IDENTIKIT
“Origini”
Davide Van De Sfroos (in lingua lombarda significa <<Vanno di frodo>>) è nome d'arte di Davide Bernasconi, nato a Monza l'11 maggio 1965.
“Famiglia”
É sposato con Paola (che è architetto) e ha tre bambini: Pietro, Luca e Vittoria.
“Carriera”
All'inizio fa musica punk, poi vira sul folk e nel '92 pubblica il suo primo album, Ciulandari! Ha scritto quattro romanzi. In Svizzera conduce una trasmissione radiofonica.
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La sorpresa del Festival si confessa e svela come l'avventura sanremese ha cambiato la sua vita e i suoi progetti.
CANTO IN DIALETTO PER UNIRE L'ITALIA.
<<Sono un patriota e suono per tutti>>, dice Davide Van De Sfroos. E il ministro Meloni lo ha invitato a raccontare Garibaldi per la festa dei 150 anni. Qui ci parla della sua famiglia e del suo mondo.
É lui il vero alieno del festival. In barba ai fenomeni dei talent show e del televoto, il cowboy del Lago di Como ha spiazzato tutti. Con Yanez e gli altri eroi salgariani spediti a Cesenatico e <<partiss per Mompracem cul pedalò>> è piaciuto a chi non l'aveva mai sentito nominare e ai critici più snob, ha fatto salire l'auditel in Lombardia del 9 per cento, e si è preso pure gli applausi dell'Osservatore Romano.
<<Per chi è quest'intervista?>>, chiede, <<Ah, per i lettori di Incoeu>>, dice ribattezzando Oggi in dialetto comasco.
Noi lo abbiamo pedinato in una tipica giornata sanremese. <<Mi sento come in un flipper e sto al passo. É dura anche mangiare qui: aspetto che si distraggano un attimo per farmi un toast. Finito allìAriston mi faccio un polpo alla Sanremese e mi rifugio in questo hotel che è il più riservato di Sanremo, Paradiso di nome e di fatto>>, raccontano.
Di non essere leghista (come hanno sempre pensato in tanto) ormai lo ha detto in tutti i modi: a parole in ogni intervista, e nei fatti scegliendo Viva l'Italia di De Gregori come pezzo per la serata del 150°
<<Sono politicamente ateo, sono un patriota, io suono per tutti>>, dice. E il ministro Meloni, a Sanremo per la festa dell'Unità d'Italia, lo ha già assoldato per un tour teatrale, Gioventù Ribelle, per ricordare quelli che hanno fatto l'Italia: <<Racconterò Garibaldi come una specie di Indiana Jones>>, dice Davide.
“ALLE DUE VADO A LETTO”
Noi vogliamo sapere tutti di lui: <<Non sono un cantante “sesso droga e rock 'n' roll”, amo il vino rosso, il whisky, ogni tanto mi fumo un sigaro Havana, e mi faccio “svalangate” di tisane al finocchio: è la prima cosa che bevo appena sveglio e vado avanti fino a sera. Non è che a Sanremo tiro mattina a ballare sui tavoli, massimo alle due sono a letto>>-
I suoi tre figli (che hanno 3,6 e 8 anni) sono rimasti a casa a Mezzegra, sul ramo comasco del Lago, con la moglie Paola, che fa l'architetto.
<<Li sento al telefono, fanno il tifo per me, sono tutti eccitati quindi poi non vogliono andare a dormire e sono cavoli di mia moglie, purtroppo per lei. Sono venuto da solo perché lei è schiva e i miei figli non li porterei mai nel tritacarne di Sanremo>>- L'entrée della Clerici all'Ariston in Eurovisione con la figlia, per lui, è impensabile.
“PREFERISCE LA CANALIS”
<<Quello a cui devi stare attento qua>>, dice, <<è il microfono che ti spunta da sotto il tavolo con la domanda; “Meglio Canalis o Belén=>>. Lui le apprezza entrambe per bellezza e bravura, ma preferisce la Canalis, che in coppia con Clooney è sua vicina di casa sul Lago di Como.
Ma poi ammette che Belén <<è il sogno di tutti i muri>> (leggi: calendari).
<<A me però piacciono le donne col marciapic, che è il martello pneumatico, non nel senso di maschiacce, ma che sanno fare le cose, mi piacciono le donne vere>>.
Qui, l'unico <<colpo di fulmine>> è stato con Tricarico: <<Ci siamo incrociati alle prove, l'amicizia con lui è stata immediata, mi piace istintivamente, è molto ironico>>-
E Morandi? <<Prima che iniziasse il festival, Gianni si confidava con me come fossi il suo analista; il suo problema numero uno era il dispiacere per i cantanti che sarebbero stati esclusi. Per lui la squadrea è una cosa vera, non è un modo di dire. Belli quei giorni! Me ne andavo a piedi sul lungomare, verso la Francia. Io sono uno da rituali spirituali: mi rifugio in certi luoghi da solo e purifico l'anima. E Sanremo ha dei luoghi sciamanici: ci sono dei ponti naturali di sasso che vanno dentro il mare, mi metto lì e aspetto un'onda, un po' di vento>>-
<<CHE COMODO IL BARBIERE>>
Gia, ma in questa settimana del festival tutto è spazzato via dagli impegni sul palco e fuori. Come si trova uno ruspante come te alle prese con stilisti e trucco? <<Per fortuna mi basta solo un po' di fard, però il barbiere prima di salire sul palco, quello, è veramente comodo>>-
E quel cappello in stile Al Bano? <<É diventato il mio testimonial di Sanremo, così certi giornalisti la smettono di pubblicare le mie vecchie foto di quando avevo ancora i baffi, che sembro uno dei Motorhead>>-
A chi dedichi questo successo? <<Yanez l'ho scritta pensando a mio padre, il pensiero va a lui e alla mia famiglia, in questo periodo ci sono stato poco>>.
“FARÀ TRE DATE IN SICILIA”
Poi si guarda intorno: <<Uè, guarda che bel cielo oggi, sembra di essere giù a Los Angeles. Con la pioggia sembrava di avere seduto sul cofano Aznavour a cantare “Com'è triste Sanremo”>>. Per lui Sanremo è allegro: lo Yanez Tour che parte il 26 marzo dalla Svizzera, e che fino alla settimana prima di Sanremo si fermava ad Ascoli Piceno, ora ha aggiunto tre date in Sicilia e una in Calabria. Ha conquistato l'Italia.