UNA lunga serata di storie, dai laghi alla Malesia, fra scherzi e musiche dai tanti aromi. Grande affluenza, nella serata di martedì 24 agosto, a FestaReggio per il concerto di Davide Van De Sfroos, il cantautore comasco diventato negli anni uno dei simboli del folk-rock all’italiana. Per assistere alla sua esibizione nell’Arena della Festa si sono presentate migliaia di persone, che hanno invaso buona parte del largo spazio gestito da Sputnik.
Anticipato dal concerto dei folk-rocker nostrani Le Mosche di Velluto Grigio, con i loro suoni influenzati dall’Irlanda, Van De Sfroos si è presentato sul palco verso le 22 con la sua band elettrica: chitarra, violino, tastiere/fisarmonica, sezione ritmica. Assieme alla grande novità del tour, Roberta Carrieri, cantante e attrice (ex voce di Fiamma Fumana) che ha animato l’esibizione con la sua voce e la sua teatralità, impersonando diverse eroine cantate da Van De Sfroos.
Il cantante comasco ha offerto uno spaccato della sua lunga carriera, unendo i pezzi dell’ultimo lavoro, Yanez, con cui ha esordito anche a Sanremo, ai grandi classici di un repertorio ormai ventennale. Partito come band (Van De Sfroos, “quelli che van di frodo” nel dialetto laghèe comasco), da 15 anni è un solista capace come pochi di mischiare suggestioni folk italiane, europee e soprattutto americane e storie tipicamente italiane, fra amori, avventure, miserie e spaccati sociali all’ombra delle Alpi. Il tutto mischiando il dialetto laghèe all’italiano: col passare degli anni la lingua ufficiale ha sempre più preso il sopravvento, ma le tracce della parlata comasca rimangono ben impresse nella sua musica come il pubblico presente a FestaReggio ha potuto saggiare direttamente.
Forte di una band solida e capace di spaziare fra tanti generi, con violino e chitarra sugli scudi, Van De Sfroos ha offerto i suoi racconti, perché il narrare, il creare piccoli miti popolari è la sua forza. Lo ha fatto mischiando sonorità acustiche e rock, ma anche spruzzate di reggae, di blues per costruire una due ore di storie coinvolgenti. Dai ricordi dell’adolescenza della Macchina del ziu Toni sino ai miti lontani e vicini del mondo dei fumetti (di cui Van De Sfroos è feroce lettore) sino a quelli dell’avventura salgariana, con la Yanez presentata anche a Sanremo e ovviamente accolta con applausi anche dal pubblico meno ferrato. Nel mezzo, tante chiacchiere e dialoghi col pubblico, con una dedica per un fan speciale, che a FestaReggio ha celebrato la sua presenza a ben 50 concerti del comasco. Nel bis, spazio all’acustica e al dialetto, con la vecchissima Van De Sfroos prima della chiusura con la band a pieno regime, e le Mosche di Velluto Grigio sul palco.
UFFICIO STAMPA
Il fan speciale è Lorenzo , il mio undicenne pargolo , che ancora oggi viaggia a mezzo metro da terra per la contentezza...
