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Messaggioda de Sloob » sab dic 17, 2005 6:41 pm

(Per utenti Vodafone)

...servizio di segreteria telefonika...

Tale servizio prevede la prima parte del messaggio gratuita e a pagamento l' effettivo utilizzo della kasella vokale.

Kosì non è !! Me ne sono akkorto dalla settimana skorsa e nonostante le mie segnalazioni al centralino Vodafone e le loro rassikurazioni ke kosì deve essere io mi trovo ognikualvolta kiudo la komunikazione in tempo più ke utile (anke due parole) un addebito.

0.22 € se uso il telefono kol piano Infinity oppure 0.9 kol piano Friends.

Una sola volta l' operatore dopo aver accertato ke effettivamente avevo ragione mi ha inviato il rimborso di 22 centesimi ma poi ad ulteriori segnalazioni non è kambiato nulla.

Per kuanto sia rapido a kiudere mi trovo sempre un addebito di 22 centesimi (o di 9).

Vi konsiglio di verifikare, kol 404, kualora anke a voi kapitasse di acedere al servizio di segreteria ma di kiuderlo prima della fine del messaggio. Per koloro ke sono ad abbonamento è possibile verifikare il proprio traffiko su www.190.it (vale anke x le rikarikabili se registrati).

Ed ora skusate, devo kiamare Vodafone per la 17esima volta viso ke anke oggi dopo pranzo gli ho elargito un bel 22 per una kosa ke non solo mi è gradita (la segreteria, ke io ho tolto da anni) ma ke nemmeno ho utilizzato....


Nel kaso riskontraste il problema konsiglio di kiedere kiarimenti in kuesto modo:

- Attendere almeno 5 o 6 ore a kiamare il 190 poikè il movimento telefoniko non lo hanno a terminale in tempo reale.

- Prendersi nota dell' ora di kiamata e del numero kiamato (bastano il prefisso e le prime kuattro cifre del numero perkè le ultime sono asteriskate anke per loro)

- Rikordarsi ke sono komunkue dei dipendenti e kuindi non serve inkazzarsi kon loro (ci riesko io..). Oltre al fatto ke son sempre gentili, disponibili e kompetenti, ma siatelo anke voi. Soprattutto non pensate ke se anke gli fate le vostre lamentele le kose non kambino. Per esperienza diretta so ke non è kosì.

Ps: ke a nessuno venga in mente di dirmi "perkè non passi a Tim o altri"...Li ho usati a volte e mi son sempre trovato malissimo, e per tariffe e per kualità e per centralinisti.
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Messaggioda de Sloob » dom gen 01, 2006 1:37 pm

Solo un paio di premesse...Una d' oltralpe, che tocca anche la Gauche (sinistra francese)...

I suoi monologhi a teatro fanno il tutto esaurito
Il comico antiebrei vuole fare il presidente
Francia, Dieudonné si candida alle elezioni del 2007. Riconosciamo i meriti del nazismo»

DAL NOSTRO INVIATO
PARIGI — La Francia ha tra i suoi candidati alle presidenziali del 2007 un attore che punta a raccogliere voti soprattutto nelle
banlieue («obiettivo 8%») e che alla fine di una lunga chiacchierata nel suo Théâtre de la Main d'Or, a due passi della Bastiglia, dopo avere parlato — male — di ebrei negrieri, lobby sionista, asse Sharon-Bush, e — bene — di bomba atomica palestinese, estremisti islamici, David Irving e Ahmadinejad, dice: «Va bene, riconosciamo per legge il ruolo positivo del colonialismo.

Ma allora, se la sofferenza dei neri ha fatto progredire l'umanità, ammettiamo anche i meriti del nazismo, al quale dobbiamo Von Braun e la conquista dello spazio, lo sviluppo dell'industria militare, e della medicina». Sta scherzando, vero? «No, dico davvero».


Segue su Corriere Sera.

Poi, se vogliamo arrivare al dunque, a quella parola, a "terroni, allora dagli la stessa valenza, lo stesso tono (mai accomodante, poche volte ironico, spesso o sempre sprezzante) ke i francesi danno a "les italiens" o i germani a "Italienischer", oppure scendendo in Süd Tirol un sekko "taliani"....

Lasciamo stare i kroati nazionalisti e gli sloveni vicini a Milan Kučan, il loro presidente.

Vogliamo lasciar stare kosa pensano i napoletani dei pugliesi ? Ti assikuro ke per
variegata e profonda konoscenza di napoletani il tuo "politicamente corretto" modo di esprimersi potrebbe tendere all' infarto sapendolo...

Lasciamo anche perdere gli appellativi (e si fermassero solo alla dialettica quelli) che il mondo islamico riserva a noi infedeli occidentali ???

Ora! Di essere infedele al Corano proprio non turba neanche la mia fase REM, figurarsi i sogni, ma è quello che fanno (in Europa ed ancor di più in Italia) con la connivenza assassina di certa Sinistra.

Ma, come promesso, cerco di non porre barriere. Anche io ho amici (molto cari) di sinistra, di destra, di estrema destra, meridionali e pure un paio di terroni. Ai quali non risparmio le mie frecciate. Tanto che se mi chiamano o vedono in giro mi dicono: "eh, son el teròn"...

Avere paura di una parola significa sia perdere il contatto con la realtà che svuotare la parola stessa della sua valenza facendola diventare un' arma a doppio taglio anche nei confronti della vittima.

