Ieri sera a Lissone:
note basse nello stomaco e acuti di violino che saettavano su e giù per la schiena annidandosi nel cervello pronti a farsi risentire qualche ora dopo quando, non avendo nessuna intenzione di dormire, siedi sul divano a luci spente guardando il temporale dietro al Monte Bollettone: ho paragonato a quei fulmini la scossa che provo fin nel midollo in alcuni momenti del Pamir. Quel brano mi incanta, non c'è niente da fare.
E il resto, ieri?
Il resto ieri sera era composto da un'alternarsi tra una scarica d'energia e una tranquillità rilassante, battute che mi hanno divertita, facce buffe e bacchette volanti che accompagnavano quelle canzoni che, come molti, ho ormai fatto mie. Canzoni che ascolto con immagini della mia vita nella mente: trasversalità di pensiero che mi fa fare accostamenti ricordo-canzone che sembrano tirati per i capelli a chi conosce solo il punto di partenza e quello d'arrivo e poco o niente di tutti quelli intermedi....ma che m'importa? E soprattutto a chi altri importa? Ognuno ha i sui pensieri da legare ad una canzone, ha i suoi motivi per essere felice quando ne ascolta una e malinconico quando ne sente un'altra....e se anche capita che mi venga da piangere su un testo che diverte tutti gli altri è ugualmente bello essere in mezzo a loro, no?
E' stato bello ieri sera: ricordi e risate con gli accenni a Battiato (Cuccurucucu, Voglio vederti danzare e Centro di gravità permanente) che mi hanno portata di peso alle mie estati di quend'ero bambina: mare di Sicilia e spensieratezza, il lungo viaggio in macchina verso casa con L'era del cinghiale bianco nel mangianastri mentre di notte aspetto le luci di una galleria per leggere ancora qualche parola del libro che i miei genitori mi hanno regalato un paio di giorni prima della partenza (le avventure di Tom Sawyer) ben felici che la loro pargoletta di 6-7 anni non facesse capricci davanti alle bancarelle dei giocattoli come i suoi cugini, ma chiedesse un libro che anche a loro era piaciuto, da piccoli...
E con Branduardi e La pulce d'acqua ritorno a quando mia madre ancora lavorava ed io, dopo l'asilo, affidata alle cure della nonna e delle zie, ragazzine di 14 e 17 anni costrette a portarsi dietro questa bambinetta magari anche brava, ma graaaaaaaan rompiballe con i suoi "perchè questo? perchè quello?" e allora via, per farla star buona insegnale un po' cos'è che era successo a quel povero topolino comprato per 2 soldi alla Fiera dell'Est.... e passava il tempo che non me ne accorgevo neanche provando a ricordare tutta la canzone nell'esatta successione, unico motivo di giramento di balle quando l'avevi imparata tutta era che nessuna delle zie aveva voglia e pazienza di star lì ad ascoltarti, povera stupidina che eri, che a 3-4 anni ti sembrava anche di essere stata brava, mi hai detto di impararla e l'ho imparata...cos'è che non va adesso? Preferivi canticchiassi "ci son 2 coccodrilli ed un orangotango" che siete state lì ad insegnarmi anche quella? Insieme a "cavallino arrò arrò piglia la biada che ti dò" e tutte quelle altre prese dall'enciclopedia dei "15", mirabile opera rilegata in tecnicolor che stava già diventanto tua per usucapione, da far impallidire la suora all'asilo quando tiri fuori il volume del "fare e costruire" da sotto il banco nell'ora del riposino, che le avevano detto eri già buona a leggere ma così proprio non credeva.........
Questo che c'entra con ieri sera? Cavolo se c'entra! E' l'effetto che mi ha scatenato il Davide con quelle improvvisazioni: effetto valanga che sta ancora precipitando adesso mentre scrivo e ascolto Battiato da cassette che ormai hanno quasi la mia età, piene di cigolii e con il suono che va e viene, che ci sarebbe anche il ciddì da sentire volendo ma vuoi mettere quanto bene fa alla memoria questa resa imperfetta, questa qualità consumata che ti ha accompagnata per così tanti anni?
Poi ieri sera ho riso, ho riso un casino: con la Fiera dell'Est che vedeva protagonisti Anga ed una bacchetta scagliata da un lato all'altro del palco, Totti e quant'altro è riuscito ad infilarci dentro....
E poi brividi con Ventanas, che ha ridisegnato come una mappa di pelle d'oca sulle braccia, che non te l'aspettavi ma desideravi tanto risentirla, e certi occhi lanciano sguardi che ti inchiodano i pensieri, e tante voci attorno e dietro di te, ed una sola nel centro della tua testa...e se prima ridevi fino alle lacrime ora non ridi più ma le lacrime continuano ad affacciarsi... poi ancora sorrisi e battere le mani a tempo, invidiando la curiera che alza un polverone micidiale che guardi avanzare implacabile verso il palco, sabbia negli occhi e sotto i denti nel "finale anti-ansia", che "tanto lo sai che le ultime due son sempre quelle e se sai che le suoniamo cosa le chiedi a fare?"
Perchè ancora continuo a farmi sorprendere da emozioni che son certa proverò ad ogni concerto, ma che quando son lì sembra mi attacchino a tradimento? Come spiegare a chi non c'è mai stato, ad un concerto del Davide, che seguire tre concerti in tre sere non è come guardare tre volte di fila lo stesso film? Ascolto in continuazione le stesse canzoni ed ogni volta è come affacciarsi ad una finestra diversa della stessa casa: il panorama globale è quello, ma tutte le volte l'angolazione è diversa. Diversa per come sono io una sera, per come la canta lui un'altra, per dove ci si trova ogni volta... e di bello c'è anche l'attesa di ogni concerto, la trasferta, il ritorno... ed è tutto così speciale che non cerco nemmeno più di capire la situazione, l'accetto così com'è.E tante grazie.
Ieri sera. Punto.