>Fuori dalla locanda, seduto nel caldo del primo pomeriggio, il Matto
> del villaggio tenta di collegare due fili per inventare l'elettricità e
>ridacchia...ignaro dei grandi fatti che si svolgeranno nel suo paesino!
Forse era passato inosservato ai più, mentre gli altri lo consideravano davvero Matto.
Ma il Matto stava davvero modificando gli eventi di Sguaraunda Village.
Era lì, fuori dalla locanda tutto preso dai cavi, mammut, cacciaviti e pinze.
Potevano passargli davanti indiani, samurai o diligenze che lo riepivano di polvere, ma lui mai e poi mai si sarebbe distratto dal suo lavoro.
Ma quale lavoro? Nessuno lo sapeva. Tutti lo vedevano armeggiare con cose strane mai viste fino ad allora, forse importate da un lontano futuro... ma perchè dargli importanza: tanto era il Matto! In realtà stava lavorando a un progetto segretissimo.
In quei giorni era in corso la festa del paese: "La Ranza Party". Una festa a cui partecipava tutto il paese dove si ballava, cantava e soprattutto si beveva.
Il sindaco Maxxer aveva preparato un pezzo forte per la sera finale (che era proprio quella sera): aveva contattato un cantante contrabbandiere con un complessino mica da ridere.
Ma proprio per questo aveva deciso di fare del concerto un evento, qualcosa di memorabile.
Si era ricordato allora di quella volta che il Matto, tra un cotechino e una costina mandata giù de strangulon, gli aveva parlato di strane cose elettriche che potevano fare la luce senza le candele e gli aveva dato mandato allo sceriffo Bertin di contattare il Matto per l'illuminazione artificiale della festa alla sera del concerto.
Il Matto tutto emozionato creò una scritta lampeggiante alta due metri con centinaia di lampadine rosse che formavano a caratteri cubitali la scritta "SGUARAUUNDA" e la installò sopra il palco della Ranza Party.
Ormai erano le 20 e dopo gli ultimi ritocchi il Matto corse a casa a prepararsi per la Ranza Party.
Indosso in fretta e furia la sua mitica camiciona di flanella viola, quella che usava per cuccare le fanciulle di Sguarauunda Village; o almeno così diceva, perchè in vero l'operazione raramente andava a buon fine! Ma quella sera sarebbe stato diverso: grazie all'invenzione dell'illuminazione elettrica che sarebbe stata inaugurata quella sera Il Matto sarebbe diventato l'uomo più famoso del villaggio, conteso da tutte le fanciulle affascinate dal suo ingegno e avrebbe potuto così conquistare l'amore della sua XXXXX!
Arrivò alla Ranza party che il concerto era già iniziato. Tante canzoni facevano ballare la gente scatenata, ma lui aveva occhi solo per la sua XXXXX che sorseggiava una spuma con lo sguardo fisso sul palco. Dopo un pò di titubanza la invitò a ballare, ma lei rifiutava. Finchè, dopo molta (forse troppa) insistenza del Matto, acconsentì a ballare.
Il complesso aveva attaccato una canzone che diceva più o meno "... la nella balera gira la nocc...", quale occasione migliore! E così iniziarono a ballare girando vorticosamente sotto gli occhi di tutti che li guardavano. Ormai era fatta, bastava solo la mossa finale per conquistarla. Così il Matto fece un cenno al suo fido assistente Villone (un altro matto, anche se non ne deteneva ancora il titolo) di accendere le lampadine proprio quando gli occhi stavano facendo Pak!. "Ecco, la mia predigiosa scoperta la dedico a te!" disse il Matto emozionato e con un filo di voce a XXXXX. Ma ecco che dalle retrovie si sente una voce: "Il demonio, il demonio, è opera del demonio". Era il reverendo che vedeva nell'illuminazione artificiale l'opera del diavolo. Tutti presi dal panico scapparono gridando in tutta fretta e travolgendo qualsiasi cosa capitasse loro davanti.
E così mentre il povero Matto stava avvicinando le sue labbra a quelle di XXXXX vide la sua bella scappare insieme alla folla. Rimase così solo al centro della pista come un baccalà senza donna e accusato di aver fatto un'opera demoniaca.
Sì, perchè tutta la colpa cadrà su di lui, che da ciò avrà molti grattacapi... ma questo ve lo racconto nella prossima puntata!