Negare che tra tanti splendidi meridionali vi siano molti terroni è offensivo per i meridionali capaci e non per i terroni.

Negare che un fenomeno, il terronismo, era tipico del Meridione fino a non meno di 20 anni fa e che da allora ha invaso anche il Settentrione è un dato di fatto incontrovertibile. Basti guardare ai recenti bòtti di Capodanno o alla quotidiana sporcizia che invade le nostre strade; sporcizia ben alimentata da interroniti nordici che dalle loro lussuose o
o familiari auto buttano fuori di tutto. Pattume compreso.

Non era così decenni fa, un processo negativo c' è stato. Mi analizzi tu le cause?

Altro esempio di logofobia (paura di pronunciare una parola ??) può essere lo «Shoah ».

Timore, paura, fobia che in questo caso prende forma di coraggio a senso unico,
associata (e storicamente è giusto che sia così) al Nazismo.

Ma associare le persecuzioni al popolo ebreo è quanto di più riduttivo e strumentale possa essere messo in atto.

La Russia stalinista ha decimato milioni di ebrei annientandoli, senza camere a gas, nei Gulag. Milioni di ebrei sono stati perseguitati ben dopo la caduta del Nazismo. Eppure sia gli ebrei sia chi li difende (solo dopo morti, perchè se son vivi allora diventano pro palestinesi) ovvero le sinistre mondiali.

"L' economia è allo sfascio per colpa delle lobby ebree presenti in patria...Non era il 39, non era Himmler, non era in Deutschland bensì era circa il 99 ed il Ministro era Zhiuganov, della Duma russa. Applauditissimo.

Svuotare le parole ha come controindicazione che poi tutto diventa uguale. Poi si passa ai comici di madre bretone e padre arabo. Si passa a piangere solo gli ebrei morti nei lager (Rai Tre in primis) ma non a condannare chi appoggia la politica filopalestinese.

Gli hanno reso (e reso è un eufemismo visto che negli anni 60 gli ebrei quei territori li avevano acquistati in denaro dagli arabi, che glieli han venduti senza tante remore religiose. Poi Arafat si dette da fare) i Territori? Han ringraziato? Han fatto volare colombe bianche? Offerto kous kous ? No!! Han ripreso subito con gli attentati.

Ma torniamo a casa nostra, kè là i casini son ben grossi e per noi spesso inesplicabili, e pensiamo ai terroni...

Se capisci che "terrone" non è sinonimo di "meridionale" allora sei a buon punto. Se non lo capisci tornerò volentieri sull' argomento. Per te mi ci metto...

A proposito di Borghezio (e non BorgheZZio, ke è già grosso di suo ed in italiano - il TUO italiano probabilmente azegliociampista- non ci sono parole e nomi che finiscano in doppia ZETA quando la parola stessa finisce in ZIOxx) come mai non hai accennato al pestaggio che i bravi ragazzi dei Centri Sociali gli hanno offerto in occasione di una manifestazione No-Tav? Sempre di treni trattasi

Non è che, tanto tanto, pure tu sei un po' troppo di parte ? ;-]...

Desso te saludo che tra poco riva pandori e ghè da nar a far festa n' altra olta coi napoletani che almanco stì qua i me par piassè s-ceti de certi luamari che buta in Gb monade scondendose de drio a on tasto o de drio a na testa sbusa che varda solo el abecederaio...

Dame reta a mi... W el Nord (mai rinnegare le proprie radici) e W el Sud (facendo presente tutti i suoi limiti con fermezza e senza insulti)... No ai terroni (ora e sempre).
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Messaggioda evylucertolina » dom gen 01, 2006 9:06 pm

Terrone
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Il termine terrone è un'espressione di tipo colloquiale, utilizzata il più delle volte con accezione dispregiativa per definire gli abitanti dell'Italia meridionale.
Indice
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* 1 Origine e storia del termine
* 2 Corrispettivi
* 3 Stereotipi ed estensioni
* 4 "Terrone" è un insulto
* 5 Il termine nelle pagine della letteratura

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Origine e storia del termine

Con il termine terrone (da teróne, derivazione di terra) si indicava nel 1600 un proprietario terriero, o meglio un latifondista.

Già tra le Lettere al Magliabechi, l'erudito bibliotecario Antonio Magliabechi (1633-1714) il cui lascito, i cosiddetti Codici Magliabechiani costituiscono un prezioso fondo della Biblioteca Nazionale di Firenze, troviamo scritto (CXXXIV -II - 1277): "Quattro settimane sono scrissi a Vostra Signoria illustrissima e l'informai del brutto tiro che ci fanno questi signori teroni di volerci scacciare dal partito delle galere, contro ogni equità e giustizia, già che ho lavorato tant'anni per terminarlo, e ora che vedano il negozio buono, lo vogliono per loro".

Il termine in seguito servì per denominare chi era originario dell'Italia meridionale e con particolare riferimento a chi era emigrato dal Sud al Nord in cerca di un lavoro in fabbrica meglio remunerato e non soggetto ai duri ritmi che la terra imponeva.

La voce si diffuse dai grandi centri urbani dell'Italia settentrionale con connotazioni spesso fortemente spregiativa e ingiuriosa e, come altri termini italiani e dialettali (villano, contadino, burino e cafone) stava per indicare "servo della gleba" e "bracciante agricolo" ed era riferita agli immigrati del meridione, regione notoriamente caratterizzata da un tipo di agricoltura particolarmente arretrata. Gli immigrati venivano quindi considerati, sia pure a livello di folklore, quasi dei contadini sottosviluppati.

