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Messaggioda breva » gio mar 31, 2011 2:22 pm

Tribuna Libera
29 mar 2011 - 07:26

Van De Sfroos: battere le mani, il divertimento firmato PPD

Non si trattava di un concerto? E chi lo sapeva?!

Grande è stata la delusione dei molti giovani accorsi all’evento organizzato dal PPD al palazzetto Fevi di Locarno questo sabato. Tutti si aspettavano un tipico concerto in stile De Sfroos, ma quello che si sono trovati di fronte è stata «una commedia musicale» (come mi è stato riferito da una spettatrice).

Lo scenario era quello di una messa domenicale («sembra di essere in chiesa» mi ha detto qualcuno), «sono tutti seduti e non puoi ballare». Il malumore all’esterno del palazzetto cresce già dopo i primi brani. Sempre più persone iniziano a lamentarsi e a pentirsi di aver speso 40 franchi in un evento che non si aspettavano si sarebbe svolto con queste modalità.
A parte il divieto di ballare («la musica si balla; qui si possono solo vedere persone con i capelli grigi sedute su delle seggiole») era vietato introdurre bevande alcoliche, del bar, all’interno della sala. Così diverse persone si sono ritrovate con vassoi pieni di birra che i loro amici o familiari potevano raggiungere solo uscendo uno ad uno dall’edificio.

La «commedia musicale» prosegue e il malcontento aumenta. Sempre più persone cercano il responsabile dell’organizzazione, ma una sola risposta aleggia dell’aria: PPD. Chi non aveva idea che fosse stato un partito ad organizzare la «commedia» si scalda e parte qualche insulto di circostanza.

I grandi delusi non sono però solo i giovani, ma anche padri e madri di famiglia, i quali manifestano nel modo più marcato il loro disappunto.

Una donna giunta da Milano mi ha raccontato il seguente accaduto. Mentre stava ballando di fronte al palco è stata avvicinata da un addetto della sicurezza il quale l’ha invitata a smettere di ballare oppure di continuare a farlo al di fuori dello stabile. Sorpresa dall’intervento ha risposto che ad un concerto, per il quale sborsato 40 franchi, bisogna ballare. L’addetto le propone di farsi rimborsare il biglietto e lei accetta. Recatasi alla cassa chiede il rimborso; viene chiamato un superiore che le dà i soldi e in più le regala un biglietto ospite (zona VIP) con la raccomandazione di non dirlo a nessuno: «Ero sul balconcino VIP quando ho pensato: mi sono lasciata comprare!».

L’evidente incapacità di sapere accogliere i bisogni dei giovani si fa ancora più evidente quando i primi gruppetti iniziando ad andarsene per recasi nel bar del locarnese.

Il resoconto dell’organizzazione PPD è quello di un concerto in cui «le prime file [erano] occupate da vecchi politici» i quali «probabilmente non sanno neppure chi sono i De Sfroos». Alla domanda voterai PPD? la risposta dei giovani è stata univoca: «no»; mentre per i più grandi è stata: «se li ho votati in passato non lo farò mai più!». Se condo molti si è trattata di una «raccolta fondi» visto che bastava prendere il santino di un candidato PPD per ottenere l’ingresso gratuito.

In un articolo apparso sul portale d’informazione TicinOnline.ch, sfortunatamente censurato dopo poco tempo, venivano rivolte (visto che chi ha organizzato non aveva niente di meglio da fare) accusa di disturbo durante l’evento da parte di un gruppetto di ‘comunisti’. Riguardo all’accaduto ho raccolto la seguente testimonianza: «Un gruppo di ragazzi si è messo a ballare e Davide ha detto: “dobbiamo decidere se star qui a tener su le transenne oppure iniziare a fare pezzi più tranquilli, perché questo ha l’idea di essere un concerto per gente tranquilla.” È assurdo! Con Davide Van De Sfroos non ti puoi aspettare che la gente non balli! Davide Van De Sfroos è Davide Van De Sfroos!». Niente a vedere con gruppi comunisti infiltrati, ma solo giovani ticinesi che voglio divertirsi a quello che è stato spacciato come un concerto. Evidentemente dopo una figuraccia simile gettare fango su altri partiti è sembrata la cosa giusta da fare. Sottolineo che una simile accusa – da parte dell’organizzatrice – sarebbe stata passabile di denuncia; il Partito Comunista ticinese non si abbassa però al livello di una persona evidentemente frustrata dal pessimo svolgimento e risultato della serata PPDina.

Chiudo un una frase sentita pronunciare da un ragazzo in una via di Locarno: «se il PPD gestisce il governo come organizza i concerti siamo messi bene..»

Marin Mikelin, candidato Gran Consiglio per MPS-PC


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