PEPPE VOLTARELLI

Se volete parlare di musica, ma non necessariamente di quella di Davide, ecco il posto giusto!

Moderatore: Baristi

PEPPE VOLTARELLI

Messaggioda breva » mar set 13, 2011 6:40 pm

Molti lo conoscono per essere stato la voce in calabrese di 'Dove non basta il mare'. Ma Peppe è molto di più. E qui potrà darne prova...

http://www.maisonmusique.it/evento.asp?id=241


Sabato 17 settembre 2011
Inizio ore 20.00
MAISON MUSIQUE

Via Rosta 23 Rivoli



L'edizione 2011, grazie al fondamentale apporto del prestigioso Club Tenco di Sanremo, ovvero degli organizzatori del Premio Tenco, il più importante festival nazionale dedicato alla canzone d'autore, sarà interamente dedicato ai cantautori con una ricca no stop a partire dalle ore 20. In una prima parte si esibiranno 8 giovani proposte selezionate direttamente dal Club Tenco, la seconda parte vedrà invece sul palco i "big" Peppe Voltarelli e Giorgio Conte. Infine gran finale con il ballo folk occitano. L'intera rassegna è presentata da Antonio Silva, mitico presentatore di tutte le edizioni del Premio Tenco.

Dopo una edizione, quella del 2010, interamente organizzata con fondi propri, senza alcun finanziamento, ancora una volta ci troviamo a preparare una edizione del festival senza budget. Da qui nasce la decisione di accorpare a Porto Franco gli Ascolti del Club Tenco. Ai cantautori emergenti convocati dal prestigioso club sanremese si aggiungono due amici di lunga data di Franco, del FolkClub e di Maison Musique: Giorgio Conte e Peppe Voltarelli. Entrambi intervengono a titolo completamente gratuito. Infine abbiamo chiamato a raccolta alcuni dei musicisti più bravi della scena folk nord-occidentale per il ballo folk finale.



I BIG

Peppe Voltarelli entrò già nel 2007 con Distratto ma però tra i finalisti per la Targa Tenco come migliore opera prima; nel 2010 ce l'ha fatta e con Ultima notte a Mala Strana si è aggiudicato la Targa Tenco nella categoria Dischi in Dialetto, un prezioso riconoscimento per Peppe e per il suo lavoro pluriennale sulla meridionalità e sull'impegno civile. Cantante e autore, nel 1990 fonda Il Parto Delle Nuvole Pesanti, con i quali rimarrà fino al 2006. Nel 2005 partecipa come attore protagonista al film di Giuseppe Gagliardi, La Vera Leggenda Di Tony Vilar, pellicola per la quale firma anche la colonna sonora originale. Il 2006 è l'anno della svolta: Peppe esce dal Parto Delle Nuvole Pesanti per intraprendere un percorso artistico autonomo. Franco Lucà (e fu una delle sue ultime brillanti intuizioni) invitò Peppe a Maison Musique a pochi mesi dall'uscita del suo primo album Distratto ma però, praticamente all'esordio della sua carriera solista, dimostrando -ancora una volta- di avere la vista molto, molto lunga. La sua trascinante e indiavolata esibizione al Tenco, nel novembre 2010, ha letteralmente scatenato l'entusiasmo della platea del Teatro Ariston. Il prossimo primo ottobre un nuovo riconoscimento gratificherà Voltarelli: il premio "Dallo sciamano allo showman" in Valcamonica.



Giorgio Conte è stato uno degli artisti più profondamente legato a Franco Lucà, ecco le parole con cui Franco lo presentava nel 2004: E' importante sottolineare la linearità di un artista che sa ben gestire la propria evoluzione. Attento innanzitutto a mantenere inalterato l'inconfondibile e originale suo approccio con la difficile canzone d'autore e in particolare con un pubblico piuttosto esigente. Un dosato e delicato equilibrio che l'artista, sornione come un soriano navigato, saggiamente sa gestire. Il pubblico, preso per mano, viaggia tra le colline del Piemonte, alternando scorci di sopravvissuti microcosmi contadini ed ecologiche atmosfere caserecce alle dure e macroscopiche contraddizioni e contrapposizioni di una realtà cittadina. Una vita sana a misura di uomo antico è il messaggio di Giorgio, che intercala sapori e profumi tradizionali a forti emozioni, monotone funzioni domestiche a improbabili ma tonificanti sogni e voli pindarici, nostalgici e gustosi ricordi felliniani di una infanzia in provincia e il cortese rifiuto dei ritmi convulsi e frastornanti di una vita di conquiste a gomitate.

