A teatro mi piace...

Commenti, anticipazioni, divagazioni...

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A teatro mi piace...

Messaggioda Michi » gio apr 14, 2005 10:30 am

Davide che prende per i capelli la ballerina.
Yalba kuresh manum (…) sussurrata in ginocchio pregando alla polvere con le dita.
Le nacchere di Tiziana e la sua abilità nell’avvitarsi su se stessa insieme alla gonna.
Le espressioni di Anga durante le divagazioni in Shymmtakula.
Phyton che spenna la chitarra fattasi carne di corvo.
Quando Edoardo si mette la cuffia per l’arpeggio di Akuaduulza.
La grattugia di Pablo.
Quel coso che se ci soffi dentro esce il vento e poi si sentono i sonagli del crotalo.
I simboli proiettati dalla luce sullo sfondo, design d’avanguardia o graffiti delle caverne, è uguale.
Tutte le volte che Davide dice “E’ chiaro che,”.
Quando Davide canta “Intrugli …trugli…trugli…” e mescola l’aria.
Il rossore di Saro quando gli si strusciano le ballerine.
Il batacchio a turno sulla grancassa.
Quelli che si attaccano in mezzo alla curiera.
Tom Waits in sottofondo quando è finito il concerto.

Sì, sono anche un po' bravi...
Michi
 
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Messaggioda baffo » sab apr 16, 2005 6:38 pm

Ancora non ho capito dov’e’ lo Smeraldo,una volta ci sono andato con Maxxer, che lui si sapeva dov’era, perche’ lui e’ l’imperatore, anche se una volta a Torino centro mi disse : “quando finiscono le rotaie gira a destra e sei arrivato in paese..”
Ma quale c….di paese ? Se siamo a Torino???.
Una volta con Terecasetta alias TerePorsche e non so se siamo arrivati direttamente in teatro-platea o sul palco, perche’ alla Tere non piace frenare,anche perche’ non sa qual’e’ il pedale, lei lo confonde con l’acceleratore, ricordo un Padova-Casetta con la nebbia, e lei ci vedeva, ah se ci vedeva..e un Casetta-Torino con Maxxer dietro a piombo con la Tunpo diesel e lei che saettava perche’
“ non viene dietro”…” tanto la patente l’ho persa, mica possono ritirarmela..se non ce l’ho, cosa gli do?il codice fiscale? ti sembra baffo?”
e cosa vuoi dirgli a una cosi? Eh hai ragione Tere.
Una volta con Umbe, e ho capito che eravamo arrivati, perche’ le gomme della BMW avevano smesso di scainare, e le sirene ormai erano lontane.
Lunedì ci sono arrivato con Miky, e anche qui i punti volavan fuori dal finestrino
perche’ come dice lui :” mi sbeffeggio del codice …SIGNORI “
in buona sostanza dovrebbero essere state quattro, le volte che i cauboi sono andati giu’ a Milano, allo Smera , per vedere Davide, altre infrazioni non le ricordo.

Di sicuro so che la prima e’ stata il 20 aprile 2001….
“Dobbiamo riempire lo Smeraldo”….
E alura gio’, che ci inventiamo una locandina per l’occasione e giriamo bar e locali per lasciare il messaggio, di certo i cauboi non si fanno ripetere due volte l’invito.

Abbandoniamo le nostre praterie, e scendiamo a Milano.
Per tanti, me compreso, e’ la prima volta in un teatro, ma non ci fa paura lo Smeraldo… anzi in pochi minuti e’ gia’ nostro, e abbiamo anche capito che quelle poltrone rosse servono per stare seduti…

E arriva l’11 aprile 2005

Forti delle precedenti “calate”, siamo piu’esperti, ci accomodiamo ordinatamente, e siamo a nostro agio tra i milanesi, in fin dei conti sono loro che son qui a vedere uno di noi, uno un po’ speciale, che sentiamo particolarmente vicino , ma che siamo felici di condividere con tutti.
Guardo quei volti, in gran parte sconosciuti, per vedere se nei loro occhi c’e’ quel desiderio di ascoltare, quella voglia di essere li che io sento passarmi dentro.
Mi piace, guardare il pubblico, vedi lo sforzo di chi fatica a capire, l’attenzione di chi capisce e non si perde una parola, si, anche chi magari si annoia, e non sa perche’ e’ li.
un buon pubblico e’ sinonimo di ottimo concerto, e a Milano lunedì
c’era un ottimo pubblico.

