Da: "www.cronacaqui.it" del 23-02-2011

[Lohana]

Mompracem c'è ancora

Mompracem è soltanto uno scoglio che non esiste sulle mappe. A Emilio Salgari questo particolare non interessava di certo. Mompracem è come l'isola che non c'è: seconda stella destra e poi dritto fino al mattino... Oppure basta armare un praho e salpare da Sarawak e cogliere il vento giusto... Mompracem è il luogo dove ciascuno di noi ha sognato di giungere. Per il giovane Pavese era la Langa («da quando ho giocato ai pirati malesi, quanto tempo è trascorso»), per gli appassionati salgariani è semplicemente una Idea. Un simbolo.
Ed ecco allora che Paco Ignacio Taibo II, reinventando le avventure delle Tigri della Malesia, ormai invecchiate ma certo non dome, per niente intenzionate a smettere di combattere, Mompracem diventa una tentazione, una variazione della rotta, un ritorno vagheggiato. Per il cantautore Van De Sfroos, che ha portato i pirati invecchiati a Sanremo e sulla riviera adriatica, a Mompracem si può arrivare anche in pedalò. Ma lo si vorrebbe davvero. Fortunatamente, nel libro di Taibo, è poi l'astuto e razionale Yanez a sgomberare il campo dagli equivoci: nessuno potrebbe ricostruire Mompracem, non quella Mompracem che era stata. Ma un'altra. E magari un'altra ancora. Mille Mompracem, come se ognuna fosse un'idea nel cuore e nella mente di ciascun uomo.
Colpisce, a pensarci bene, questo ritorno di Yanez e Sandokan in maniere così diverse eppure così simili: l'epica contro l'ironia, l'avventura contro la metafora, eppure in entrambi i casi inevitabilmente invecchiati. L'idea è stata la medesima per lo scrittore e per il cantautore. E curiosamente tutto avviene nell'anno salgariano, mentre Torino, e non solo, si prepara a celebrare la ricorrenza dei 100 anni dalla morte dello straordinario scrittore. Salgari non li ha lasciati invecchiare, levandosi da questo piano dell'esistenza. Ci piace immaginarli, inevitabilmente invecchiati, mentre solcano ancora i mari alla ricerca del loro creatore, o forse assieme a loro. Immagine di tutti gli uomini che solcano un mare, sia quello di acqua salata, sia quello dell'esistenza. Uomini che alle volte fanno naufragio, sovente perdono la rotta. E si ritrovano semplicemente pensando che là, da qualche parte tra le onde, c'è ancora Mompracem. E si può puntare la prua in quella direzione. O si può anche scegliere di non andarci, di non tornarci più.

andrea.monticone@cronacaqui.it