Da: Oltregiardino...nessuno è perfetto...

Articoli su Davide e il suo mondo apparsi su giornali e riviste

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Messaggioda Lohana » mar mar 01, 2011 8:21 pm

La musica fa conoscere il mondo senza spiegarlo.

Author: Mauro Fogliaresi
Articoli Oltregiardino - Musica

Da un articolo apparso dodici anni fa su un periodico locale. Tutto ha avuto inizio… Parco dell’ex ospedale psichiatrico, 21 giugno 1998, concerto dei “de Sfroos” (di nuovo insieme per l’occasione). Momento culminante della 3 giorni “festa di luna calante”, organizzata dall’agenzia sociale del Dipartimento di Salute Mentale di Como in collaborazione con l’Associazione Luoghi Non Comuni. Il gruppo mezzegrino, con Davide Bernasconi (sua guida carismatica) incantò i mille e più spettatori arrivati da ogni parte del territorio. E così “persone della città” (che forse non avevano mai varcato la soglia del San Martino) e “persone ospiti del nosocomio” si sono trovate per creare quello che rimarrà uno dei momenti più suggestivi della storia dell’ex ospedale psichiatrico. Durante la serata, un gruppo di degenti è salito sul palco ed ha incominciato, insieme a Davide, a cantare melodie tradizionali (da “Una notte che pioveva” a “Romagna mia”) in un concerto unico e irripetibile per intensità e significati. Come associazione “Luoghi Non Comuni” abbiamo avvertito il desiderio che gli abitanti di questo luogo avevano espresso… Abbiamo così fatto ritorno all’ospedale psichiatrico, nei giorni seguenti il concerto, e alcuni degenti (per la maggior parte quelli che si erano esibiti al concerto) ci chiedevano un’altra festa. La continuità. Abbiamo così deciso di seguire le attività canore, e non solo, di quel nutrito gruppo di cantori. Il resto si è sviluppato da sé e certo avrà sempre maggior peso e successo se saranno numerosi coloro che vorranno offrirci la loro esperienza in campo artistico, musicale e sociale; nonché quelli che ci chiederanno di intervenire in situazioni sempre nuove su tutto il territorio. Testo Cristiano Stella Dodici anni dopo: Manicomi vemm in lecc insema al demoni Manicomi urmai semm matt basta prublemi Manicomi chi ve l'ha dì che semm tücc scemi Manicomi tante barche senza remi... Emozionante davvero emozionante... ritornare nell'ex manicomio... in una “sala prove musicali” tra i nostri manifesti che ricordano i - cosiddetti - matti del San Martino e il concerto organizzato per i primi De Sfroos con l’associazione “Luoghi Non Comuni” e il Dipartimento di Salute Mentale dell’Ospedale Sant’Anna. Riecheggia ancora la voce di Davide Bernasconi: Ricordo una vita con donne e bottiglie, ora ho un letto e tante pastiglie, finestre a sbarre, angeli stanchi ci volano intorno con i camici bianchi. Ho nella testa pellicole strane... taglio i sogni come fette di salame, forse dormo, sono sveglio, qui non posso fare di meglio. Manicomi vemm in lecc insema al demoni Manicomi urmai semm matt basta prublemi Manicomi chi ve l'ha dì che semm tücc scemi Manicomi tante barche senza remi... Si diceva… Dopo due lustri riecheggia ancora quel mantra della memoria dal pratone antistante la palazzina centrale. “Manicomi!” riecheggia la musica nella nuova sala prove dentro il parco San Martino… Commovente ritornare dopo dieci anni e vedere ragazzi giovanissimi, con problematiche diverse tra loro, ritrovarsi insieme nel segno di una musica... che gira intorno... Toccante... essere lì per immortalare le prove di una “band inusuale” attesa al debutto nella 3 giorni musicale di Villa Erba. Siamo tornati ora per un servizio della nostra redazione… e gli “scatti pazzi” di Gin e il manipolo di improvvisati fotografi a seguirlo... abbiamo… Avevamo vissuto… dalla parte delle radici, la memoria, prima che se ne andassero gli ultimi abitanti annuvolati ed oggi ascoltiamo le ultime radici in fase di fioritura. E che sarebbe la chioma di un albero senza profonde radici, ora… Oggi una sala prove vicino all'orto dei miracoli, mai miracolati, testimonia un passaggio in città di fine secolo: dicembre “1999”… Addio manicomio... Rimane come ultimo avamposto, “il bosco delle parole dimenticate”: un betulleto al centro del parco dove campeggia una frase di un “matto” che da tempo oramai ha traslocato: “Dio esagera con il silenzio”. E allora cantate ragazzi! Cantate anche per loro… con tutta l’energia pulita che vi suona dentro... Cantate e la vostra musica arriverà viva e forte sino a “sporcare di memoria”, “infettare” di voglia di vivere la città che dorme… Cantate… da una sala prove allestita nell’area dell’ex manicomio... Cantate in modo che… da quel San Martino un tempo luogo della malattia arrivi la vostra musica pulita e viva a dare respiro e armonia a quella parte di città oggi “assopita”, “malata”. Ci siamo svegliati una mattina il miele nel cervello E gli occhi pieni di cicche spente. Ci siamo svegliati una mattina in un letto meno caldo del solito: l’ascensore dei sogni bloccato a piano terra e nessuna voglia di cantare eppure, vacca se abbiamo cantato! (Davide Bernasconi) “La musica è una maniera di conoscere il mondo senza bisogno di spiegarlo” - esordisce Gianda - il “Maestro” che dona anima e corpo al folto gruppo di musicisti. Accompagnato nel progetto da Andrea Tagliabue, ex del gruppo Viola Psiche, e dall’educatrice Francesca Schillaci del Centro Psico Sociale di Como. L’idea è di coinvolgere tutti, proprio tutti, in questa voglia di fare musica: da chi esegue a chi ascolta attivamente. Il primo gruppo ha iniziato a suonare ad ottobre del 2009 e via via si sono aggiunti sino ad aprile tanti ragazzi: Simone Amelio, Matteo Cavallini, Veronica Songia, Fabio Meschiari, Fabiola Tettamanti, Agnese Galata, Guglielmo Valenti, Federico Intrisano, Anita Bertacchi, Federica Casartelli, Beatrice Colombo, Samuele Molteni, Mauro Ledda, Marco del Vecchio e poi Stella, Carmine, Luca e qualcun altro ancora sporadicamente... ma tutti, tutti con tanto entusiasmo e voglia di suonare insieme. Una quarantina di ragazzi che girano attorno alla “Band” da un nome botanico seduttivo: “Alchechengi”. E ancora ci sono richieste per entrare nel gruppo... Tutto funziona: c’è condivisione e passione ma c’è la possibilità che il sogno/realtà finisca… “Sarebbe un peccato concludere così solo perché il progetto musica in rete termina…” racconta un po’ amareggiato Gianda, maestro e capofila del laboratorio…” Noi tutti, la redazione intera, confidiamo che il gruppo musicale possa continuare a suonare e in particolare in quell’emblematica sala prove, non a caso nel cuore del parco dell’ex manicomio… Ci crediamo e facciamo appello alle autorità competenti perché questa piacevole realtà possa avere un roseo futuro… “Dio esagera con il silenzio”, questa frase scritta da un vecchio ex degente che campeggia nel parco dell’ex opp tra le altre poesie del bosco delle parole dimenticate, chiede una riconciliante consolazione. “Dio esagera con il silenzio” questa frase urlata con profonda solitudine merita una carezza musicale che non finisca mai di colmare una desolante assenza. Testo Mauro Fogliaresi
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