Il termine, che deriva chiaramente da terra con un suffisso con valore d'agente o di appartenenza (nel senso di persona appartenente strettamente alla terra) è stato variamente interpretato come frutto di incrocio fra terre(moto) e (meridi)one, come mangiatore di terra parallelamente a polentone, mangiapolenta, cioè l'italiano del Nord; come persona dal colore scuro della pelle, simile alla terra o anche come originario di terre soggette a terremoti (terre matte, terre ballerine).

Secondo un'altra interpretazione (comunque oggi minoritaria), tale parola deriva dal nome del dittatore di Agrigento Terone, che nel V secolo AC si dice fece uccidere circa 20.000 persone.

Il suo maggiore utilizzo data comunque essenzialmente agli anni '60 e '70 e limitatamente ad alcune zone del nord Italia, in seguito alla forte ondata di emigrazione di lavoratori e contadini del meridione d'Italia in cerca di lavoro verso le industrie del nord e in particolare del triangolo industriale (Milano – Genova – Torino). In tale ambito si spiega anche il "successo" del termine dato che, storicamente, grossi movimenti di popolazioni hanno sempre portato con sé anche fenomeni di intolleranza o razzismo più o meno larvati, destinati comunque ad estinguersi nel tempo.

Va precisato comunque che questo termine ha sempre avuto un'incidenza piuttosto marginale nella lingua ed è oggi largamente in disuso.
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Corrispettivi

In tutto il mondo esistono una grande quantità di termini dispregiativi collegati a forti movimenti di popolazioni.

Tra quelli maggiormente noti agli italiani, spesso si è cercato di affiancare a tale parola il termine colloquiale "polentone" (letteralmente mangia-polenta), termine con cui venivano spregiativamente "marchiati" i contadini del nord Italia, probabilmente nato con le migrazioni interne dopo le bonifiche fasciste, quando soprattutto veneti e friulani occuparono le ex-paludi del Lazio, della Toscana e della Sardegna, sebbene questo termine non abbia mai raggiunto la vasta eco di "terrone".

Probabilmente, tra i termini a noi noti, risulta più corretto accostare il dispregiativo francese "macaroni", con cui, nella prima metà del XX secolo, venivano convenzionalmente indicati gli emigranti italiani in Francia e Belgio, che spesso finivano per diventare mendicanti o, nella migliore delle ipotesi, minatori nelle miniere di carbone (vedi anche il Disastro di Marcinelle).

"Macaroni" risulta usato anche in Inghilterra con lo stesso significato.

Analogamente, nei paesi di lingua tedesca, a partire delle ondate migratorie degli anni 50 e 60 si diffuse il termine "spaghettifresser" (mangia-spaghetti).
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Stereotipi ed estensioni

Spesso vengono associati a questo epiteto caratteristiche personali negative, tra le quali ignoranza, scarsa voglia di lavorare e disprezzo di alcune norme igieniche.
Inoltre, pur valendo ancora tale accezione del termine, quest'ultimo viene utilizzato in tempi recenti anche per riferirsi a persone maleducate, o prive di buon gusto o di modi urbani (denotando comunque uno scarso senso civico del parlante).
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"Terrone" è un insulto

Il "riconoscimento" di "terrone" come insulto e non come termine "folkloristico" è un processo che storicamente ha subito molte battute d’arresto e incomprensioni, probabilmente dovute al fatto che solo una parte della popolazione italiana ne riconosceva pienamente la gravità e il suo carattere offensivo.
Solo recentemente, infatti, la Corte di Cassazione ha ufficialmente riconosciuto che tale termine ha un'accezione "offensiva", confermando una sentenza del Giudice di Pace di Savona e confermando che la persona che l'aveva pronunciata dovesse risarcire la persona offesa dei danni morali.
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Il termine nelle pagine della letteratura

Spesso il termine terrone è stato utilizzato nella letteratura del Novecento da noti autori in diverse loro opere.

Per citare solo alcuni si ricorda:

* Marino Moretti - Alla veglia funebre non ce li volevano loro, nessuno di loro, quattro o cinque impiegati di concetto, buona gente, amici, colleghi e, tanto per cambiare, terroni.
* Anna Banti - Nella luce rossastra della lampadina accesa (era già notte) vide che la terrona stava di nuovo frugando nella sporta.
* Giuseppe Marotta - Noi terroni cerchiamo di abituarci alle strade di Milano.
* Cesare Pavese - Cantare sapeva, suonare anche, perché non tentare di riuscire un artista, come quei terroni che gli stavano tra i piedi?.
* Beppe Fenoglio - I settentrionali, primi gli emiliani, attaccarono i meridionali, Terroni, sudici, terra da pipe, abissini!.
* Aldo Busi - Una bruta teruna l'è una bruta teruna anche se l'è notaia.
* Pier Vittorio Tondelli - Poco più tardi arrivano i terroni e invadono il tavolo portando altre sedie. Giusy fa per alzarsi, non gli piace la nuova compagnia col Salvino capobanda.
* Giovanni Arpino - "Molta nebbia?" "Umidità. A tonnellate. Ottima per le mie ossa terrone", spregiò Tramontano.
* Giovanni Pirelli - Una volta le dissi: noi meridionali siamo fatti così, scherziamo alla maniera nostra. E lei: macché meridionali; terroni, terronacci.
* Dino Buzzati - "Non so se di Napoli o della Calabria" fa la Luisella, la terroncina la chiamavano.
* Ancora Fenoglio - Johnny s'imbatté in un terroncino costernato per una giubba che gli arrivava ai ginocchi e furono felici dell'immediato baratto.