Poi si parte, i fasci di luce dal palco illuminano facce attente , applausi sinceri dalle prime alle ultime file, eh si il ragazzo ci sa fare, e’ coinvolgente piu’ che mai,
e il pubblico si lascia trascinare per mano, va a vivere dentro le sue storie, non e’ piu’ pubblico, e’ interprete.
non c’e’ piu’ palco platea e galleria, c’e’ solo palco , tutti stanno cantando anche le canzoni che non sanno, le vivono e si lasciano penetrare da quelle parole, da quella musica, Davide si accorge e ci da dentro.

Storie , battute, aneddoti che vorresti portare a casa per averli li, con te, quando magari non gira come dovrebbe.
Fai il pieno, intanto che ci sei, non perdere niente, poi magari o sei la Lohana, e ti ricordi anche i sospiri e le pause ,o non ricordi piu’ niente, ma qualcosa sara’ rimasto, e saltera’ fuori quando meno te lo aspetti, non capirai il perche,’subito,
ma un martello ormai e’ entrato nei tuoi pensieri, e dovrai tornare, a sentire, a capire, a vedere quelli che vicino a te c’erano anche l’altra volta.
Perche’ c’erano? perche’ son tornati?
Le parole si colorano di suoni e scivolano nel tempo, non ti accorgi vero?
Eppure sei li, inchiodato ad una poltroncina rossa, magari hai anche i crampi,
ma non ti rendi conto,hai i piedi bagnati dall’acqua di quel lago che lui ha portato qui, e stai volando sulla gondola del fendin, prima hai fatto un salto al paradiso dello scorpione , poi ma si dai, sei passato da madame falena , per tornare a casa non sei passato dal praa de la taca, c’e’ nona lucia e poi c’e quel corvo…che ti inquieta ma ti affascina, c’e’ anche quel tipo che sta suonando nel vento, ti sembra di vedere lo zio Gaetano che torna da una delle sue battaglie, assieme al Baron , magari ti prende anche un po’ di paura, allora canti shymmtakula shymmtakula , ma non sei solo , anche se per piu’ di due ore sei andato a vivere
un’altra vita, in un altro mondo, diverso da quello di tutti i giorni, e magari domani mattina ti sembrera’ strano vedere che non ci sono fantasmi, falene, civette,Trismegisti e streghe per strada.

Poi Davide lascia il palco, per pochi attimi pero’, non ti da il tempo di riprenderti.

Viene dietro, si disseta, e dice : “ faccio tre pezzi, rosanera da solo, sciuur capitan
con Python, ninna nanna con Python e Anga, poi con la band il solito finale, (e fa segno 3 con le dita ) polenta, de sfroos e curiera “

torna in scena e riprende il viaggio, da solo con la sua chitarra.

Lascio passare rosa nera e sciuur capitan, su ninna nanna vado a chiamare i ragazzi per il finale.

Incrocio l’impenetrabile sguardo di Alessandro…
“Ale .. faccio la curiera ?”
“la devi fare”
“ no poi Stefano si incazza”
Alessio Canino : “ baffo… fai la curiera !!!”
Viviana e Chiara : “ la possiamo fare anche noi?”
“ok la faccio”
via la felpa che e’ pesante, giu’ dalle scale di corsa, ok la faccio,

vado dal responsabile della sicurezza del teatro, e lo informo che quello che vedra’ di li a poco non e’ un moto insurrezionale, ma il tipo e’ un fan di Davide e ha gia’ capito, vado anche da Stefano, non si sa mai ;)) , a Davide non serve dirlo, lo immagina…

via polenta, via de sfroos, e la curiera e’ pronta a partire sopra e sotto il palco, Davide attacca e anche noi partiamo, dietro me Viviana, Chiara e Marina.
Punto diritto verso il centro del teatro e guardo chi c’e’ dietro….e qui scatta il flash back..non e’ piu’ l’11 aprile 2005 sono tornato al 20 aprile 2001 e riparto da li,…attraversando i corridoi del teatro provo una strana sensazione, rivedo i volti delle persone che ho conosciuto in questi anni, tanti sono ancora passeggeri di questa curiera, qualcuno e’ sceso qualche fermata prima, altri sono saliti a bordo
e il viaggio continua, salite, discese, strade strette,autostrade che sembrano e non sono, curve, rallentamenti, accelerazioni improvvise, ma il Davide l’e’ un autista el pensa a guida’
baffo
 
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Messaggioda Novecento » sab apr 16, 2005 9:16 pm

