da:www.bresciaoggi.it - 16/11(2011

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Messaggioda marina » mer nov 16, 2011 3:18 pm

Il «Best of» di Van De Sfroos «L'ho fatto per... i ritardatari»
MUSICA. Dopo dodici anni di carriera arriva la prima raccolta riassuntiva del cantautore laghée
«È per quelli che si sono avvicinati alla mia musica dopo Sanremo»

«L'ho fatto anch'io ma per dei motivi molto credibili». Davide Van De Sfroos pubblica ora il suo primo Best of, a pochi mesi di distanza dal disco Yanez, presentato al Festival di Sanremo 2011. «Dopo 12 anni di carriera è giusto, per me, realizzare una raccolta riassuntiva. Anche perché quelli che si sono avvicinati alla mia musica dopo Sanremo, è normale che vogliano conoscere di più le canzoni precedenti a Yanez. Personalmente, finora non mi ero mai posto il problema di un "best of", anche perché sapendo che i miei fan comprano tutti i miei dischi, e talvolta in triplice copia per regalarli, una raccolta sarebbe stata una presa in giro. Adesso, che i fan sono aumentati, ha più senso. Anche se in realtà un "best" non esiste: quello che è il meglio per qualcuno, è magari il peggio per qualcun altro. Gli anni passati facendo la musica, son tanti, e le canzoni ancora di più».
Il «best of» è in realtà un doppio disco con i brani del cantautore laghée che vanno dall'inizio della sua carriera solista, iniziata nel 1999 dopo il passaggio dai De Sfroos a Davide Van De Sfroos, e due inediti, incisi in casa, in versione molto spartana (Foglie e Lettera da Marte). Nella confezione è presente anche un dvd con un documentario che racconta l'ultimo tour 2011 con un tour di 50 date e oltre 100mila presenze. All'interno del booklet del cd, anche due racconti inediti, scritti da Davide: Il cedro del Libano e Retha Mazur il vento.
«Questo "best" non l'ha compilato un'etichetta discografica, come succede molte volte, ma l'ho assemblato io. Il criterio è stato semplice: i brani più conosciuti, più amati, più riproposti in concerto, quelli più richiesti e trasmessi dalle radio. Ma non ho voluto solo mostrare il mio lato da cantautore e così ho inserito due racconti. E gli inediti, nella loro forma scarna, acustica, potrebbero anche indicare la direzione per il mio prossimo album. Riascoltandolo in macchina, l'altro giorno, questo mio "best" mi ha portato alla mente ricordi, posti dove sono stato, i chilometri che ho fatto su e giù per l'Italia, i cambiamenti che ho fatto, anche in termini di voce. Stile, impasto sonoro e il genere, dentro questa mia ricerca, mi sono sembrati coerenti. Sono cambiato, insomma, ma non è che sono cambiato così tanto. Mi sono rivisto al rallentatore e ho capito che adesso, con Yanez, ho trovato il suono che stavo cercando».
Il «best», che parte con Cau Boi e Pulènta e galèna frègia dal disco Brèva e Tivàn (1999) e arriva fino a El Carnevaal de Schignan e La figlia del tenente da Yanez (2011), chiude un anno di successo per Davide che, pur rimanendo legato al dialetto laghèe della zona di Como, è riuscito a raggiungere tutto il pubblico italiano. «Nel dvd c'è il mio racconto, una specie di Buena Vista Social Club laghèe, di tutti questi miei anni, la storia di quello che è stato e contiene i germi di qualcosa che farò, magari, in futuro». Di sicuro nei programmi di Davide De Sfroos c'è il concerto-evento del 25 febbraio 2012 al Mediolanum Forum di Assago per il quale sono già iniziate le prevendite. Scontato il risultato come per la precedente esibizione del 19 aprile 2008. G.BR.
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marina
 
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