Ricavato da "http://it.wikipedia.org/wiki/Terrone"

Categorie: Insulti e dispregiativi | Parole di origine dialettale
.. quando un acquazzone all'improvviso spezza la monotonia...e affonda i cammelli.....
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Messaggioda SGUA-RA-UUN-DA » dom gen 01, 2006 9:54 pm

Non citerò enciclopedie ma vorrei soffermarmi sulla differenza “terrone/meridionale”,

mi duole leggere la parola “razzismo” sulle labbra (anzi, sui polpastrelli) di coloro che non colgono questa differenza…

Se l’essere meridionali è un fattore legato esclusivamente all’appartenenza geografica …
l’essere terroni è una condizione, è una serie di qualità comportamentali, è uno stato psicoattitudinale…
…non a caso l’appellativo “terrone” viene applicato anche a delle persone non aventi nessun legame con il Sud Italia…

Per esempio (non sarà mia premura citarli tutti) – “terronata” è un epiteto che indica un’azione di poco gusto/ridicola come l’utilizzo di abiti con colori volutamente e particolarmente appariscenti, l’applicazione di vari accessori per auto come neon ed altri elementi di auto tuning sulle auto
datate che stanno sotto la fascia media, l’impiego di prodotti pirotecnici per celebrare alcune feste nazionali………

Gli esempi posti non condannano (anche se personalmente li ritengo fastidiosi) tali azioni ma vogliono solo dimostrare che l’appellativo sopraccitato può interessare la maggior parte della popolazione, meridionale o meno…


E con questo?

E con questo sostengo che parlando di “terroni” non si tratta di istinti razziali ma di fastidio/disturbo provato davanti a determinati comportamenti (non posso negare che la percentuale di tali comportamenti è molto elevata nelle regioni del Sud Italia…. prendendo in considerazione SOLO il PaeseBel), visto che l’essere terroni è uno status e non una razza…


Razzismo: tendenza a considerare la razza come fattore determinante dello sviluppo civile di una società e quindi a evitare mescolanze con altri popoli, considerati di razza inferiore, mediante la discriminazione o, in casi estremi, mediante la persecuzione e la loro distruzione, come prima definizione.





Inoltre, volevo “linkarmi” all’ultimo post di Slobo, per quanto concerne la parte dell’intolleranza verso il popolo italiano….
In Inghilterra esistono dei penitenziari solo per gli italiani,
in Belgio, fino a qualche anno fa, sulle porte di alcuni ristoranti e pub si potevano incontrare dei cartelli che impedivano l’accesso agli italiani … come quelli per i cani…
E nel Sud Italia (ho avuto modo di viverci qualche mese, per la precisione 8 ) ho incontrato svariate forme di intolleranza verso gli abitanti di parecchie città del Nord Italia, un odio misto all’invidia …


Per quanto riguarda il comunista russo Ziuganov… non mi esprimo perché ne avrei troppe da scrivere… ma il 1° Gennaio per me non esiste (un po’ come Babbo Natale).
Solo una citazione russa…
Signore, allontanaci dalla povertà, dalla prigione e dai comunisti!
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Messaggioda Lohana » lun gen 02, 2006 2:07 pm

Mia madre, messinese doc, ha una frase fatta che le piace citare: "non è teròne chi teròne nasce: teròne è chi le fa, le terònate..."
E se la mia mammetta, che ha vissuto la mezzadria nelle campagne di sicilia, l'emigrazione al nord x trovare lavoro a Como (in Ticosa!!!), che ha condiviso con 2 delle sorelle uno degli "appartamenti degli operai" affittato direttamente dalla tessitura dove lavoravano, che ha sposato (a Como) un veneto (teròni del nord, i veneti, è risaputo...) che ha fatto lo stesso percorso, solo geograficamente opposto..... Mia madre, che ha fatto solo fino alla 5° elementare xchè solo il fratello, il solo maschio tra 5 femmine, era "degno" di continuare gli studi, ma che divora riviste di parole crociate e trova definizioni che nemmeno lo Zanichelli ricorda + che esistano... Mia mamma terroncella, che a 25 anni si trovò sulla carta d'identità "segni particolari: pura razza ariana" (!!!!!!???????!!!!!!).
Mia mamma, 64 anni fatti 2 mesi fa, 30 dei quali passati in paesini di contadini e pescatori sulla costa che da Messina porta a Palermo.
Se lei conosce e riconosce la differenza tra meridionale e teròne...bah, non so, probabilmente qualcun altro dovrebbe ragionarci su di più invece di sputar sentenze come al solito....
P.S.
Sguara, la mia mamma si complimenta con te x il tuo intervento.
Lohana "Mastra Lucertolaia".
".... 'na stéla giàamò crépàda che ségüüta a lüsìi de la ràbbia..."
Lohana
 
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Messaggioda SGUA-RA-UUN-DA » lun gen 02, 2006 2:58 pm

Grazie a mammaLoh e complimenti per la citazione.

