Corriere di Como on line 22/12/04

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Corriere di Como on line 22/12/04

Messaggioda Michi » mer dic 22, 2004 3:37 pm

Quello che uscirà il prossimo 17 febbraio sarà un disco importante per Davide "Van De Sfroos" Bernasconi e completerà, a dieci anni esatti dalla pubblicazioni di Manicomi, un fortunatissimo poker discografico. Se Brèva e Tivàn è il disco che ancora oggi tutti i Desfan amano di più, se E Semm partii' è il lavoro che ha trasportato De Sfroos oltre i confini lariani, Akuaduulza, il nuovo cd, potrebbe passare alla storia per la sua "casalinga" ricetta musicale. Lo show case comasco dei giorni scorsi per la presentazione del nuovo disco della band 'Il parto delle nuvole pesanti', in cui De Sfroos ha duettato nella splendida Onda Calabra, lasciando invece anche le parti il dialetto laghèe di Sono io l'imperatore" a Peppe Voltarelli, è stato l'occasione per strappare all'artista qualche parola sul nuovo album.
De Sfroos racconta infatti con evidente entusiasmo del suo "pane" fatto in casa: «Abbiamo lavorato in cantina, senza l'assillo di un'asettica sala di registrazione che detta tempi, costruisce e impone regole. Cercavo un sound asciutto, senza troppe sovraincisioni, perché volevo che le canzoni suonassero "americane", fondendo il blues e la roots music».
«L'idea di base - continua con trasporto il cantautore di Mezzegra - era provare a creare un'atmosfera capace di tornare alle radici della musica, anche attraverso l'utilizzo degli strumenti che la caratterizzano: per arrivare a questo risultato incidere in uno studio sotto casa era una condizione fondamentale».
In questi ultimi anni De Sfroos ha girato molto, ha ascoltato molta musica, suonato con molti gruppi e aspettarsi un disco fortemente caratterizzato dalla world music sarebbe stato naturale, ma forse troppo banale. Anche il massiccio utilizzo dei fiati in Sguaraunda, e nei live più recenti, poteva far pensare ad un nuovo corso illuminato da un suono più solare. Invece non sarà così perché a dominare saranno i suoni cupi quelli in cui si cullano le acque dolci, profonde e nere del lago, ancora una volta epicentro della musica e dei personaggi di De Sfroos.
Quattordici nuove canzoni nelle quali non potevano non trovar posto il fantasma dello zio Gateano, una madame falena, un corvo, uno scorpione e tanto per non cambiar colore, anche una rosa nera. Insomma, qualcuno l'ha già definito un disco dark, che darà una visione notturna del lago, quella tanto cara ai contrabbandieri di cui De Sfroos in qualche modo si sente figlio. Ma le sue canzoni, quelle nuove, hanno forse ritrovato vecchie direzioni, cartelli storti e arrugginiti che indicano il blues di Willie De Ville, il folk rock di Joseph Artur e le idee geniali di Woven Hand, mente dei 16 Horsepower.
Con il nuovo anno arriverà anche il tour di Akuaduulza che partirà da Lugano il 25 febbraio per approdare a Como, ancora una volta nel "suo" Teatro Sociale, l'11 marzo e poi volare, per la prima volta, a Parigi e in altre capitali europee. Tanto per mischiare un po' i suoi quattro assi, De Sfroos farà partecipare per la prima volta anche la Bandesfroos, che lo accompagnerà in alcuni pezzi con tutti i suoi elementi. La "televisiun" per ora è accantonata, le "follie rotolanti" sono finite, Davide torna con la bricolla carica di nuove storie "rubate" al nostro lago. A restituirle, penserà la sua musica.
Davide 'Van De Sfroos' Bernasconi. Il suo nuovo cd si intitolerà Akuaduulza


Maurizio Pratelli
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