De Sfroos promosso a pieni voti dalla critica
Il cantante lariano, antidivo per eccellenza, ha conquistato il pubblico
Forse un vincitore del Festival di Sanremo c’è già e si chiama Davide Van de Sfroos.
In quasi tutti i dibattiti televisivi ascoltati in questi primi giorni, il corsaro Yanez ne esce sempre trionfatore. Guardato da chi non lo conosceva, un po’ come uno straniero, dopo le sue prestazioni canore all’Ariston, Davide ha conquistato tutti. Il suo essere antidivo, anche fuori dal palco, ha colto un po’ di sorpresa i tanti addetti ai lavori, abituati al divismo di molti cantanti, persino di quelli appena usciti dai talent.
La sua esperienza si vede, e lo sottolinea per prima Paola Gallo di Radio Italia: «De Sfroos è un artista serio, non l’ho mai seguito con molta attenzione, ma si vede che è un professionista preparato, spontaneo e con molta esperienza. Lo passeremo spesso in questi giorni e lo chiameremo a partecipare ancora in diretta alle nostre trasmissioni». La nuova ventata di breva e tivano che ha scosso il Festival è piaciuta alla maggior parte delle radio nazionali e sono in molti ad attribuire alla sua presenza i picchi di ascolto registrati dalla kermesse nelle prime serate. Un successo di questa portata, sottolineato anche dai critici più severi in molti talk show post Festival, forse non se lo aspettavano nemmeno gli stessi organizzatori, Gianni Morandi e Gianmarco Mazzi, che per questa edizione di Sanremo avevano puntato sulla qualità, quindi su un cavallo di razza come De Sfroos.
Grande entusiasmo, inevitabilmente, anche dalle emittenti di casa nostra. Lorenzo Canali, rientrato da Londra per seguire il Festival attraverso i microfoni di CiaoComo Radio, è ammirato delle performance di Davide nella Città dei Fiori. «Il pezzo mi è piaciuto molto, da oggi iniziamo a trasmetterlo insieme agli altri che ho potuto ascoltare con più attenzione, ovvero quelli di Luca Madonia e Battiato, Nathalie, La Crus». Per ora c’è soltanto una voce fuori dal coro, quella che arriva dalle onde di Radio Marte per bocca dell’attore partenopeo Leopoldo Mastelloni, che non le manda a dire: «Scandalosa la mancanza della vera canzone italiana al Festival, quella napoletana. Eppure quella padana è stata chiaramente rappresentata, ma compresa soltanto da loro. Nino D’Angelo è un cantante, Van De Sfroos no».
Ma qui siamo alla polemica in stile Biscardi, al tifo colorato da stadio. Va sottolineato un altro fatto. Ovunque si dice, persino nei bar, come questo Sanremo, che certamente passerà alle cronache anche per la presenza dirompente di Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez, sia il migliore degli ultimi anni. E il fatto di essere in scena a una delle migliori puntate della storia di questa popolare manifestazione è un’altra bella tacca da incidere sulla sciabola del corsaro De Sfroos.
Maurizio Pratelli