da Artemisia » mar feb 19, 2008 10:40 pm
Pioniere….ho sempre pensato che Davide fosse un pioniere….
E con questo disco ne ho ancor più la conferma ,
per la grande novità che porta , e anche
perché l’etimologia di pioniere si può far derivare da “picconiere” , armato di Pica…..picca o piccone…
Moto o stereo..
Remo o chitarra…
Certo è che se avesse scelto di andare con una V7 agli allenamenti di canottaggio , invece che rivolgersi alla musica , noi non avremmo mai potuto sbilanciare i pensieri
attaccandoli ad un pontile , con un piede a mollo nell’acqua
o gettandoli come un sasso avvolto in carta di giornale dentro al vetro di una finestra.
Ogni canzone contiene l’espressione di quella forza che Davide ha , a molti livelli :
musicale , poetico , intellettuale e umano.
Sono già stati proposti itinerari nei luoghi cantati , spiegazioni di situazioni tipicamente lariane…
e allora io vorrei dedicarmi all’osservazione dei personaggi femminili in Pica.
Comincio dalle figure simboliche (prese a prestito dai miti e dalle leggende e messe a danzare nei grandi spazi degli arrangiamenti di Anga)
solo perché le frequento da più tempo e le conosco da poter dire qualcosa.
Ho incontrato Viviana , la Dama del Lago della saga di Artù , un po’ luce e un po’ ombra….che alleva Lancillotto orfano , dona Excalibur al Re , ma può serrare Merlino e la sua magia in una torre di vetro.
Ho tremato alla Baba Jaga , strega con gli artigli che vive in una casa poggiata su zampa di gallina e vola in un mortaio cancellando le sue impronte con una scopa di capelli , ma che aiuta sempre le ragazze a prendersi cura della loro interiorità.
La Morrigan , guerriera che si trasforma in corvo sopra i campi di battaglia o in lavandaia che piange mentre lava le macchie di sangue , mentre trasforma…
Ma dalle tracce del cd altre donne mi hanno colpita e affascinata…
La ragazza di New Orleans ,immagine di una grande disperazione…… che sa sorridere e piangere e urlare…a cui piacciono le canzoni , che impara a memoria quella importante , che stringe la mano e che balla al carnevale…
e la ragazza con le guance di conchiglia che racconta la piccola disperazione di tutti i giorni , che obbliga il sogno a diventare vero stringendogli il collo.
Donne in fotografia , vicine a uomini estremi o meglio così forti da essere vicine anche se sono lontane.
Una donna che sceglie una nuova passione e tante donne che sulla riva continuano a pungere e lasciare profumo , sole….aspettando la terza onda.
E Paula che ha figli , balcone e lenzuola , e divide la vita con un uomo col cuore di lamiera e la testa dura.
Altri due simboli di donne…
La Madunina….che , appena ho saputo che era stufa di brillare , ho escogitato la sua evasione dalle guglie , l’ho portata al lago a farsi il bagno…tre bracciate e si è trasformata in sirena dorata….ma siamo tornate in tempo per la fine della canzone , per vedere i tre entrare in Duomo.
E come sempre la Luna , che ci ha indelebilmente segnato le carte con le quali riusciamo a non barare.
E un’altra donna reale , voce che diventa vento e spettina i capelli di Tiziana.
Ho fatto questo primo giro nelle canzoni , ma intanto che ascoltavo me ne immaginavo già altri :
quanti tipi di pesci che già conosciamo ,
o di alberi ,
quanti riflessi nell’acqua o colori nelle rughe della pietra ,
quanti occhi dei venti e degli uomini ,
e ritrovi nelle vie e in piazza…..
E intanto che lo ascoltavo ho rifatto il mio inchino al genio di Anga
e ho salutato Jaime e Andrea , ho risentito con piacere Edo , ritrovato Peggiani e Papadia , ho cercato Silvio ed Eros.
E ogni volta che passavo da Fiil de Ferr
la dedicavo a Slobo
immaginando che la canti , nelle sere sulla via dei platani
urlando l’ultima frase :
“ma de nocc kuaand se kalma l’unda
te me vegneree a cerkà…
i tò amiis i te disen i bàll..
e noen bastardi…la verità”
e questo grido, che grido....
grido diventerà....
Se riuscirò a fermarmi per lasciarlo uscire......