2° me, è questione di apertura mentale, per confrontarsi proficuamente bisogna allontanare i pregiudizi ed essere sempre pronti a mettersi in discussione.
...perchè Belzebù el g'ha daa la licenza....
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Messaggioda SGUA-RA-UUN-DA » mar gen 03, 2006 11:35 pm

...perchè Belzebù el g'ha daa la licenza....
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Messaggioda GommaPane » mer gen 04, 2006 2:04 am

Caro concittadino Slobo, vediamo se riesco a interpretare il tuo malcontento.
Come te, fatico a sopportare i comportamenti che ledono
la convivenza civile. Sono sempre stato convinto che a un certo punto della nostra vita di occidentali ci venga data la scelta di seguire o meno certe regole.
Nel caso si decida di non volerle adottare, la strada è inevitabilmente in salita ma è nel contempo una strada nobile e coraggiosa come possono dimostrare le vie intraprese da asceti, stiliti, anarchici, guardiani di fari e pastori di greggi.
Credo che quando si opta più comunemente per un esistenza sociale si debba mettere in conto di fare del nostro meglio per non nuocere e per non rompere i coglioni al prossimo.
Neanche a me piace chi non rispetta gli altri, chi parla sempre ad alta voce, chi parcheggia l'auto male rendendo difficoltoso e pericoloso
il transito, chi va in chiesa un giorno alla settimana per promettere di non compiere ciò che scientificamente farà poi nei rimanenti sei giorni, chi non si scosta su un marciapiede stretto per farti passare, chi sporca e inzozza le nostre strade, i nostri fiumi e le nostre spiagge....
Però mi fa incazzare esattamente nella stessa misura se costui
è un finlandese, uno svizzero, un nigeriano, un calabrese o un abitante di Bovolone. Il razzismo al quale provocatoriamente tu ti appelli è un pregiudizio che si forma nella convinzione che un'etnia sia migliore di un'altra , che una popolazione sia peggiore magari di quella confinante . Secondo me ciò non è corretto, pur ammettendo che per un infinità di variabili storiche, geopolitiche e antropologiche ci sono delle etnie nelle quali è statisticamente più riscontrabile una certa propensione al buon comportamento, credo che il fattore "razziale" debba essere definitivamente abbandonato come strumento di discriminazione.
Mi ricordo che fino a qualche anno fa, nei bar e nelle osterie della nostra città si sprecavano gli aneddoti sulla guida dei napoletani e dei meridionali , oggi qui , dove abitiamo tu e io non possiamo
più permetterci di dare retta ai nostri semafori, in alcuni incroci è meglio contare fino a dieci prima di passare col verde. Se fosse possibile stilare un censimento di chi passa regolarmente col rosso, stai sicuro che moltissimi sarebbero i veronesi purosangue, le mamme in fuoristrada , stressate perchè devono portare i figli alle lezioni di danza, tennis, judo, tiro conl'arco e pianoforte, i manager rampanti che devono far girare l'Italia loro e non possono mica fermarsi a tutti i semafori rossi che incontrano, e no c.zzo, quelli servono per il popolo bue ..! Fino a tutti coloro che vivono nel proprio ego, fregandosene dell'incolumità
e dei diritti degli altri .
Ma lo sai che da un po' di tempo quando mi fermo con l'auto per far passare un pedone sulle strisce pedonali, due volte su tre dallo specchietto retrovisore vedo l'automobilista dietro che mi manda a cagare ?!
Come sai fino a pochi decenni fa il confine austriaco passava dalle parti di Dolcè, a venti chilometri da Verona e questo dovrebbe dimostrare che le latitudini geografiche non determinano un bel niente, ci siamo imbarbariti su tutti i fronti a dispetto dell'atlante.
Ciao

Giggi Gomma (pane)
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Messaggioda de Sloob » mer gen 04, 2006 11:15 pm

Skusa, koncittadino di ke?... Tutto sto ambaradàn, komunkue, è nato per i bòtti di kapodanno. Bòtti ke invitavo a non utilizzare alla terrona, appunto.

E a nessuno è venuto in mente ke la disgrazia più grossa era in kuelli e non in "deterronizzare" ?...
Possiamo (utilizzando i bòtti) finanziare un governo ed un esercito repressivo e assassino (la Cina), alimentare la malavita, aumentare le lesioni e le spese sanitarie, rompere le balle ai vicini, agli animali ke per una notte impazziskono, possiamo impuzzonire l' aria e riempirla di fumi venefici. Possiamo ankora (ma solo dopo aver protestato kontro il Governo, lo stipendio, balle varie, ke non ce la facciamo a tirar la fine del mese) spendere 150/180 € in esplosivi (soprattutto al sud) ma la kosa più importante è ke se facciamo tutto kuesto lo facciamo in modo Politikamente Korretto... Kuindi okkio alle parole e kissenefrega di tutto il resto...

Davvero ??? Per me non è kosì. Ed i meridionali restano meridionali, punto, ed i terroni son terroni... Sud o nord ke vivano...
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Messaggioda GommaPane » gio gen 05, 2006 2:34 am

Skusa, koncittadino di ke?...

Pensavo che tu abitassi a Verona - se così non è mi scuso per la premessa
del post precedente
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Messaggioda de Sloob » gio gen 05, 2006 11:48 am

Gommapane:
Uno, leggi la posta privata del forum, grazie.

Ovvero:
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Ora prova e poi mi saprai dire (rikordati ke anke in privato se klikki RISPONDI la risposta sarà inviata solo al mittente.

Sappimi dire.

