da evylucertolina » gio nov 11, 2004 5:42 pm
Bisogna sempre sapere quando una fase giunge alla fine.
Se insistiamo nel persistervi piú del tempo necessario, perdiamo la gioia e il senso delle altre fasi che dobbiamo vivere. Concludere cicli, chiudere porte, terminare capitoli – non importa l’espressione che usiamo, ciò che importa è lasciare nel passato i momenti della vita che sono ormai terminati.
Sei stato licenziato? Hai chiuso una relazione? Hai lasciato la casa dei genitori? Sei andato a vivere in un altro paese? L’amicizia tanto a lungo coltivata è scomparsa senza spiegazioni?
Puoi anche passare molto tempo a domandarti perché ciò sia accaduto. Puoi dirti che non farai un passo in più finché non avrai capito le ragioni che hanno portato certe cose, che erano tanto importanti e salde nella tua vita, a essere improvvisamente trasformate in polvere.
Ma un tale atteggiamento sarà un logorio enorme per tutti: i tuoi genitori, tuo marito o tua moglie, i tuoi amici, i tuoi figli, tua sorella, tutti staranno chiudendo dei capitoli, cambiando pagina, andando avanti, e tutti soffriranno nel vedere che tu stai fermo.
Nessuno può stare contemporaneamente nel presente e nel passato, neppure quando tentiamo di capire le cose che ci accadono. Ciò che è passato non tornerà: non possiamo essere eternamente bambini, adolescenti tardivi, figli che si sentono colpevoli o rancorosi nei confronti dei genitori, amanti che rivivono notte e giorno un legame con qualcuno che ormai se n’è andato via e non ha la minima intenzione di tornare.
Le cose passano, e la cosa migliore che facciamo è lasciare che esse possano davvero andarsene via.
Perciò è tanto importante (per quanto doloroso sia!) distruggere ricordi, cambiare casa, dare tante cose agli orfanatrofi, vendere o regalare i libri che si possiedono. Tutto in questo mondo visibile è una manifestazione del mondo invisibile, di ciò che sta accadendo nel nostro cuore – e disfarsi di certi ricordi significa anche fare spazio perché altre cose prendano il loro posto.
Lasciarsi andare. Liberarsi. Distaccarsi. Nessuno in questa vita gioca con le carte truccate, e quindi a volte vinciamo e a volte perdiamo. Non aspettarti che qualcosa ti sia restituito, non aspettarti che il tuo sforzo sia riconosciuto, che il tuo genio sia scoperto, che il tuo amore sia compreso. Smetti di accendere la tua televisione emotiva e guardare sempre lo stesso programma, che mostra come hai sofferto per una certa perdita: ciò ti sta solo avvelenando, e nulla di più.
Non c’è niente di piú pericoloso di rotture amorose che non sono accettate, promesse di lavoro che non hanno una data d’inizio fissata, decisioni che sono sempre rinviate in nome del “momento ideale”. Prima di cominciare un capitolo nuovo, bisogna terminare il vecchio: ripeti a te stesso che ciò che è passato non tornerà mai piú. Ricordati che c’è stata un’epoca in cui potevi vivere senza quella cosa, senza quella persona – niente è insostituibile, un’abitudine non è una necessità. Può sembrare ovvio, può anche essere difficile, ma è molto importante.
Concludere cicli. Non per orgoglio, per incapacità, o per superbia, ma perché semplicemente quella cosa non rientra piú nella tua vita. Chiudi la porta, cambia il disco, pulisci la casa, scuoti la polvere.
Cessa di essere chi eri, e trasformati in chi sei.
.. quando un acquazzone all'improvviso spezza la monotonia...e affonda i cammelli.....