DAL CORRIERE DI COMO ON LINE DEL 15/05/09

[sciguèta]

De Sfroos
Il “Pica tour” va in edicola
Da lunedì i cd e i dvd dal vivo con il “Corriere della Sera”



Forse è proprio vero, insieme a Vinicio Capossela Davide Van De Sfroos è l’unico autentico fenomeno della canzone d’autore italiana degli ultimi dieci anni. Voce alternativa, certo, ma pur sempre capace, come forse prima di lui solo Enzo Jannacci, di trasformare il dialetto in un linguaggio universale. Complice, ovviamente, la musica, veicolo straordinario di idee, racconti, passioni, cultura.
A dargli il benvenuto ufficiale nell’olimpo dei grandi è ora il maggior quotidiano italiano, il “Corriere della Sera”, che a partire da lunedì 18 maggio pubblicherà “40 Pass”, il cofanetto che raccoglierà, in sei uscite settimanali, quattro cd dal vivo con i 38 brani (più due inediti) riarrangiati per il tour teatrale di Pica! e per le “Rsi Sessions” di Lugano, e due attesissimi dvd che raccoglieranno l’ormai epico concerto al Datch Forum dell’aprile 2008.
L’eccezionalità della pubblicazione è dovuta anche al fatto, non certo secondario, che per la prima volta tutto il materiale discografico che verrà allegato allo storico giornale di via Solferino non è frutto di una delle tante ristampe di materiale edito che hanno riguardato altri artisti, vedi Adriano Celentano o Claudio Baglioni, ma frutto di un progetto studiato per questa ghiotta occasione che permetterà ai moltissimi fan del cantore del Lago di Como di acquistare ogni singola uscita in edicola a soli 9,99 euro.
Se si considera poi che i precedenti dal vivo si basavano sul concerto all’aperto Laiv, registrato a Menaggio nel 2003 e sul dvd documentario Ventanas ripreso nell’estate del 2006, ci si rende conto di quanto quest’opera, che raccoglie invece le canzoni di Davide da alcuni dei più bei teatri d’Italia e dal palco del mitico Forum di Assago, al cospetto di dodicimila spettatori, sia davvero preziosa. Sia per tutti coloro che ancora non si sono tuffati nelle sue acque dolci, sia per quel pubblico di “desfan” che lo segue invece fin dai tempi in cui in tanti gli davano del matto, quando tutto iniziava e finiva sulla corriera. La “casa con le ruote”, come la chiama scherzosamente De Sfroos, è il primo palco sul quale si esibisce il novello Woodie Guthrie lariano, accompagnandosi con la chitarra durante il tragitto che lo porta da Menaggio a Como.
Una strada percorsa per anni diventa poi una canzone, La Curiera, inno finale con cui si chiuderanno, da lì in poi, tutti i concerti di Davide. Il brano fa parte di Manicomi, il primo album pubblicato nel 1995, dopo un paio di audiocassette, Ciulandari e Viiv che, girando di auto in auto, contribuiscono a far nascere il mito del cantautore laghée. De Sfroos canta in dialetto mezzegrino, canta la lingua del Lario. Un limite per chiunque, un tesoro per lui. Sono infatti in molti a pensare che tutto sia solo un gioco, una musica divertente destinata a rimanere isolata all’interno del bacino del folklore lariano. Non è così, e non solo perché ha già valicato quel confine spesso al centro di molte storie di contrabbandieri diventati, come il Cimino, gli eroi romantici delle sue canzoni.
Il fenomeno De Sfroos, infatti, inizia a incuriosire i media: il lago, suo malgrado, diventa protagonista. I segreti custoditi tanto gelosamente dalla sua gente vengono lentamente a galla. La sua capacità di narrare, di scavare tra le pieghe della sua terra e nelle rughe di chi la vive va ben oltre una musica che qui si fa strumento. Quello che serve per raccontare le origini, i luoghi dove è cresciuto. Le canzoni di Brèva e Tivàn, nel 1999, dieci anni fa, confermano tutto il suo spessore, sono il ritratto d’autore di un territorio che aveva bisogno di essere narrato anche attraverso la forma d’arte più popolare, le canzonette. La balada del Genesio, Pulènta e galèna frègia, Ninna nanna del contrabbandiere sono tre piccoli affreschi che dipingono con semplicità e tanto colore il lago, le montagne e i suoi abitanti, semplici custodi di tradizione e cultura. La loro vita, il cui sottile filo tra realtà e leggenda non si spezza mai, torna ad appartenere a tutti. Qualcuno storce ancora il naso e gli chiede di cantare in italiano. De Sfroos non ci sente o, più semplicemente, non riesce a immaginare le sue favole in una lingua diversa da quella che le orecchie di un bambino “rapivano” dalla bocca degli adulti. Raccontavano di streghe, di mostri, di grandi pesci, e di uomini che dovevano partire.
E semm partii, l’album della consacrazione, racconta tutto questo e lo fa con la solita visione onirica di un lago che è in totale simbiosi con il suo cantore. L’omm de la tempesta, El Mustru e Ventanas hanno la stessa magia del Lario, anche quando la finestra che si apre è quella di un uomo che ha viaggiato, che ha solcato altre acque, anche salate, e poi è tornato a camminare su quei ciotoli levigati dalla breva e dall’acqua dolce del lago. Ecco allora Akuaduulza, il sigillo musicale che riesce a far nuotare cavedani, anguille, alborelle e agoni nelle acque limacciose del Mississippi. Ma poi anche loro tornano a casa, preferiscono il lago. E infine arriva Pica! L’ultimo grande colpo che ora il Corriere regala dal vivo.


Maurizio Pratelli

[breva]

De Sfroos
Il “Pica tour” va in edicola
Da lunedì i cd e i dvd dal vivo con il “Corriere della Sera”



Forse è proprio vero, insieme a Vinicio Capossela Davide Van De Sfroos è l’unico autentico fenomeno della canzone d’autore italiana degli ultimi dieci anni.
Maurizio Pratelli

sono PERFETTAMENTE d'accordo...