Il “figlio” è tornato alla “sua” città ma la città (almeno in Piazza Cavour) non era più la sua, tanto meno la mia….come la notte di S. Silvestro l’imperativo era divertirsi ad ogni costo ed in ogni modo: troppi ragazzini a cui poco interessava chi fosse sul palco basta che ci fosse la possibilità di pogare, un collo di bottiglia a cui appendersi, 50 coetani con cui gridare slogan da stadio all’indirizzo di tutto e di tutti….intendiamoci il tour di quest’anno personalmente non mi convince moltissimo, alcune canzoni le trovo snaturate ma non era ieri, credo, la sera in cui Davide potesse dare il meglio di se: anzi a lui va il mio plauso perché (credo almeno di avere interpretato alcuni suoi sguardi) avendo visto che aria tirava ha fatto di tutto per smorzare le “voglie” dei più esagitati….cosa ricordare della notte bianca? Forse i carri attrezzi la mattina impegnati a rimuovere le auto in divieto, forse l’affannarsi di una città a preparare un evento così complicato, forse la pedalata in bici con la Paola dal Bennet di Tavernola sino a Como, forse una seduta di ballo Irlandese con lo zio Mc Henry sotto porta Torre con gli alpinisti appesi, forse i bambini attorno alla pista della Polistil a fare una gara con le macchinine, forse la birra real ale del Bi-Du dello Stefano, forse il platano del museo civico, forse il cortile del liceo Volta, forse una città illuminata come non mai, forse il fantasma che fa ricordare ad ogni abitante del Lago ogni singolo sasso di ogni singolo paese della canzone, forse un gioco di sguardi sul Genesio, forse la croce rossa che ho visto partire alle tre di notte….di sicuro ricorderò un tappeto di bottiglie vuote su Piazza Cavour e sul lungo lago Trento abbandonate come cadaveri dopo una furiosa battaglia: passerò per bacchettone ma ieri sera in più di una occasione mi sono vergognato…vergognato per chi non ha rispetto delle persone più anziane travolte da un piccolo pogo formato da 50 cretini, vergognato per chi non ha rispetto della sua città, di se stesso e degli altri, vergognato di chi non sa ascoltare il lago, vergognato di chi non si sa più divertire con piccole cose e deve sempre raggiungere l’eccesso, vergognato per chi non sa cogliere l’armonia…forse sto diventando vecchio ma, come tutti, sono stato giovane ma per divertirmi ho sempre cercato altre strade…guardo fuori dalla finestra, il lago è lì che ti guarda: peccato molti non riescano a vederlo o a sentirlo…Davide la “tua” città, il “tuo” e “mio” lago è rappresentata anche da tante altre persone molto diverse….
Genesio