da: "La Provincia" - 28/08/2007

Articoli su Davide e il suo mondo apparsi su giornali e riviste

Moderatore: Baristi

da: "La Provincia" - 28/08/2007

Messaggioda marina » mer ago 29, 2007 12:32 am

E ParoLario celebra le "altre" lingue: Van De Sfroos legge Pigato in latino

La poesia come terreno d'incontro sul quale dialetto e latino allestiranno un dialogo in apparenza inconsueto. L'occasione sarà l'appuntamento di Parolario di giovedì 30 agosto, dal titolo "Cantori in lingua madre". Alle 21.30, nel salone del Broletto, Piero Camporini, incontrerà il noto cantautore e poeta laghée Davide Van De Sfroos, anche lui "ex" del Gallio, per una lettura commentata delle produzione poetica di Padre Pigato, figura storica del mondo della cultura e dell'educazione comasca. L'incontro, al quale parteciperanno anche il giornalista Antonio Marino in qualità di moderatore, e il professor Angelo Sesana, ex allievo di Pigato, sarà occasione per poter acquistare il volume "Opere poetiche latine" di padre Pigato, pubblicato nel 2006 da Nodolibri. Un momento di beneficenza, il cui ricavato sarà interamente devoluto alla missione dei Padri Somaschi nelle Filippine per la ricostruzione della scuola Aemilianum, situata nella città di Sorsogon, devastata dal tifone Milenyo nel 2006. Lo spirito della serata sarà quello di fare emergere le insospettabili linee di continuità che legano due lingue, il latino e il dialetto lacustre, e i mondi culturali che le sottendono. L'ispirazione e la produzione poetica saranno le chiavi interpretative per comprendere questa contiguità. Giunto a Como all'indomani della Seconda guerra mondiale, sorretto da una cultura sterminata suggellata da due lauree, insegnò per lungo periodo al Collegio Gallio, divenendo anche preside del liceo classico. La figura di padre Pigato non può in ogni caso essere compresa prescindendo dal ruolo che la lingua di Cicerone rivestì nella sua vita. Dalla giovane età, con la frequenza delle messe in lingua, sino alla pluridecennale esperienza come professore di greco e latino sui banchi del Gallio, Pigato intrecciò con la parola latina, in particolare modo con quella poetica, un rapporto quotidiano, che andava oltre le normali pratiche di studio e divulgazione. A testimoniarlo ci sono i versi raccolti e pubblicati, e prima ancora i riconoscimenti che si guadagnò partecipando ai numerosi certami poetici in latino. A partire dalla medaglia d'oro conquistata con la sua Nox Pompeiana nel 1952, al concorso «Hoeufft» di Amsterdam, cui partecipò prima di lui anche Giovanni Pascoli, e alla quale seguirono altre cinque affermazioni. Una scelta, quella di pronunciare il proprio discorso artistico in versi, e per giunta latini, che va ricondotta alla particolare ricerca di un linguaggio personale, "appartato", capace di creare una sorta di sospensione dal mondo sensibile e nella quale procedere alla ricerca del proprio Io profondo. Edoardo Cavadini
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