona – niente è insostituibile, un’abitudine non è una necessità. Può sembrare ovvio, può anche essere difficile, ma è molto importante.
Concludere cicli. Non per orgoglio, per incapacità, o per superbia, ma perché semplicemente quella cosa non rientra piú nella tua vita. Chiudi la porta, cambia il disco, pulisci la casa, scuoti la polvere.
Cessa di essere chi eri, e trasformati in chi sei.
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COME SI MANTIENE UNA AMICIZIA?

Messaggioda evylucertolina » mar dic 14, 2004 3:46 pm

Una madre e suo figlio stanno camminando sulla spiaggia.
Ad un certo punto il bambino dice: "Mamma come si fa a mantenere un’amicizia?"
La madre guarda il figlio sorridendo e poi gli dice: "Raccogli un po’ di sabbia."
Il ragazzo si china e raccoglie una manciata di sabbia finissima.
La madre allora, sempre sorridendo: "Ora stringi il pugno…"
Il ragazzo stringe la mano attorno alla sabbia e vede che, più stringe,
più la sabbia gli esce dalla mano.
"Mamma, la sabbia se ne scappa…"
"Lo so, caro… Ora tieni la mano completamente aperta…"
Il ragazzo ubbidisce, ma una folata di vento porta via parte della rimanente.
"Anche così non riesco a tenerla…"
E la madre, sempre sorridendo:
"Adesso raccogline un altro po’, e tienila con la mano aperta a cucchiaio…
così.. abbastanza chiusa per custodire, e abbastanza aperta per la libertà".
Il ragazzo riprova, e questa volta la sabbia non sfugge dalla mano, ed è protetta dal vento.
"Ecco come far durare un’amicizia…"
Kherydan
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Messaggioda evylucertolina » mar gen 25, 2005 7:05 pm

Una di queste fu il sentirsi raccontare come mio nonno aveva usato i suoi ultimi secondi di vita, le sue ultime energie. D'inverno quando accendevamo il camino, ed ero giovane e semplice, mi ipnotizzavo davanti alle fiamme. Mi piaceva vedere come giocassero e danzassero nell'aria. Mi piaceva vedere le forme che prendevano. Sembrava quasi che la casualità di quelle forme, non fosse poi così casuale. Ed è forse questo che, così tanto, mi affascinava. Una cosa che noti nella fiamma, è quando si spengono. Si vede chiaramente l'intensità che diminuisce, pian piano, poco alla volta. Arriva però il momento in cui sta per estinguersi. Lì c'è un istante, più o meno eterno, nel quale la fiamma può scomparire improvvisa ed inaspettata. Ora so, che, questo vale solo per chi guarda. La fiamma, invece, sa esattamente quando si spegnerà. E non so se voi l'avete mai notato, ma proprio come, nella leggenda in cui il cigno prima di morire eleva il suo canto più melodioso, anche la fiamma, quando se ne va, ha un ultimo ed incredibile istante in cui aumenta la sua intensità. E così fece mio nonno. Uso le ultime parole per richiamare mia nonna che era nella stanza di fianco. Mia nonna che entra in quella stanza, e mio nonno con un sorriso, che la saluta. Usa le sue ultime energie, per salutare la persona, che insieme a lui aveva diviso la vita. Aveva diviso sorrisi, dolori, una guerra e figli, nipoti ed istanti che probabilmente, negli ultimi tempi, mio nonno aveva rivissuto più e più volte nella sua testa. E l'ultimo gesto che ha fatto è stato alzare quella mano per salutare. Ed io mi sono chiesto: “Quanto può pesare una mano di una persona che è alla fine? Che amore può sollevare quella mano?”. E quell'amore che Dio deve aver fotografato alla morte di mio nonno. E questa immagine si è impressa sulla pellicola del cuore, ed ha sviluppato quella che è diventata la mia vita attuale.

****

Ho sempre sognato di andarmene così, come mio nonno, e tutte le volte che ci penso, mi venono fuori le lacrime, non so perchè, a volte vorrei essere più forte di quel che sono... ma non è facile... ...ora so di aver trovato qualcuno per cui vale la pena alzare quella mano...


(tratto dal pezzo imprevedibilità di Francesco Patera sul sito http://fpatera.altervista.org/ )
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Ogni giorno una piccola battaglia

Messaggioda evylucertolina » lun lug 25, 2005 9:06 pm

Ci sono giorni dove il tutto prende forma e colore indefiniti, giorni in grado di farci dimenticare anche i momenti più memorabili della nostra vita.