Komunkue no, sono lombardo-veneto-lombardo. Ma kuesto è affar mio e non ho piacere di meskolare due realtà diverse. Per me è kosì, opinabile ma kosì... Ci si vede, tra Brianza e Trentino, tra Lario e Benako...Ciao.
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Messaggioda de Sloob » mar gen 10, 2006 10:11 am

Inviato: 29/12/2002 22.24

Sembrava uno spoglio pioppeto alle prese col vento quella distesa di alberi in alluminio o legno e foglie accumulate i boma richiusi dei velieri nel porticciolo. Ondeggiavano lievi in attesa della nuova stagione che ne avrebbe riempito la chioma di multicolori vele; riposo vegetativo delle flora lacustre fatta di sette, nove ed undici metri e di cespugli vivaci da 4 metri, classe Star.
Le zie avevano un appartamento sul lago a Desenzano e per le feste andavano, da sempre, a passarvi una settimana portando con se' il Teo.


-"Ogni anno la stessa storia....mummificato tra incensini...candele....fiori.....ogni anno senza le mie vie da nuotarci dentro........ senza ....senza"... ed iniziava la conta del "senza-cosa-senza-chi" ma ogni anno, appena arrivato, si incantava a guardar le barche e la prima cosa che diceva scaricati i bagagli era un ondeggiante, sferragliato "io vado a vedere il traghetto che attracca.... torno tra un po' " ed infilava le scale lasciando le zie a dare leggiadri e altalenanti ordini all' aiutante indigeno su come sistemar la casa ed i bagagli.."signor Padenghi è un inverno stranissimo questo, e caldo e freddo, non trova che sia strano questo inverno signor Padenghi ?"

Quell' anno le sorelle Caramore avevano permesso al nipote di portarsi la bicicletta, quella BMX vinta con la lotteria parrocchiale. Avevano vinto i biglietti che Don Innocenzo aveva messo come "cip" alla fine di una per lui disatrosa serata a poker.

Teo aveva lasciato sorridere l' occhio per un qualcosa di legato alla chiesa a quella vincita. Già al secondo giorno ne aveva piegato un pedale su per un panettone limita traffico ed una visita da Lenny, il meccanico di via Campagnolo, gliela aveva rimessa non solo in sesto ma anche aggiornata ed irrobustita.

Non uscivano mai le Caramore. Per loro essere in via Parini in città, sul lago, o in qualunque altro posto del loro attuale mondo significava sempre e solo viver di ricordi e di ricordi avvolgevano chiunque avessero a tiro.
Teodoro cercava sempre di star fuori da quelle nuvole rosa di nostalgia e lasciava appoggiato un orecchio, fintamente distratto lui, solo quando alcune parole chiave facevano scattare il suo livello di curiosità...."ricordi Cesarina com' era rumorosa quella cabina così vicina alla sala macchine passando il Bosforo nel 52 ? "
"oooh Rachele cara...mai come quei sedili in linea dì ala di quel Caproni centoventitre quando andammo con l' ambasciatore a Bucarest" ..."ma ceeerto Cesarina...ma non trovi che il rumore dell' Orient Express sul ponte in ferro del Danubio fosse quanto di più eccitante si potesse sentire in quegli anni ?" .

Non gli interessavano le passamanerie, gli ottoni, le bluse dei facchini, i paesaggi terrestri o i pranzi sul ponte ,baroccamente ribaroccati dalle zie, a far sognare Teo. Lui entrava nei ricordi delle zie dalla parte dei rotori, dei serbatoi, delle bielle e dei pistoni, delle campate ingegneristiche, dei comignoli o di tutte quelle targhette che descrivevano l' uso dei sistemi di alimentazione o di sicurezza di qualunque mezzo di trasporto.

Aveva trovato anche li una macelleria equina, dietro l' angolo di via Canonica ed anche se all' aspetto sembrava più una boutique che una bottega di carne il macinato era buono, caro ma buono...Tanto la spesa alle zie la faceva lui ed era un maghetto a far la cresta
arrivando anche a raccogliere scontrini altrui o carpendoli ad altri avventori ora con la storia dei cani per ciechi ora con quella di una nuova panchina negli ospizi dei poveri.

Inviato: 30/12/2002 17.40

Era quello un giorno tra il dopo natale e il capodanno così soleggiato da schiodare le sorelle dal divano e dalla tv per portarle sul grande terrazzo a lucertolare e ad indicar punti geografici collimandoli coi loro ricordi. Ad ascoltarle: il cielo, il paziente Padenghi, l' autista Mario, le orecchie del vicino, la signora Merati ed il Teo camaleontato dietro l' alloro giganteggiante.

"oooh eravamo giovani allora, giovani ed ingenue, non trovi che eravamo ingenue Cesarina?"

"che anno era? il 43? ma si dai, non ricordi che era settembre,che paura-che paura,che paura quei camion pieni di paura, ricordi che paura mia cara?”

"oh si, si, scegliere da che parte stare era roba da pochi minuti a volte....... e mille secondi. Quella signorina, Agnese forse, tentennò tra i suoi mobili e la camionetta del gerarca e poi la trovarono rasata ed appesa al pozzo con quel suo ultimo vestito pieno di sangue, fucilata come collaborazionista"

"Collaborazionista, poverina, affittava se stessa per mangiare, almeno i grigi le davano da mangiare; i rossi l' avevano presa e basta, presa lei e presa la sua vita"

"Volete un drinkino miei cari? Un Martini, un Cointreau o apriamo uno spumantino di Franciacorta?"

