dal Corriere di Como on line del 29 marzo '09

Articoli su Davide e il suo mondo apparsi su giornali e riviste

Moderatore: Baristi

dal Corriere di Como on line del 29 marzo '09

Messaggioda sciguèta » dom mar 29, 2009 6:47 pm

Con De Sfroos al Sociale il Lario sposa la Sardegna



Dieci anni di Davide Van de Sfroos, ma la festa, per iniziare, ha bisogno di una preghiera lontana. È toccato infatti ad Ave Maria, canzone tratta dall’album Manicomi del 1995, aprire il concerto dell’altra sera in un Teatro Sociale di Como tutto esaurito. Davide l’ha eseguita da solo, riabbracciando così il pubblico che due lustri fa lo aveva accolto sullo stesso palco per la presentazione di Breva e Tivan, il disco da cui sarebbe partito un viaggio fantastico. Ninna nanna del contrabbandiere rimane uno dei testi più belli scritti da De Sfroos, e se questa storia così lariana è stata abbracciata con affetto da una terra che Davide non ha mai nascosto di amare, la Sardegna, ci si accorge di quanto la sua musica sia andata lontana.
A introdurla è stato Beppe Dettori dei Tazenda con la sua magnifica e impossibile tonalità, che ha cantato una coinvolgente No potho reposar. Un momento bellissimo, a quattro voci, proseguito fino in Valtellina, con Il minatore di Frontale, brano incisivo che ha regalato una band in stato di grazia. Il cantautore di Mezzegra è a suo agio in questo magnifico teatro, si diverte, si commuove, stravolge il repertorio reinventando e mischiando ogni canzone. Le sua musica l’ha cantata e raccontata, mai come in questo caso è stato vicino al “teatro canzone” concepito dal grande Enzo Jannacci. La sua Milano, dove Davide ci porta con i suoi 40 Pass, scanditi da una chitarra, un violino e un pianoforte, è il nostro lago e Akuaduulza è il suo manifesto più bello. Ma non meno ricchi di pathos lacustre sono stati i momenti che hanno raccolto El Fantasma del Laac, Grand Hotel e I ann selvadeggh del Francu. Quest’ultima filastrocca, impossibile trasposizione di un pezzo di Tom Waits, è diventata un viaggio a parte, un siparietto in cui De Sfroos ha dato sfoggio a una maturità artistica che non finisce di sorprendere. Un signor padrone di casa che ha riportato Dettori sul palco per una Hoka Hey mediterranea e una Poma gettata con coraggio nel mare nero della Canzone del sole di Battisti.
Un momento che ha cercato il suo paradiso con le note di Caino e Abele, magistralmente sospinte dalla magnifica tromba di Davide Brambilla. E se è vero, come ha detto De Sfroos ricordando i suoi inizi, che le cose più belle sono quelle semplici, il suo ritorno in scena, da solo per quello splendido soffio di Ventanas, è stato certamente un momento di pura magia musicale.
Tre ore di concerto chiosate da un brindisi e un ringraziamento a tutte le persone che gli sono state vicine in questa magnifica avventura che ancora continua.
E infatti, dieci anni dopo, il suo pubblico lo riporta a casa in corriera. Sobrio e felice.
Con la promessa di ritrovare i fan in edicola a maggio con il “Corriere della Sera” con un cofanetto di 4 cd.
sciguèta
 
Messaggi: 80
Iscritto il: sab gen 03, 2009 2:47 pm
Località: Varese

Torna a Rassegna stampa

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 21 ospiti

cron