Convegno "Strada sicura" - il cantautore Davide “Van De Sfroos” Bernasconi alla giornata conclusiva del convegno martedì 27 maggio aula magna del Politecnico di Como
(p. be.) «E la curiera che la va sö e giò / e l’autista che na po piö / e la sciura cunt i bei tèt / e la düneta c’ha sbaglià’l biglièt/ Sempru la solita tiritera... / Töcc in sö la curiera». Così cantava Davide “ Van De Sfroos” Bernasconi nel suo primo album, Manicomi (1995).
Quando è passato da “la curiera” all’automobile?
Mica tanto tempo fa. Per prendere la patente ho atteso i 24 anni, cioè il 1989, ma ho avuto una macchina mia solo a 30, quando ho cominciato ad avere l’esigenza di andare lontano e di muovermi in modo indipendente. Prima non ne ho sentito il bisogno: corriere e aliscafi ce n’erano per scendere da Mezzegra. E se fai l’autostop sul lago, sei sicuro di essere tirato su da uno che conosci.
In tournée guida lei o l’autista?
Rientro da una “due giorni” a Reggio Emilia e Perugia, durante la quale per l’80% ho guidato io. Ma dopo un concerto non guido mai, a meno che non sia a Cernusco Lombardone, e quando sono stanco chiedo il cambio. Giro su un furgone con 3 o 4 musicisti della band, per cui c’è sempre la possibilità di essere sostituito al volante.
Che tipo di automobilista è?
Ipervigilante. Anche quando parcheggio, sto attento a stare perfettamente nelle righe. Penso che, se mi alzo con l’idea di favorire il prossimo, di non far bestemmiare 1500 persone al giorno, evitiamo di arrivare a sera stressati. E poi ho imparato a gustarmi i viaggi, ascoltando musica, guardando i tramonti. Ma la musica, l’ha detto lei agli studenti, distrae il guidatore. Va ascoltata a volume ragionevole.
Diventare padre l’ha responsabilizzata?
È un’esperienza che a livello psicologico cambia tutto. Ma alla guida ero già prudente da tempo. E prima, quando avrei avuto l’età per esagerare, non avevo l’auto.
Le piacciono i film che esaltano la velocità?
La strada è vita. Sei attratto da film come Gioventù bruciata e Fronte del porto , ma anche Il sorpasso con Gassman e Trintignant e Crash di David Cronenberg. Del resto non puoi non guardare Full metal jacket , perché sei pacifista.
Alla domanda “Le piace Springsteen”, Elvis Costello rispose “Non guido”. E lei?
A me Springsteen piace molto. È un grande poeta dell’asfalto. In Thunder road e Born to run senti l’aderenza alla strada che ti porta a tutto. Mi piace anche Tom Waits, un altro musicista che cita molte strade.
Per lei la strada cos’è?
Lo dicevo ne La curiera : “la strada l’è la tua mamm” e “la tua tusa”, ma anche “una ciulada”. Ogni tanto ti frega.