Ancora non ho capito dov’e’ lo Smeraldo,una volta ci sono andato con Maxxer, che lui si sapeva dov’era, perche’ lui e’ l’imperatore, anche se una volta a Torino centro mi disse : “quando finiscono le rotaie gira a destra e sei arrivato in paese..”
Ma quale c….di paese ? Se siamo a Torino???.
Una volta con Terecasetta alias TerePorsche e non so se siamo arrivati direttamente in teatro-platea o sul palco, perche’ alla Tere non piace frenare,anche perche’ non sa qual’e’ il pedale, lei lo confonde con l’acceleratore, ricordo un Padova-Casetta con la nebbia, e lei ci vedeva, ah se ci vedeva..e un Casetta-Torino con Maxxer dietro a piombo con la Tunpo diesel e lei che saettava perche’
“ non viene dietro”…” tanto la patente l’ho persa, mica possono ritirarmela..se non ce l’ho, cosa gli do?il codice fiscale? ti sembra baffo?”
e cosa vuoi dirgli a una cosi? Eh hai ragione Tere.
Una volta con Umbe, e ho capito che eravamo arrivati, perche’ le gomme della BMW avevano smesso di scainare, e le sirene ormai erano lontane.
Lunedì ci sono arrivato con Miky, e anche qui i punti volavan fuori dal finestrino
perche’ come dice lui :” mi sbeffeggio del codice …SIGNORI “
in buona sostanza dovrebbero essere state quattro, le volte che i cauboi sono andati giu’ a Milano, allo Smera , per vedere Davide, altre infrazioni non le ricordo.
Di sicuro so che la prima e’ stata il 20 aprile 2001….
“Dobbiamo riempire lo Smeraldo”….
E alura gio’, che ci inventiamo una locandina per l’occasione e giriamo bar e locali per lasciare il messaggio, di certo i cauboi non si fanno ripetere due volte l’invito.
Abbandoniamo le nostre praterie, e scendiamo a Milano.
Per tanti, me compreso, e’ la prima volta in un teatro, ma non ci fa paura lo Smeraldo… anzi in pochi minuti e’ gia’ nostro, e abbiamo anche capito che quelle poltrone rosse servono per stare seduti…
E arriva l’11 aprile 2005
Forti delle precedenti “calate”, siamo piu’esperti, ci accomodiamo ordinatamente, e siamo a nostro agio tra i milanesi, in fin dei conti sono loro che son qui a vedere uno di noi, uno un po’ speciale, che sentiamo particolarmente vicino , ma che siamo felici di condividere con tutti.
Guardo quei volti, in gran parte sconosciuti, per vedere se nei loro occhi c’e’ quel desiderio di ascoltare, quella voglia di essere li che io sento passarmi dentro.
Mi piace, guardare il pubblico, vedi lo sforzo di chi fatica a capire, l’attenzione di chi capisce e non si perde una parola, si, anche chi magari si annoia, e non sa perche’ e’ li.
un buon pubblico e’ sinonimo di ottimo concerto, e a Milano lunedì
c’era un ottimo pubblico.
Poi si parte, i fasci di luce dal palco illuminano facce attente , applausi sinceri dalle prime alle ultime file, eh si il ragazzo ci sa fare, e’ coinvolgente piu’ che mai,
e il pubblico si lascia trascinare per mano, va a vivere dentro le sue storie, non e’ piu’ pubblico, e’ interprete.
non c’e’ piu’ palco platea e galleria, c’e’ solo palco , tutti stanno cantando anche le canzoni che non sanno, le vivono e si lasciano penetrare da quelle parole, da quella musica, Davide si accorge e ci da dentro.
Storie , battute, aneddoti che vorresti portare a casa per averli li, con te, quando magari non gira come dovrebbe.
Fai il pieno, intanto che ci sei, non perdere niente, poi magari o sei la Lohana, e ti ricordi anche i sospiri e le pause ,o non ricordi piu’ niente, ma qualcosa sara’ rimasto, e saltera’ fuori quando meno te lo aspetti, non capirai il perche,’subito,
ma un martello ormai e’ entrato nei tuoi pensieri, e dovrai tornare, a sentire, a capire, a vedere quelli che vicino a te c’erano anche l’altra volta.
Perche’ c’erano? perche’ son tornati?
Le parole si colorano di suoni e scivolano nel tempo, non ti accorgi vero?
Eppure sei li, inchiodato ad una poltroncina rossa, magari hai anche i crampi,
ma non ti rendi conto,hai i piedi bagnati dall’acqua di quel lago che lui ha portato qui, e stai volando sulla gondola del fendin, prima hai fatto un salto al paradiso dello scorpione , poi ma si dai, sei passato da madame falena , per tornare a casa non sei passato dal praa de la taca, c’e’ nona lucia e poi c’e quel corvo…che ti inquieta ma ti affascina, c’e’ anche quel tipo che sta suonando nel vento, ti sembra di vedere lo zio Gaetano che torna da una delle sue battaglie, assieme al Baron , magari ti prende anche un po’ di paura, allora canti shymmtakula shymmtakula , ma non sei solo , anche se per piu’ di due ore sei andato a vivere
un’altra vita, in un altro mondo, diverso da quello di tutti i giorni, e magari domani mattina ti sembrera’ strano vedere che non ci sono fantasmi, falene, civette,Trismegisti e streghe per strada.
Poi Davide lascia il palco, per pochi attimi pero’, non ti da il tempo di riprenderti.
Viene dietro, si disseta, e dice : “ faccio tre pezzi, rosanera da solo, sciuur capitan
con Python, ninna nanna con Python e Anga, poi con la band il solito finale, (e fa segno 3 con le dita ) polenta, de sfroos e curiera “
torna in scena e riprende il viaggio, da solo con la sua chitarra.
Lascio passare rosa nera e sciuur capitan, su ninna nanna vado a chiamare i ragazzi per il finale.
Incrocio l’impenetrabile sguardo di Alessandro…
“Ale .. faccio la curiera ?”
“la devi fare”
“ no poi Stefano si incazza”
Alessio Canino : “ baffo… fai la curiera !!!”
Viviana e Chiara : “ la possiamo fare anche noi?”
“ok la faccio”
via la felpa che e’ pesante, giu’ dalle scale di corsa, ok la faccio,
vado dal responsabile della sicurezza del teatro, e lo informo che quello che vedra’ di li a poco non e’ un moto insurrezionale, ma il tipo e’ un fan di Davide e ha gia’ capito, vado anche da Stefano, non si sa mai
) , a Davide non serve dirlo, lo immagina…
via polenta, via de sfroos, e la curiera e’ pronta a partire sopra e sotto il palco, Davide attacca e anche noi partiamo, dietro me Viviana, Chiara e Marina.
Punto diritto verso il centro del teatro e guardo chi c’e’ dietro….e qui scatta il flash back..non e’ piu’ l’11 aprile 2005 sono tornato al 20 aprile 2001 e riparto da li,…attraversando i corridoi del teatro provo una strana sensazione, rivedo i volti delle persone che ho conosciuto in questi anni, tanti sono ancora passeggeri di questa curiera, qualcuno e’ sceso qualche fermata prima, altri sono saliti a bordo
e il viaggio continua, salite, discese, strade strette,autostrade che sembrano e non sono, curve, rallentamenti, accelerazioni improvvise, ma il Davide l’e’ un autista el pensa a guida’