Visto che non riesco ad andare al cinema ne approfitto per parlarne.
E' morto Elia Kazan, che a 94 anni mi pare pure ragionevole. Mi vien voglia di prendere 5 o 6 cassettine sue e infilarle nel video una dietro l'altra, una domenica a stufa accesa. A me han dato molto i suoi film, ci sono fermoimmagini incancellabili. La bellezza dei suoi attori era da far male, così come l'atmosfera, più della trama, più dei dialoghi, che pure erano sublimi. Il modo che aveva di puntare la telecamera sulla perfezione dei lineamenti di Warren Beatty in "Splendore nell'erba", di Marlon Brando in "Un tram che si chiama desiderio" e in "Fronte del Porto", sugli occhi bassi di James Dean in "La valle dell'Eden", in questo momento mi sfuggono i film da abbinarci, ma han lavorato con lui pure Gregory Peck, Montgomery Clift, Faye Dunaway, volti strabilianti. Kazan che ha fondato l'Actor's Studio, che ha coltivato un sodalizio artistico con Tennessee Williams ("La gatta sul tetto che scotta", non diretto da lui, ma un Paul Newman torbido, splendido, figlio di quegli ambienti). Kazan che dicono sia stato un playboy impenitente, riusciva a scovare la bellezza disperata in attori omosessuali; contrasti forti tra l'assoluto incanto di quei visi e lo strazio di non riuscire ad alzarsi; come riuscivano a piantarti un pugno nello stomaco con la sensazione di non potersi salvare, il provare a redimersi e fallire, un continuo deragliare, non c'è scampo, né riscatto ai tormenti di quegli angeli vinti, eroi mancati che riescono a trasmettere un tormento che se vedi il film prima di andare a letto, capace che ti svegli al mattino con gli occhi umidi e con un senso di impotenza nei confronti di tutto.
Visto il successo del topic "Matrix" su cui da 'gnuranta totale mi astengo, film che scavano, son quelli in cui ci si trova un qualcosa in comune o quelli che fan volare la fantasia? Entrambi forse? Non una classifica, ce ne sarebbero troppi.
O il film che proprio vi ha fatto schifo.