il teatro, in particolare lo smeraldo, esercita un'enorme attrazione su Davide. i cauboi vann giò a milan...
credo che quella sia una data da non perdere. non solo perché a ridosso del premio Tenco, che rappresenta per lui la definitiva consacrazione, e uno dei premi che più gli fa piacere, ma anche perché in teatro Davide recupera quella dimensione di raccontastorie, che spesso nei concerti all'aperto non riesce a far passare, schiacciato com'è da gente che vuole ballare, pogare, che gli chiede 'la curiera' ad inizio concerto, che spinge e parla, e sembra non volere ascoltare le parole, ma solo sentire la musica.
tutti seduti, sì. ma mica ingessati. tutti in attesa che Davide ci emozioni ancora. perché a teatro è più facile emozionarsi. siamo seduti, al buio, rapiti dal palcoscenico, non preoccupati dalla birra che si rovescia, dal vicino che fuma, che grida, che non ci fa vedere, dal pogo, dai cori, dalle gomitate, insomma, presi da nient'altro che non sia lui, le sue parole, la sua musica, sua e quella del gruppo, che di solito a teatro dà il meglio.
i bambini forse non riuscirebbero a seguire tutto, forse non ce la farebbero a stare seduti per più di due ore. non so. tu conosci il tuo, io i miei. e ti assicuro che i miei sono restati seduti incantati ad ascoltare.
ecco, forse ti consiglierei, in tal caso, di scegliere la platea, perché lo smeraldo in molti posti della galleria è davvero invivibile...
tutti seduti, sì. ma siamo riusciti, negli anni, anche a fare una 'curiera' (quando ancora si usava partire col trenino...vero Baffo?
), a cantare sui 'bis' tutti abbracciati sotto il palco, e, al Sociale di Como (moooolto più snob e rigido dello smeraldo...) anche a fare una 'curiera' da seduti, facendo passare dalla prima all'ultima fila della platea uno striscione scritto artigianalmente con la scritta TUCC IN SOE LA CURIERA (ricordo ancora la faccia di Anga e del Poka quando l'hanno visto...
).
insomma, è un altro tipo di emozione. ma è da vivere, almeno una volta. per decidere se riviverla o no. nel mio caso, ho già deciso...
"Considero ogni forma di razzismo convinto una patologia e non un'ideologia" (Davide Bernasconi)