da La Provincia del 13/01/2004

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Messaggioda Fantasmino » mar gen 13, 2004 4:30 pm

Libri
«Le parole sognate dai pesci», edito da Bompiani, arriva alla seconda edizione
Il vento del Lario spinge Van De Sfroos

Fenomeno Davide Van De Sfroos

Presentato appena un paio di mesi fa ormai è considerato dalla casa editrice che lo ha fatto nascere, la Bompiani, un successo di quelli sicuri che non c'è nemmeno più tanto bisogno di promuovere. Le parole sognate dai pesci è il testo che Davide Van De Sfroos ha firmato per trasmettere anche a chi non è lariano, parole e sentimenti che vengono proprio dal lago, dalla sua acqua cupa quando fa brutto e verde smeraldo quando c'è il sole di cui Bernasconi non può fare a meno. Quelle atmosfere un po' malinconiche e molto pragmatiche che hanno dimostrato in libreria di non avere casa, ma di poter abitare ovunque. Le vendite del volume, lungo quanto basta e troppo sottile per annoiare, stanno andando bene, così bene che la casa editrice Bompiano ne ha deciso una seconda ristampa. E bastino due dati: tra la prima e la seconda ristampa la tiratura è stata di ventimila copie, di cui diciassettemila distribuite. Questo traguardo, che ha dell'incredibile considerati i tempi corti in cui è stato raggiunto, la Bompiani lo ha definito «Assolutamente strano e straordinario per una prima raccolta di racconti. Il libro di Van De Sfroos è stata una rivelazione dell'anno scorso - dicono da Milano - ed è davvero singolare il successo immediato di critica e commerciale, quindi di pubblico, che Le parole sognate dai pesci ha collezionato. Una seconda edizione in così poco tempo è lì a confermarlo». E pensare che Davide Bernasconi, proprio nel corso della presentazione milanese della sua opera prima aveva definito la sua scrittura come uno strumento con cui lui riempiva il tempo e nutriva l'anelito, quasi maniacale, di narrare qualcosa. «Quando non ho voglia di prendere in mano uno strumento, uso un altro modo per sopprimere l'innata ansia di dover raccontare storie. Anzi, è proprio per questo bisogno che ho iniziato a cantare, le parole vengono prima di tutto», aveva detto Van De Sfroos. C. Col. Risultato «strano e straordinario per una prima raccolta di racconti»
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