E' bello conoscere i retroscena di una curiera su cui sei salito! Tu, Baffone, dovresti far sì che la bionda che tutto può ti riservasse un angolo su cauboi dove scrivere di tanto in tanto un "dietro le quinte" o un rispolvero di memoria come questo. Mica tanti. Uno ogni tanto. Tanto per gradire. Son belli tanto, veh!
Poi vorrei aggiungere un "a teatro mi piace".
A teatro mi piace fare solletico alla Marina. Succede che lei molla la presa su chi la precede nella curiera e lascia a me il posto e l'incombenza di impersonare tal Defendente, aggrappato alle spalle di Ambra (Chiara o Viviana..? Mah) ancora in abito da strega.Sì sì, è stato un piacevole viaggio ;-).
Novecento
 
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Messaggioda breva » dom apr 17, 2005 9:37 pm

peter pan ha colpito ancora
come tutti quelli che hanno captato la magia della vita e che sanno condividerla
un racconto così intenso che sembra di esserci stati dentro
che sembra di averli vissuti di persona, tutti quei momenti, quegli anni

una curiera infinita, persone che scendono e salgono e magari risalgono
che ci trovano, anche loro, la magia

grazie, baffo... :)
"Considero ogni forma di razzismo convinto una patologia e non un'ideologia" (Davide Bernasconi)
breva
 
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Messaggioda Occhio di lago » lun apr 18, 2005 7:43 am

lettotuttod'unfiato...keparevaesserlì (ma per fortuna i bambini eran su sui loggioni a saltare nel korridoio vicino ai bagni, sennò kissà ke konfusione ke-in-un-teatro-non-si-fa-mika-no-no-non-non-si-fa).

Bella storia Baffo, weel done..
Immagine …uno sguardo che non marcisce…
questo mio canto non porta timore, questo mio canto non serba rancore,
sono soltanto il corvo e oggi ho cantato. Ja sem Slobo, ja sem gavrana
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Messaggioda Michi » lun apr 18, 2005 9:38 am

a teatro mi piace...
quando Baffino pensa di scrivere qualcosa della serata e lo fa; soprattutto di ciò che non si vede davanti al palco :-)
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Messaggioda Lohana » lun apr 18, 2005 11:52 pm

