da Novecento » ven ago 06, 2004 8:51 am
Io ho avuto il piacere di vedere Sardinas l’anno scorso, sempre nell’ambito del Lario Jazz & R'n'B Festival, in una serata che già era calda di suo. E’ caduto dentro una Domaso perlopiù inconsapevole della caratura del personaggio e sostanzialmente disinteressata.
“Musica blues? ‘Stu ché o ‘l caràgna o ‘l càscia veèrs!”. Questo o piange o urla troppo - il commento in alzata di spalle a riassumere quel che potevano essere le aspettative di buona parte delle mani in tasca che vedevi in giro.
Poi Sardinas ha iniziato a suonare la Dobro con la facilità di una brava sarta che cuce un bottone, a cantare e muoversi come pervaso da un sesto senso di blues, pronto a trascinare a suon di decibel anche chi avrebbe preferito ballare con gli Amici del Liscio. C’è riuscito, perché magari capita che sulla strada di casa non ti torna mente mezzo brano fra quelli che hai sentito, ma le ginocchia ballano ancora. Per me il Blues ha un’anima di legno: brucia una volta sola e per scaldarti devi vederne la fiamma. Non so se comprerò il disco, ma a sentirlo ci torno.