Come è possibile distruggere tutto, come si può biasimare chi riesce a dimenticare, in poco tempo, l’importanza di una vita…

Anche chi odia ha le sue motivazioni e chi ama ha il compito di insegnare e far comprendere, chi è capace di amare il buio si aspetti di conoscere la miglior fonte di luce, chi è in grado di ospitare nella sua vita, i problemi di tutte quelle persone che gli vivono accanto, si aspetti coraggio e fiducia nei momenti più difficili e probabilmente immeritati.

Ogni difficoltà deve essere affrontata come una sfida personale e se nei primi tempi la partita sembra essere a favore dell’avversario, non importa ci sono sempre dei tempi di recupero. E’ proprio vero, la vita è un po’ la simulazione di una partita di calcio, dove il pallone può rappresentare il nostro scopo vitale e la porta, dove calciare il tanto atteso goal, uno dei nostri tanti traguardi. Raggiungere un traguardo non è semplice,(…) se lo fosse la vita prenderebbe il sinonimo di “vacanza senza fine” e tutti non avrebbero motivo per lavorare, studiare, comprendere, parlare, agire in modo consono e lineare… ognuno si permetterebbe il lusso di integrare la propria libertà con tutto il resto, senza rendersi conto che tutto ha un limite. (…)

Rassegnarsi è sbagliato, continuare il proprio cammino è avere coraggio.
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dedicato all'amore

Messaggioda evylucertolina » dom mar 05, 2006 1:53 pm

VORREI AVERE IL BECCO

VORREI AVERE IL BECCO
PER ACCONTENTARMI DELLE BRICIOLE
Concentrato e molto attento
si, ma con la testa tra le nuvole
Capire i sentimenti, quando nascono e quando muoiono
perciò vorrei avere i sensi per sentire il pericolo.
SE TUTTI QUANTI LO SANNO
MA HANNO PAURA CHE L'AMORE E' UN INGANNO
OH, CE L'HA FATTA MIA NONNA PER 50 ANNI CON MIO NONNO IN CAMPAGNIA

Più o meno come fa un piccioe
lo so che è brutto il paragone
PERO' VIVREI CON L'EMOZIONE
DI DARE FIDUCIA A CHI MI TIRA IL PANE
più o meno come fa un piccione
l'amore sopra il cornicione
TI STAREI VICINO NEI MOMENTI DI CRISI
E LONTANO QUANDO ME LO CHIEDI
DIMMI CHE CI CREDI E CHE TI FIDI

Un giorno avevo il vento
che mi accompagnava su una tegola
A volte sono solo e mi spavento
cosa ci fanno due piccioni in una favola?
SE TUTTI QUANTI LO SANNO
MA HANNO PAUR CHE L'AMORE E' UN INGANNO
OH, ME L'HA DETTO MIA NONNA: "LO SAI QUANTE VOLTE NON PENSAVO A TUO NONNO?!"

PIù O MENO COME FA UN PICCIONE
E MICA COME LE PERSONE
CHE HA CAUSA DEI PARTICOLARI
MANDANO PER ARIA SOGNI E GRANDI AMORI
Camminerò come un piccione
a piedi nudi sull'asfalto
CHI GUIDA CREDE CHE MI METTE SOTTO
MA IO CON UN SALTO ALL'ULTIMO MOMENTO VOLERO'
MA NON TROPPO IN ALTO
PERCHè IL SEGRETO è VOLARE BASSO
e un piccione vola basso
ma è per questo che ci fa un dispetto
ma è per questo che anche io non lo sopporto

Noi però alla fine resteremo insieme
Più o meno come fa un piccione
l'amore sopra il cornicione
ti starò vicino nei momenti di crisi
e lontano quando me lo chiedi
dimmi che ci credi.

Ci sveglieremo domattina
due cuori sotto una campana
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Messaggioda nicotina_j_baco » dom mar 05, 2006 4:37 pm

hei!!!!! attenzione al "pericolo aviaria" ... :D :P
I'm singing in the rain...stuuunk...
Just singing in the rain...to-o-kk..
What a glorious feeling ...sd-ee-ng...
nicotina_j_baco
 
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Messaggioda evylucertolina » lun mar 06, 2006 1:32 pm

è un testo preso da internet, non è colpa mia se uno non lo mette giusto. Non sto li con una lente a vedere ogni singolo errore di grammatica, anche perchè ho altro da fare...se c'è qualche sbaglio, pazienza il mondo va avanti lo stesso e la gente capisce lo stesso il significato del testo 8)
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Messaggioda breva » lun mar 06, 2006 2:50 pm

mi sà che il pericolo è l' Haviaria, x questa quì...ma sei buona a copiare?

:o :o :shock:


l'accento su 'mi sà' e quello su 'quì'sono voluti o è una svista tua? ché si sa...chi di battuta ferisce... :lol:

ciao!
"Considero ogni forma di razzismo convinto una patologia e non un'ideologia" (Davide Bernasconi)
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