Mi son letta tutti i vostri commenti sul “film” e mi piace l’idea che il popolo de sfroos abbia avuto più o meno le stesse sensazioni (popolo de sfroos completamente innominato, tolta qualche inquadratura).
Non una frase tradotta nella lingua dei pesci, nessun accenno alle potenzialità, alla vita, oltre la musica, di Davide.
Col “Sapore della lucertola” si imparava a giocare con le sue ombre e ad affezionarsi anche a quelle più scure, qua già il titolo mi pare poco indovinato, di Louisiana c’ho visto poco, tolta l’intervista a Phyton; là c’era il fuoco vero della Sardegna, la strega vera, le sbarre vere, i balli veri, le tette vere. Vero è che qua gli intenti erano altri. Mi son piaciuti alcuni particolari come la mezza gallina tirata giù nel piatto dalla Ika
e lo sguardo del Miky; gli stessi jeans coi tasconi di Davide che ha indossato per tutto il film, alla faccia degli innumerevoli cambi di prendisole bei fiorati della Monsè, Cindy Crawford dei poverelli, su tacchi improponibili (le scarpe alte son più comode in mano tra quei vicoli), forse pensava di partecipare ad una puntata di “Vivere” o magari aveva solo una costumista stronza; la semplicità di Marcella, bella senza inganno e piacevole da ascoltare; Anga che ci ricorda che Davide si ricorda; le tante canzoni; Davide piuttosto sciolto davanti alla telecamera; Sguarapetul sul filo della commozione quando dice che Davide l’ha preso a cuore e il suo finale dopo il finale del film: “Via!”
Vabbè, qualcosa alla fine si salva sempre, certamente un’ora e un quarto su rai2 poteva dire di più e meglio.
E per un possibile dvd spero vivamente in un taglia&cuci dalla videoteca sterminata della Stria