DA IL CORRIERE DI COMO.IT DEL 10/02/11

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Messaggioda sciguèta » gio feb 10, 2011 3:57 pm

Alla conquista di Sanremo
Giovedì 10 Febbraio 2011

IL CANTAUTORE AL FESTIVAL
- De Sfroos si confessa pochi giorni prima della storica esibizione all’Ariston. E stasera è nel salotto tv di Bruno Vespa
A meno di una settimana dal debutto della 61ª edizione del Festival di Sanremo, tutto è pronto. Il palco dell’Ariston, per la prima volta, ospiterà un protagonista lariano. Davide Van De Sfroos, infatti, sarà in gara martedì 15 gennaio con la sua Yanez, un brano che dovrà combattere altri tredici agguerriti corsari nelle acque agitate del Mar Ligure. Ieri intanto si è aggiunto un altro tassello al ricco carnet ligure di De Sfroos, che il 17 come già ampiamente annunciato canterà Viva l’Italia di Francesco De Gregori nella serata dedicata al 150° dell’Unità. Il 18 febbraio, nella serata consacrata ai duetti, Davide riproporrà il brano Yanez, ancora una volta in dialetto, insieme con Irene Fornaciari. Il rocker laghée infatti ha voluto la figlia di Zucchero, che ha esordito all’Ariston l’anno scorso, per l’evento in cui ripropone la sua canzone in una versione “liberamente rivisitata” insieme all’ospite prescelto. Insomma, il pirata De Sfroos (che oggi è ospite a Porta a porta) è pronto per la sfida.
«In realtà - afferma il cantautore laghée - siamo in viaggio da tempo con tanto entusiasmo, la nostra nave è vicina al porto. Abbiamo lavorato tanto in questi giorni anche per preparare il nuovo disco, Yanez, che uscirà a metà marzo».
De Sfroos, la critica è tutta con lei. La sua onestà artistica non è in discussione.
«È fondamentale, è la base del mio lavoro. Non potrei fare musica, non potrei salire su un palco senza poter rappresentare il mio mondo con un messaggio diretto. La mia canzone è nata prima di Sanremo. Yanez è un brano malinconico, visionario e mi rappresenta anche perché lo canto in dialetto lariano, un fatto sicuramente nuovo per il festival».
Tutti riconoscono a Morandi una svolta di qualità.
«Non c’è dubbio, è proprio così. In una notte comasca il direttore artistico Gianmarco Mazzi e Morandi, le due “M” di Sanremo, sono venuti a dirmi che mi volevano all’Ariston. Volevano sperimentare un dialetto diverso e sono stati rapiti da Yanez. Ho preso una settimana di tempo, poi ho accettato. D’altra parte, mi sono detto: “O adesso o mai più”. Come facevo a dire di no sapendo che in questa edizione c’erano amici e colleghi come i La Crus, Max Pezzali, Roberto Vecchioni - con il quale lo scorso anno ci siamo premiati a vicenda - Battiato e un collega presentatore che ha fatto la storia della musica italiana? Non potevo».
Qualcuno le ha detto “No, a Sanremo no”?
«Pensavo lo facessero in tanti, lo stesso Morandi mi aveva avvisato di questo pericolo. Mi diceva: “Vedrai, non tutti i tuoi fan capiranno”. In realtà, è successo che solo un paio di persone mi hanno detto “Ora che vai a Sanremo non sei più solo nostro”. Ma tutti, invece, mi stanno accompagnando come se stessi partendo per le Olimpiadi e le avessi già vinte».
E se queste Olimpiadi lei le vincesse davvero?
«È un pensiero che passa soprattutto dopo che te lo chiedono. A me sembra di stare sulla Luna già così, vincere Sanremo sarebbe un’esagerazione. Si tratta di un’eventualità che mi farebbe riflettere, ma non mi cambierebbe, così come se dovessi tornare a casa subito».
Chi vincerà il festival 2011, secondo lei?
«I La Crus, ho questa percezione. Sono bravissimi e il loro brano (“Io confesso”, ndr) è veramente potente, il dark romantico di Giovanardi potrebbe conquistare il podio. Ma anche Roberto Vecchioni, Tricarico e Giusy Ferreri hanno belle canzoni, ma non le ho sentite tutte. Comunque l’Ariston, con la sua scenografia spettacolare, aggressiva, spaziale e futuristica, quest’anno conquisterà tutti».
Intanto i “desfan” la vogliono “sindaco” della Città dei Fiori.
«Loro non smettono mai di destabilizzarmi. Ero immerso in sala di registrazione e quando sono tornato a casa ho visto tutti quei manifesti. Mi sono chiesto cosa stesse succedendo. Un paio di signore che vivono sul lago, ai confini della montagna, sono addirittura andate in Comune a chiedere per che cosa dovevano votare e per quale partito mi fossi candidato».
Ma cosa avrebbe detto suo padre se l’avesse visto in tv a Sanremo?
«Innanzitutto la canzone del Festival è stata ispirata da lui, in una notte che ero a casa da solo e lo rivedevo mentre faceva il pirata a Cesenatico. Mio padre mi ha sempre seguito con molto riserbo, ritagliava e conservava di nascosto tutti gli articoli che mi riguardavano. So che citando Yanez, un suo eroe, che riconosceva simile a lui nella figura di Philippe Leroy, sarebbe stato felice. E credo lo sia anche ora. Quello che mi porto dentro di lui mi fa sentire sempre come se ci fosse ancora. Sanremo lo guardava come fosse Tex Willer, pronto a sparare alle canzoni d’amore, ma spesso capace di indovinare chi avrebbe vinto».
C’è qualcosa del Festival che la spaventa?
«Solo che questa magica atmosfera e tanto lavoro venissero calpestati dal gossip che viene alimentato intorno a Sanremo, da chi insomma non ti conosce».
Sarà la prima volta con una orchestra.
«È un onore suonare con musicisti straordinari, che durante le prove hanno accolto me e miei musicisti con rispetto ed entusiasmo. Yanez è una canzone allegra, e ha fatto venir voglia di ballare anche a loro, vedrete».
“Viva l’Italia”, che lei canterà il 17 febbraio, avrà ospiti sul palco?
«Ci sarà con me Maurizio Gnola alla chitarra elettrica, che non suonerà Yanez con il resto della mia band».
Ha sentito Francesco De Gregori di recente?
«No, ma sono proprio felice di cantare una sua canzone. Insomma, ho cantato W la Suisse, non posso cantare Viva l’Italia? Io mi esalto per l’idea di un’Italia tutta intera: quando vado in Sardegna, sono felice di sapere che anche quella è la mia terra. Mi sento a casa».
Chi vincerà, tra la Belen e la Canalis?
«Sono bellissime tutte e due, per vicinanza di casa tifo per Elisabetta, ormai è lariana».
Tanti artisti che hanno partecipato al “Moa” di Cernobbio sono a Sanremo.
«È fantastico, stiamo parlando di un esercito di amici, da Pezzali a Morgan. Ulteriore conferma che Music on Air, lo scorso settembre, ha offerto grandi giornate di musica».
Ma alla fine il pirata è De Sfroos o è Yanez?
«Saremo una bella ciurma di corsari. Con una bandiera che, al posto di una tigre, avrà una lucertola. E che al primo sole torna sempre a Como».

Maurizio Pratelli
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