Torna
all'indice della band
Ranieri
"Ragno" Fumagalli ha suonato il baghèt
per Davide durante il tour di Brèva
e tivàn, nel corso del 2000.
Prima ha fatto qualcosa sicuramente,
aspetto che me lo scriva in email.
Attualmente suona sempre il baghèt
in giro per l'Italia e l'Europa, in un gruppo che accomuna due
culture lombarde.
Una breve introduzione alla musica
di Ragno:
per secoli l'alphorn [corno delle Alpi] e il baghèt
[la cornamusa bergamasca] hanno condotto vita parallela a cavallo
dei passi aplini senza mai avere occasione di incontrarsi. Lecati
entrambi alla cultura popolare, in questo insolito spettacolo vogliono
sperimentare nuove sonorità, unendo - grazie anche all'accompagnamento
di percussioni etniche - i balli e la vigorosità delle cornamusa
alla maestosità sonora del corno delle Alpi. Lo spettacolo
prendendo spunto da questa ricchezza di materiale, propone un girovagare
tra valzer, scottish, polche, mazurche, manfrine, "arie per
alphorn" e ballabili, tra ritmi oggi desueti ma ancora
brillanti nel gioco delle dinamiche sonore, qui esaltate dall'inconsueto
organico.
Si spazia tra brani di musica antica
e melodie più recenti, tutti però con una forte connotazione
popolare ed un legame alla cultura musicale alpina. Protagonisti
sono l'alphorn originario del versante settentrionale delle
Alpi e la cornamusa bergamasca baghèt accompagnati
da altri strumenti popolari: i flauti e le ocarine, le campanine
[strumento simile allo xilofono con risuonatori in vetro, usato
ancora ai giorni nostri in provincia di Bergamo dai campanari per
ripassare e studiare i brani che poi saranno eseguiti sul campanile
con le campane a tastiera, tradizione conosciuta come allegrezza
o suonare a festa], la chitarra e le percussioni [legni,
pelli, terracotta, metalli, ecc.]. L'incontro fra questi strumenti
avviene in un paesaggio ritmico filologicamente non coerente ma
che ben amalgama le varie sonorità.
Baghèt
Fin
dal 1400 nelle prealpi lombarde era consuetudine ballare e cantare
al suono del baghèt. Antico strumento diffuso sia
nelle corti dei nobili che nei mercati e nelle feste popolari, è
giunto fino ai giorni nostri rimanendo legato al mondo contadino.
Con il termine baghèt si intende infatti una cornamusa
che fino agli anni '30/'40 animava i momenti di incontro nelle valli
orobiche. Lo strumento, con una canna per il canto e due bordoni
per l'accompagnamento, da solista guidava i canti, i balli e le
veglie serali trascorse d'inverno nelle stalle.
Valter Biella e Ranieri Fumagalli, oltre ad essere
baghèttisti di fama nazionale ed internazionale, da
anni sono impegnati nel recupero e nella rivalorizzazione del patrimonio
musicale etnico locale, collabroando con numerose formazioni tra
cui la Bandalpina e la Associazione Meridiana.
Franco Svanoni, muovendosi all'interno di esperienze artistiche
tra jazz, teatro, canzoni d'autore, rock e musica etnica, contribuisce
ad aricchire l'inconsueto insieme.
Alphorn
Il
corno delle Alpi, usato già dal 1200 dai pastori dell'arco
alpino come strumento ra richiamo, è uno strumento unico
per dimensioni e sonorità. Si tratta di un semplice tubo
in legno d'abete che può emettere solo una ristretta gamma
di suoni naturali il cui tumbro dalle forti sensazioni evocative
legate agli ampi spazi delle Alpi, bene si amalgama con la cornamusa
in un connubio che vede l'incontro tra tradizioni musicali collocate
a cavallo dei passi alpini che sono sempre stati canali e vie di
scambiom conoscenza e incontro delle genti montane. Anche compositori
come L. Mozart, Brahms e, più recentemente,
Farkas hanno scritto per questo insolito strumento considerato
ormai la voce delle montagne.
Andrea Passoni e Stefano Pedratti dopo essersi diplomati in corno
al Conservatorio Verdi di Milano e aver collaborato già
dal 1987 con le più importanti orchestre sinfoniche italiane,
dal 1994 si sono creati un vasto repertorio per l'alphorn,
con l'intento di valorizzarne l'affascinante espressività
timbrica.
I musicisti:
- Valter Biella ~ baghèt e campanine
- Ranieri Fumagalli
~ baghèt, flauti e ocarine
- Andrea Passoni ~ alphorn e chitarra
- Stefano Pedratti
~ alphorn
- Franco Svanoni ~ percussioni
Torna all'indice
della band
|