Ok, sono come al solito molto OT, ma stamattina me n'è capitata una che non posso non dirvela...(ok, tecnicamente sono le 0 e 40 del 19 Aprile 2005 ma mi riferisco alla mattina del 18, Lunedì....)
No, è che di solito io li odio, i Lunedì.
Perché questo Lunedì in particolare dovrebbe fare eccezione? Quindi tutto comincia nella norma svegliandomi la mattina con il solito borbottìo dopodomenicale, accentuato dal fatto che la mia macchina è momentaneamente defunta quindi devo farmi di corsa la strada fino all’ufficio (perché ovviamente sono quasi in ritardo: è ovvio, è Lunedì e di Lunedì ho la velocità di un bradipo narcolettico nel prepararmi, la mattina) e poco importa se non è poi così lunga, la strada…è lunga quanto basta xchè il nastro di sottofondo “io lo odio il Lunedì” faccia 4 o 5 giri completi (frammezzato da “ecco, ho un padre meccanico che in 4 giorni non ha tempo di aggiustare la macchina alla figlia, come il figlio dello scarparo che gira a piedi nudi…”). Potenza dell’autoreverse.
Arrivo all’edicola e il volume del sottofondo si alza di un paio di tacche quando scopro che il dvd che attendo da un paio di settimane ancora è latitante, raggiunge il volume di un rispettabile concerto quando litigo con la serranda dell’ufficio come al solito dopo che gli addetti alle pulizie la chiudono alla speraindio, cominciano a farsi vedere le luci colorate da palco mentre ricompongo la salma della mia scrivania, come ogni Lunedì che si rispetti, sventrata e lasciata con le ventraglie in mostra dopo le Pulizie Settimanali, si accende la macchina dell’effetto fumo quando risistemo tutti i cavetti del computer lasciati a penzoloni dopo il passaggio di stracci e spazzoloni.
Tutto nella norma, è Lunedì.
Cos’è che l’ha fatto diventare una bella giornata, questo Lunedì?
Una cliente, che ha comprato casa con noi l’estate scorsa, è stata.
Che è passata alle 9 e mezza dalla piazza e ha cacciato testa , bimba e passeggino nel mio ufficio x dirmi una cosa.
Premessa: il marito di questa ragazza ascolta il Davide. Da tanti anni. Lei no. Mai voluto ascoltare. Perché ha sentito qualche canzone che non le è piaciuta, perché per lei uno che canta in dialetto di curiere, balere e guglielmitel non meritava la sua attenzione. Le parole sono mie, i concetti espressi sono suoi.
Parlavamo del Davide in ufficio con suo marito e lei storceva il naso, quando gli ho dato l’indirizzo del sito ufficiale e Cauboi ha detto “questi li tengo x addolcirlo quando ho qualcosa da farmi perdonare, o se devo ricattarlo spudoratamente,,,". Però un giorno, era Marzo, passa da me e mi chiede: “Te che lo sai, c’è mica un concerto di quellolà (giuro, stavolta anche le parole sono sue) qui intorno che è il compleanno di mio marito visto che a lui piace faccio uno sforzo gli regalo un biglietto?” ed io: “guarda, Venerdì scorso era a Como, dopodomani è a Roma (non so se è abbastanza qui intorno)….però se vuoi Venerdì prossimo (in pratica 2 mesi fa come oggi, il 18.) è a Mirabello, a Cantù, x uno showcase.” Dopo averle spiegato grossomodo come funziona uno showcase e dopo aver liberato l’indice della mano destra dalla morsa della sua splendida bimba, ferrea come solo i neonati riescono a fare, ci si saluta e via, più vista fino a stamattina. Fine premessa.
Già, questo Lunedì mattina, capovolto da lei che mi fa: “sai, poi ci siamo andati, a Mirabello, l’altra volta… non ha cantato, ha fatto un’intervista lì davanti al pubblico, ha fatto gli autografi, mio marito era felicissimo…..” <<Bene, dai, sarà stato un bel regalo di compleanno!>> “sisì, era proprio contento, ed io ero contenta a vederlo così felice. Gli ho detto che me l’hai suggerito tu e ti ringrazia tanto…” <<non ce n’è mica bisogno, dai! L’importante è che lui sia contento. Avrà apprezzato il tuo sforzo, ehehe, visto che non gli fai ascoltare i suoi dischi né a casa né in macchina, se ci sei tu!>>…sghignazziamo entrambe, Sua Maestà L’Infante ci guarda come a dire “ridete, ridete pure…aspettate qualche annetto poi vi darò io motivo di sghignazzare…”
La ragazza continua, mi pare un po’ imbarazzata, come se non volesse dirmelo: ”sai, l’ho ascoltato, mentre rispondeva all’intervista…ha detto anche cose profonde, è una persona molto intelligente, non credevo….” <<…..perché, scusa, davi per scontato che non lo fosse?>>. Io ero già lì con pronto quell’atteggiamento che mi viene spontaneo quando sento frasi di questo tipo, a metà tra la malcelata incazzatura e la benevola superiorità di chi sa che sta ascoltando l’ennesima minchiata che però non è detta con cattiveria. Zompa fuori da solo, l’atteggiamento in questione, non solo quando l’argomento è il Davide ma in generale quando ci si inoltra nel territorio del Diamo Tutto Per Scontato, territorio che non sopporto. Poi lei mi spiazza e rende magnifico il mio Lunedì con queste ultime frasi: “ sai, tra quello che gli ho sentito dire lì a lui (luiDavide) e quello che mi dicevi tu quando ti ho detto che mio marito aveva comprato il disco nuovo, mi ha fatto pensare: ma se un domani mia figlia vorrà sentire i dischi di suo padre e mi chiederà xchè a me non piacciono, io cosa le racconto? Che non li ho mai voluti ascoltare, anzi, nemmeno sentire? Allora quando siamo tornati a casa ho ascoltato Aquadüülza. Volevo dirti solo una cosa: grazie. Ho capito xchè piace a te, a mio marito…ho capito perché canta in dialetto…ho capito che avevi ragione quando parlavi della poesia. Davvero, ti ringrazio.”<<………….>><<…………….>><<………ma figurati, grazie a te x avermelo detto…>>
Non è bello xchè mi ha detto: avevi ragione (ok lo ammetto, mi ha fatto piacere anche questo). Non mi ha resa felice xchè il Davide ha una fan in + (ok, lo ammetto, la cosa non mi ha lasciata indifferente). Non è stato nemmeno l’aver infranto un pregiudizio su di lui, a farmi contenta (ok, ammetto anche questo, un po’ contenta lo ero). Neppure il fatto che ora suo marito potrà ascoltare il Davide senza che lei gli stressi l’anima è la cosa principale, anche se è bello che possano condividere questa cosa. Ciò che è stato veramente bello era la sensazione di aver fatto contenta lei. Di averle regalato una cosa bella, aver condiviso con lei una piccola felicità che lei non aveva. L’aver fatto la differenza, questo mi ha dato una piccola/grande soddisfazione, con una cosa buona. Sapere che adesso c’è un’altra persona che, ascoltando le canzoni del Davide, prova qualcosa e questo qualcosa la fa stare bene. Come succede a me.
Che giorno era oggi? Lunedì?
Lohana "Mastra Lucertolaia".
".... 'na stéla giàamò crépàda che ségüüta a lüsìi de la ràbbia..."
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