Difficile aggiungere altro, se non che Giorgio sarà sul palco di Porto Franco in compagnia di Valter Porro (fisarmonica e piano).



IL TENCO ASCOLTA

Per il terzo anno consecutivo Maison Musique Il Tenco Ascolta, l'iniziativa del Club Tenco dedicata all'ascolto dal vivo dei più promettenti cantautori italiani indipendenti. Ideato e promosso dallo storico Club Tenco, Il Tenco Ascolta è un evento parallelo al premio che non prevede alcuna selezione artistica ma offre semplicemente al pubblico la possibilità di ascoltare alcuni dei musicisti più interessanti fra coloro che hanno inviato il proprio materiale al Club. Il Tenco Ascolta permette così di vivere la musica nella dimensione spontanea del concerto live, vero ambiente naturale di ogni cantautore.

Il Club Tenco riceve ogni anno centinaia di cd, in gran parte demo o autoprodotti, da artisti indipendenti dalle grandi case discografiche presenti in Italia. Ciascuno dei gruppi o solisti selezionati per questa edizione de Il Tenco Ascolta rappresenta un esempio unico e significativo di musica autoprodotta che si muove su dinamiche vivaci al di fuori del circuito ufficiale, raggiungendo il più delle volte un risultato strabiliante per qualità, innovazione ed autenticità. Nel valutare le proposte musicali pervenute, Il Club Tenco ha sempre sentito l'esigenza di creare l'occasione di vedere all'opera questi artisti, soprattutto dal vivo. Il Tenco Ascolta è dunque una mini rassegna di talenti che anima la prima parte di Porto Franco 2011, cui presenzieranno tanti fra i soci e i dirigenti del Club Tenco. Un'occasione speciale per tutti gli amanti della musica che vogliono scoprire la creatività di cui non si sente parlare attraverso i canali tradizionali.

Ecco i cantautori invitati dal Club Tenco:

Fabio Cinti (Milano)

Duemanosinistra (Torino)

Enrico Farnedi (Cesena)

Ila & The Happy Trees (Bergamo)

Les Sanspapiers (Cuneo)

Flavio Pirini (Milano)

Ratafiamm (Bologna)

Marco Sforza (Reggio Emilia)
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Re: PEPPE VOLTARELLI

Messaggioda breva » ven dic 16, 2011 7:13 pm

“I viaggi, i padri l’appartenenza”: parte da Napoli il tour nazionale di Peppe Voltarelli

Parole incise nella terra, per «attaccare, colpire, scolpire, disegnare angoli, spigoli e curve e raccontare la mia provenienza sibarita, decadita, marcita, dispersa nel mondo». Questo il manifesto poetico di Peppe Voltarelli, (ex leader del Parto delle Nuvole Pesanti), chansonnier giramondo e purosangue calabrese, che porta avanti con fierezza la dignità e l’orgoglio della sua calabresità. Radici abbarbicate “nell’anima vulata”, rimarcato dal prossimo 1 dicembre, alla Galleria Toledo di Napoli, con il tour teatrale “I viaggi, i padri, l’appartenenza”.

Un diario di bordo con «frammenti di poesie, chitarra e fisarmonica – spiega- e contributi registrati di gente che dice la sua sul titolo dello spettacolo e si presta al gioco del teatro» per descrivere, tra le tappe inevitabili di un’emigrazione perpetua, la forza e la fragilità dell’appartenenza. «E’ la prima cosa che faccio da solo in teatro, una bella responsabilità – ammette Voltarelli – L’idea è quella di una riflessione sull’identità vista da piani differenti, linguistico, geografico, parentale e storico. Il titolo è volutamente pomposo per mettere paura allo spettatore e fare una selezione all’ingresso, ma lo spirito – promette – non sarà quello di un saggio di sociologia dell’emigrazione. Ci sarà un clima disteso».

