da: "www.gazzettadiparma.it" - 19/07/2011

Articoli su Davide e il suo mondo apparsi su giornali e riviste

Moderatore: Baristi

da: "www.gazzettadiparma.it" - 19/07/2011

Messaggioda marina » mer lug 20, 2011 12:46 am

Van De Sfroos: "Da vicino nessuno è normale"

Stefano Rotta

Le canzoni di Davide Van De Sfroos, come il profumo di acqua dolce, o non dicono niente o dicono tutto. E’ leghista o di sinistra, il menestrello del lago di Como? Inventa o copia? Ma che importa quando c'è poesia, versi veri, amore per gli occhi e il mondo - Lombardia e Africa - che ti abbraccia. Davide Bernasconi, sul palco «Van de Sfroos», sarà in concerto col suo «Yanez Tour» domani alle 21.30, al Parco Ex Eridania per la rassegna «Sotto il cielo di Parma».
Con la «Gazzetta» ha chiacchierato sotto i salici della graziosa villa Faccanoni, sul lago d’Iseo. Il tempo di tre sigarette, per alcuni spunti sul Davide aldilà di Sanremo e politica.
Tresenda e Casalpusterlengo, per dirne due, sono nomi da Atlante del Touring. Da secoli chi scrive è schizzinoso con i nomi veri, i cosiddetti toponimi, in maiuscolo sui cartelli...
«Sono tappe di un viaggio costante. A volte potenti. A Casalpusterlengo, posto di terra, un trattore sollevava molta polvere. Una tempesta di sabbia. Ci ho visto la depressione dell’Oklahoma. I posti esalano sensazioni. Fermentano inchiostro».
E quindi, in musica, inebriano. Parliamo di «Ciamel Amur», come nasce?
«E' la canzone dell’amore estremo. Lo slancio senza ricompensa. Il salto puro. Sacrificarsi, concedendosi al nemico, perché un cuore ti sta a cuore. Adesso, come in tempo di guerra. Il rispetto per qualcuno che non ne è al corrente. Il coraggio senza testimoni. E’ una storia incontrata in giro, l’ho scritta, parla di una guerra senza tempo e senza luoghi».
Esistono ancora i personaggi?
«Da vicino nessuno è normale. Anche il vicino della porta accanto, rimane della porta accanto finché non bussi alla porta. Magari era un legionario, o ti regala un aneddoto: questa è la mia poetica involontaria, la poesia involontaria delle persone. Può scappare una frase di bocca che vale quattro poesie di Prévert».
Lingua o lingue? Aldilà dei versi veraci, e vivi, delle sue canzoni, dove va il dialetto, in Lombardia, in Italia?
«Sono venuti tutti i forestieri di questo mondo, in Lombardia, spagnoli e francesi, celti e romani. Oggi, il genocidio linguistico. Ma il dialetto resiste. Non si ammazza così il dna di un popolo. Certe cose non si possono dire in italiano. Nei paesi, e nelle città, si nascondono sopravvissuti alla guerra mediatica degli slogan: gente che vive in dialetto».
E con Rosanera (la sua chitarra), funziona?
«E' una lingua tronca, perfetta! Contrazioni, suoni potenti, sonorità terricole e acquatiche: potrei andare avanti un giorno facendo musica con la lingua, a furia di non-sense recuperati dal pentolone degli avi».
Da lombardo a lombardo: dov'è l’Emilia, nel suo mondo?
"Sono grandi zone, le feste di piazza non sono scomparse, ci va davvero tutto il paese. Altrove si trovano solo villeggianti impauriti dagli schiamazzi. E’ una terra con una tradizione rock. Dove trasmette "Radio Key Rock", solo per un esempio: le canzoni che ho io nell’I-Pod. Ti trasmette qualcosa, la pianura. E quando parti, una sorta di mal d’Emilia».
E' un impasto di poesia e narrazione, musicato in folk-rock, spunti di cronaca, di colore e di storia; emozioni, luci e sensibilità di una terra mista, la Lombardia.
«E quaand te imparet a vèss el cavèden te imparereet a vardà in soel fuund / el puunt el se bagna se l’acqua la dunda e la breva mata la passa a sügà / Omen o dona cun’t el sogn faa de paja varda con l’oecc ma impara a saràll /Impara la danza de la margherita impara a cürvass senza s'cepàss». Appunto: o non si capisce niente, o si capisce tutto.

http://www.gazzettadiparma.it/primapagi ... rmale.html
marina
 
Messaggi: 973
Iscritto il: mer feb 19, 2003 5:38 am

Torna a Rassegna stampa

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 9 ospiti

cron