da www.ilgiorno.it 15/03/11

Articoli su Davide e il suo mondo apparsi su giornali e riviste

Moderatore: Baristi

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Messaggioda breva » mar mar 15, 2011 2:26 pm

Van De Sfroos: "Yanez, un album
d’amore estremo e sballato"

L’incontro dopo il successo del suo brano all'ultimo Festival. Il cantautore presenta il suo album d'amore e il nuovo tour


Milano, 15 marzo 2011 - Taca la baraunda del carnevale bandistico e latino di Schignan. Lento e rock, ballate e racconti. Sentimentale come il primo album in cui Davide Bernasconi si mette in gioco. “Yanez” (Pdt-Universal) di Davide Van De Sfroos (nella foto) è un lavoro romantico e gira intorno alla figura paterna, TizYanez, «morto durante la realizzazione di “Pica”. Così è nato un album d’amore, anche estremo e sballato. Personale e autobiografico, quando non mi vergogno di confessare l’imbranato che ero. Ma alla fine un plettro mi ha indicato la via e ho portato la biglia a casa. Come diceva Bob Dylan, “il poeta è un uomo nudo davanti allo specchio”. Per questo “Yanez” è anche il disco del coraggio. Da “Manicomi” mi occupo di chi non appartiene alla storia, come “Long John Xanax”. Non mi interessa cantare contro Berlusconi perché c’è una resistenza emotiva dell’anima che aiuta a capire le cose. Io frequento famiglie, ristoranti e bar, quelli di “Setembra”. Canzoni che camminano sulle rive del lago».

Sono quindici storie, racconti e ritratti in un “laghèe” tremezzino che si plasma, album dopo libro, in lingua scritta. Letteraria, condivisibile e adulta. «Troverete vendetta e riscatto, passioni sbagliate. Fra una donna sfregiata appena uscita di prigione e un nano, che vivono una specie d’amore (“El Pass del gatt”)...». “Maria” e “La figlia del Tenente”. La “Dona Luseerta”, una musica on the road che riscrive Bob Dylan e Ry Cooder, cita Woody Guthrie, Johnny Cash, Robert Johnson e Jimi Hendrix (“Il camionista Ghost Rider”). Rolling Stones e Ramones, i Black Sabbath (“La Machina del Ziu Toni”). «Piena di riferimenti folk rock. ballate anni ’70, un po’ alla Free, come il “Blues di Santa Rosa”. Canta ancora contro la guerra (“Il Reduce”) e il silenzioso sacrificio della protagonista di “Ciamel Amuur”, che si concede a vincitori e vinti per far passare il confine al suo amore segreto (il mio testo preferito). Ritorna su “Yanez”, «dove ho mescolato laghée, Salgari (i dayaki tagliatori di teste) le marche (Red Bull) in una ragnatela di assurdità. Il prossimo singolo sarà ”Dove non basta il mare” con Luigi Maieron (friulano), Patrizia Laquidara (siciliano), Peppe Voltarelli (calabrese), Roberta Carrieri (greco)». Il lungo tour nei teatri parte da Locarno. «Ho cominciato a suonare nel Ticino - confessa Davide - quando ancora non mi conoscevano a Como». Produzione interessante, strumenti e musicisti sorprendenti. Anche stavolta lui ha portato a casa la sua biglia.

di Marco Mangiarotti
"Considero ogni forma di razzismo convinto una patologia e non un'ideologia" (Davide Bernasconi)
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