Nel dirlo Rachele scacciò un inesistente insetto davanti ai suoi occhi, troppo vicino a dolorosi ricordi.

"Che anno era quando ci presentarono al Gabrielino? Ne avevamo diciassette io e diciotto tu mia cara, la solita differenza ogni anno, non trovi Cesarina?" e l' insetto inesistente tornò a frullar le ali davanti agli occhi di Rachele.

"poveri giovani davvero, morissero in grigio o col foulard rosso quanto erano giovani quei giovani morti....vero che quelli in grigio erano crudeli di fronte alle loro paure e finchè avevano il potere dalla loro, vero che ridevano a volte delle loro gesta, noi giovani ed ingenue potevamo solo versar da bere e baciare ed altro".

Teo era appiattito dietro la fioriera e si immaginava ora in grigio coi littori argentei al collo ed ora con un foulard rosso o azzurro ed un tascapane pieno di vuoto. Non poteva, non voleva e non sapeva da quale parte della storia stare, alla sua età non erano questi i sogni. I sogni erano solo in una mitraglietta, una pistola, il lancio di una granata, erano un gioco i suoi sogni...il gioco della guerra.

Guardava le zie e gli ospiti tra le foglie di alloro cercando di non far rumore, non respirando quasi, cercando di capire come trasmettere le informazioni carpite su quella terrazza al suo comando dislocato oltre la linea dei cipressi di là dal lago, andava la sua mano al telefono nella tasca del pantalone mimetico -era silenziato- e lo tastò come fosse una Beretta.

Decise di uscire allo scoperto: "io posso andare giù con lo skate-board..?..torno prima del buio resto in paese vado a vedere i traghetti....vero che posso?".

"Ma certo Teo, vai pure con quella tavola a rotelle (ebbe qui un rigurgito autarchico) ma non fare come Abril La Vigne...non bloccare gli incroci con gli altri skaters, chè Desenzano è mica in America,vero?"

Teodoro annuì. Erano altri i suoi programmi che fermare il traffico....voleva andare a Salò lui. Ed in testa gli rombava quel Caproni 123
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Messaggioda de Sloob » mer feb 08, 2006 2:06 pm

Torino, giunta di sinistra, sindako Kiamparino e Presidente Regione Bresso

Certo è che Torino conta 1.353 cantieri attivi solo nel periodo Maggio – Dicembre 2005.
Il disagio di vivibilità altera gli animi (e muove più voti) dei voli segreti della Cia; aggiunto alla pressioni delle Olimpiadi incombenti, ecco che conta finire il prima possibile e tutto il resto vale poco più di zero.

Anche quando le giornate si accorciano, non altrettanto possono i turni di lavoro, e così riflettori da stadio illuminano il lavoro degli operai.
Ciò avviene, ad esempio, anche nella centralissima P.zza San Carlo in cui i lavori vengono presentati come un vero e proprio spettacolo. Vale a dire che lungo tutto il porticato che costeggia il cantiere sono disponibili diversi spazi e finestre sui lavori, proprio per fare in modo che il cittadino dia un’occhiata e un commento sul loro stato di avanzamento tra una vetrina di abbigliamento e un’altra.

Nei primi tempi ciò infastidiva non poco gli operai osservati più come attori di un’istallazione d’arte che come lavoratori. Ovviamente, come confidavano gli ideatori di questa evidente scelta di marketing, l’abitudine ha placato questa sorta di pudore e al massimo può capitare di ascoltare un operaio indiano domandare a un pensionato, che evidentemente lo osservava da un pò: “Ehi, ma non ti piacciono più le donne?!”

Da un altro punto di vista sono, però operai più fortunati di altri: se da una parte hanno qualcuno che vigila sul loro lavoro, dall’altra si vigila anche sulla loro sicurezza.
Sono tre le persone morte sul lavoro nei cantieri aperti per le Olimpiadi (le associazioni contrarie alla manifestazione sostengono possano essere di più) oltre a numerosi incidenti.

Ciò accade nonostante sia stato firmato ad hoc un protocollo d’intesa sulla sicurezza dei cantieri da tutti i soggetti coinvolti nei lavori.
Ma prioritaria su ogni altra cosa è la necessità di terminare le opere secondo gli stretti tempi prestabiliti, ed è impossibile controllare tutte le ditte subappaltatrici o che tutti gli operai svolgano i corsi prima di cominciare a lavorare.
Il rischio è macchiarsi del crimine di far risultare l’organizzazione, e di conseguenza l’Italia intera, incapace di gestire un tale avvenimento.

“ Il mio vicino di casa, un italiano, mi ha detto che c’era lavoro. Ho lasciato il posto di domestico e sono venuto qui. Spero di essere chiamato dalla ditta anche quando finirò questo”. Così mi racconta un lavoratore filippino la sua assunzione (lo incontro insieme a un altro operaio, suo connazionale che non parla la lingua).
Secondo i dati, i lavoratori stranieri dell’edilizia sono circa il 30% nelle grandi città (escludendo il lavoro nero, particolarmente diffuso nel settore delle costruzioni e che coinvolge per oltre il 60% extracomunitari), ma gli incidenti colpiscono in percentuale maggiore gli stranieri rispetto agli italiani.

