Da "Corriere della Sera" 15/03/2011

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Da "Corriere della Sera" 15/03/2011

Messaggioda Fantasmino » mar mar 15, 2011 10:52 am

http://www.corriere.it/spettacoli/11_ma ... 425c.shtml
(con videointervista)

Dialetti - Dopo il successo a Sanremo, esce il nuovo album del cantautore comasco

Van De Sfroos: «Yanez»? Era mio padre
L'artista: «Sono sempre stato restio a scrivere canzoni d'amore, ma questa volta mi sono messo a nudo»


COMO - Van De Sfroos, il cantautore laghee, ha fan anche a Napoli. La conferma, sempre che ce ne sia il bisogno dopo il quarto posto al Festival di Sanremo, arriva da Massimo Battaglia, direttore commerciale della Universal che distribuisce il suo nuovo album «Yanez», nei negozi da oggi: «Non abbiamo problemi con questo album. Ha più ordini, anche in Campania, di tanti altri dischi di nicchia in italiano».

«"Yanez" era l'avatar per tirare in ballo mio padre Tiziano, soprannominato Tizyanez, scomparso da poco, senza essere troppo patetico e senza procurarmi troppo dolore - racconta Davide Bernasconi, alias Van De Sfroos -. Quel personaggio di Salgari è il totem di tutto quello che è romantico e per romantico intendo amore estremo e non quello dei cioccolatini. Sono sempre stato restio a scrivere canzoni d'amore, ma questa volta mi sono messo a nudo». Forse anche per questo motivo prevalgono «le ballad sui brani a rotta di collo, un folk rock che guarda agli anni 70, ai Jayhawks, ai Gov't Mule e Tom Waits».

Le storie che racconta Davide sono ancora i piccoli film cui ci ha abituato, con quei personaggi che «vivono lontano dai riflettori»: dalla «Maria» che è «il contraltare di Bocca di rosa, la prostituta accettata dal paese», al «Camionista Ghost Rider» che dà un passaggio a miti come Johnny Cash, Woody Guthrie, Robert Johnson e Jimi Hendrix, alla donna di «Ciamel amuur» che si offre al nemico pur di salvare un uomo in fuga. Ma c'è anche spazio per un ritratto autobiografico in «Long John Xanax»: «Da ragazzo non avevo gli occhiali, ma in confronto a me Woody Allen era Rambo. Racconto le mie mille insicurezze».

Che il laghee abbia sfondato i confini padani è chiaro anche dalla geografia del tour: parte il 26 marzo da Locarno (Svizzera), passa da Milano il 27 e arriverà in Sicilia e Sardegna. L'equazione cantante dialettale uguale leghista lo annoia. «Il 16 sarò a Torino al concerto per i 150 anni dall'Unità con Vecchioni e altri. L'ateismo politico mi ha sempre caratterizzato anche negli anni piombo, che erano anche anni di m... perché volavano manganellate da entrambe le parti, o in quelli del craxismo. È ovvio che Bossi, Maroni e Castelli preferiscano ascoltare me che Marilyn Manson, ma sono stato anche a feste dell'Unità o di An senza mai essere un portabandiera: la mia bandiera è quella italian». Servisse una canzone a spiegarlo, ecco «Dove non basta il mare», in cui Van De Sfroos canta in italiano e si affida a Luigi Maieron per il friulano, Patrizia Laquidara per il siciliano, Peppe Voltarelli per il calabrese e Roberta Carreri per il greco.

Nei suoi cassetti pieni di progetti ci sono anche un libro fotografico on the road e un disco «bloccato dagli intoppi burocratici» di cover di brani di Johnny Cash, Bob Dylan e altri tradotti nel suo dialetto. E un Sanremo con una canzone tutta in italiano? «Ne avevo parlato con Morandi facendogli sentire "Dove non basta il mare", ma sarebbe stato come annunciare Mangiafuoco e vedere sul palco uno con un secchiello d'acqua... Chissà in futuro, ma non faccio calcoli percentuali sulle lingue che utilizzo».

Andrea Laffranchi
Fantasmino
 
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