Schegge della memoria s’intrecceranno a bozzetti di un Sud amaro e amato, filtrati dal consueto sguardo ironico e surreale. Un suggestivo «in verità, in verità vi dico» sussurrato con la forza dell’impegno civile e l’equilibrio sapientemente calibrato tra italiano e dialetto. «Sento ogni giorno la necessità di tradurre tutto nella mia lingua per capire meglio il senso e per conoscere gli altri – rivela l’artista nostrano – Ci allontaniamo dalla nostra terra per necessità e per sfida, ma non c’è un giorno che non pensiamo in dialetto. Questa è la forza e la fragilità dell’appartenenza».

Racconto immediato che, senza ricorrere a orpelli, diventa strumento di denuncia e spunto per ricercare nuove direzioni. «Il sud deve avere il coraggio di essere diverso, di ammettere le colpe, di vergognarsi e poi rinascere – il Voltarelli pensiero – Partiamo dalla gente onesta, le donne, i lavoratori, i maestri e gli artigiani che ogni giorno non accettano le ingiustizie e non si piegano». Da qui l’accorato appello. «Partiamo da loro, valorizziamo questo talento e mandiamo via i ladroni e i baroni feudali della politica, insieme ai nuovi italiani che vengono dall’estero costruiremo un paese dignitoso». Zibaldone «musicalmente ed ecologicamente a impatto zero», potenziale antidoto per affrontare la crisi che stiamo vivendo.

«L’essenziale è leggero e studia tutti i metodi per dire ogni cosa in meno tempo possibile, rimanendo efficace, una specie di riassunto poetico descrittivo sostenibile perchè non spreca. – osserva – Il problema, oggi, è il superfluo. Questo meccanismo ti permette di rivalutare il pane e l’olio senza sentirti inferiore a nessun chef, come nelle canzoni popolari, dove c’era già tutto l’essenziale e che, per questo, resistono all’usura del tempo – continua – Sostenibili sono materiali nuovi, idee rinnovabili energie che vanno oltre a cemento e raccomandazioni».

Un collage ai bordi del tempo che, percorrendo luoghi e ricordi personali, approderà fino al prossimo 3 marzo, su prestigiosi palcoscenici dello Stivale, da Milano (Spazio Teatro 89) a Roma (teatro dell’Angelo), da Firenze (Sala Vanni), a Bari, Bologna e Torino. A catturare la platea, oltre ai brani di “Ultima Notte a Malà Strana”, il disco del cantautore calabrese insignito con la targa Tenco 2010, il repertorio condiviso con il Parto delle Nuvole Pesanti e omaggi a cantanti, autori e poeti che hanno fatto della musica e della parola uno strumento di poesia e d’impegno civile. Un viaggio a ritroso sulle orme dei pionieri della canzone d’autore, da Enzo Jannacci a Renato Carosone, da Dean Martin a Domenico Modugno, passando per Sergio Endrigo e Otello Profazio che, con efficacia e semplicità, hanno lasciato una traccia indelebile nella storia del Belpaese. «La lettura e l’ascolto dei maestri del passato è un esercizio che dovrebbe essere quotidiano, alimentato dalla curiosità e dalla fame di sapere. Chi conosce Otello Profazio capisce Bob Dylan, chi ama l’opera d’arte di Vincenzo De Bonis puo’ andare a vedere una mostra d’arte contemporanea con serenità – osserva il cantautore – Scavare mantiene giovani le canzoni di Endrigo, Jannacci e Gaber. Sono come delle montagne, quando ci sali l’aria è piu’ pura».

Una tournee di partecipazione collettiva, preludio di nuovi e imprevedibili progetti. «A primavera, mi fermerò un po’- rimane vago Voltarelli – Da ottobre 2012, con le nuove canzoni, mi piacerebbe registrare un album in Argentina». La bocca è cucita, eppure salta fuori qualche sogno nel cassetto. «Il mio desiderio è fare un viaggio in America per suonare ancora in Argentina, Messico, Uruguay, Canada e Stati Uniti… chissà!». Per tutto il resto, “Ad maiora”.
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