I cantieri olimpici vanno oltre queste cifre, si parla di oltre 50% di stranieri occupati. Invece si rispecchiano gli standard nazionali secondo cui l’80% degli immigrati occupati nell’edilizia sono rumeni.
In pieno rispetto dello spirito olimpico nei cantieri lavorano persone dalle nazionalità più disparate: peruviani,indiani, marocchini, cinesi, filippini, ex – jugoslavi. Nessuno degli stranieri si è però trasferito qui appositamente.
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Imprenditori romani leghisti ???

http://ilmanifesto.it/g8/dopogenova/40d46c0cbe556.html
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Messaggioda nicotina_j_baco » mar feb 21, 2006 11:27 pm

Aviaria: i veri polli siamo noi
Martedí 21.02.2006 16:00

di Giuseppe Morello

Da mesi raccontiamo un occidente terrorizzato dall'aviaria. Terrorizzato un corno. I veri polli siamo solo noi italiani. Dal momento che già ci sentiamo minacciati dalla Cina, dall'Islam, dall'arbitro Moreno, dalla Juve e da chiunque ci faccia bu, per fare economie di scala, giacché ci siamo, abbiamo deciso di inventarci il pericolo aviaria.

Il fatto è che nel resto dell'Europa mangiano e producono pollo - dati della Coldiretti - come e più di prima. E senza ansie.

La psicosi collettiva è esplosa solo da noi, dove ormai ci sono persone che danno alle galline aspirina e kleenex e che spalmano sui petti di pollo
abbondanti dosi di Vix Vaporub. Nel panico gli allevatori dai gusti sessuali originali, che prima dei rapporti con i volatili ora mettono sempre il preservativo ed evitano i baci con la lingua. La crisi ha colpito anche l'indotto: sul lastrico i fotografi di piazza San Marco a Venezia, perché nessuno vuole più foto con i piccioni in mano. Altri, dopo la classica 'cagata' dai cornicioni, danno alle fiamme gli abiti e scappano a fare esami del sangue. Ai tavoli da poker vengono invitati solo giocatori di provata bravura, e niente polli.

Siamo semplicemente patetici, vittime di paure medievali che non hanno alcun fondamento razionale. Inutile ripetere che non ci si ammala mangiando la cotoletta e che l'aviaria colpisce solo se si lecca lo sterco di un gallo ammalato. Ma che vuoi farci: dopo aver creduto ad assurdità come gli ufo e gli amuleti di Wanna Marchi, per non farci mancare niente possiamo anche credere che si prenda l'aviaria con un chicchirichì. In fondo, in qualcosa bisogna pur credere.
I'm singing in the rain...stuuunk...
Just singing in the rain...to-o-kk..
What a glorious feeling ...sd-ee-ng...
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Messaggioda de Sloob » sab apr 15, 2006 2:51 am

Ciao OFK, ora ti spiego.

L' idea della mailing list di per sè è valida.

Kredo ke non tutti koloro ke hanno accesso al forum possano essere iskritti anke alla medesima. Io lo sono, ad esempio, da forse grossomodo e pure cirka due anni ma al di là delle prime due volte ke ho provato ad usarla non ho neanke "mai più" men ke meno dato una sbirciata perkè kome strumento di komunikazione non mi piace e perkè gli argomenti trattati, almeno nelle prime due volte in kui ho tentato dii kapire, andando un bel tot di pagine addietro, ho ritenuto non fossero per me importanti .

Detto ciò ti premetto ke non userei komunkue E-Mule, kuesto solo per motivi molto kompr€nsibili (konnettendomi in UMTS...hai già kapito il punto) però lo potrebbe fare ki mi è vicino e, salvando il file, prima o poi lo potrò sentire ank' io. (-:

So ke di tutte l' ultima è sikuramente la meno importante, apparentemente egoistika, però ripeto l' invito ad iskriverti al forum perkè penso ke kosì facendo aumenti il kampo di persone interessate all' argomento. Konsidera pure ke tutti gli iskritti alla mailng list sono in ogni kaso fruitori dello stesso. Nel kaso non fossero iskritti e volessero intervenire. Beh, ripeto il konsiglio ke ho dato a te.

Ke resti tra di noi,
perkè voglio ke nessun altro lo sappia, sarebbe tra i molti¹ uno decisamente utile da non aver neanke bisogno di inserirlo kome "Importante" perkè verrebbe seguito solo da ki è veramente interessato all' argomento e lo seguirebbero kuelli ke "resta tra noi...e vedrai sventolar...Bustina Gialla...Bustina Giallaa"

¹ Piuttosto tra gli Importanti sarebbe opportuno ke l' autore del topik >>>---"Ciao mi presento"---> lo elevasse a tale onore in modo in modo da favorire un nuovo iskritto a leggerlo/usarlo senza doverlo rinkorrere nella pagina o in kuella addietro kuando ci andrà,. Visto ke (kosa già da me espressa ma non rikordo in kuale argomento )kiunkue entra se esordisce kon "Sono Maxìm e mi presento" fa sì ke non si riesce più a star dietro a tutte le pagine di kuel forum oltretutto aumentandone le pagine.

Kuindi ognuno può pensarla kome vuole e ritenere giusto ke kosì vada bene e allora...Nel senso ke lo diko solo per logika e non perkè voglio modifikare le abitudini di ogni forum ke frekuento.

Apprezzo l' idea del presentarsi e la ritengo korretta e kortese ma l' ho già detto una >>>---frecciatina fà---> (-: oltre ke in altri argomenti ma non rikordo in kuale. Kuindi è inutile ke mi inripetiska
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