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Data: 26 luglio 2011
Ora: 21:15
Locale: Piazzale del Castello
Città: Udine

Informazioni:

evento: FOLKEST

Piazzale del Castello - Udine


Dove non basta il mare - DVDS & Luigi Maieron


(di Daniele Benvenuti)
(ANSA) – UDINE, 27 LUG – Davide Van De Sfroos ripaga il pubblico di ‘Folkest 2011’ anche per il mai digerito forfait di John Mellencamp, avvenuto due settimane fa.
Il poliedrico monzese, trapiantato a Mezzegra e ormai cantore per eccellenza del lago di Como, e’ cosi’ diventato la principale stella della rassegna friulana e ieri sera ha portato nel piazzale del castello di Udine una tappa del suo ‘Yanez Tour’, intrapreso dopo il successo ottenuto al ‘61° Festival di Sanremo’.
Un’esibizione pulsante e festosa con un approccio meno parlato e teatrale di quello riservato dal cantautore monzese, al secolo Davide Bernasconi, al pubblico accorso al concerto primaverile andato in scena a Spilimbergo.
Arguzie e aneddoti non sono mancati ma, “in una terra di amici e bicchierate” (cosi’ ha definito il Friuli del suo ‘fratellone’ Edi di Braulins), lo spettacolo concepito per i grandi spazi ha preso subito direzioni inedite.
Una lunga introduzione strumentale accoglie infatti l’entrata in scena di Van De Sfroos (letteralmente ‘vanno di frodo’ o ‘di contrabbando’ in ‘laghée’, variante del dialetto tremezzino), questa volta in versione truck driver con tanto di camicia scozzese e cappellino da baseball nonche’ un’inquietante somiglianza con Neil Young.
‘Lo sciamano’ serve per infrangere l’umidita’ della serata, ‘Pulènta e galèna frègia’ e ‘Nonna Lucia’ preparano ai classici. Cosi’, da ‘La machina del ziu Toni’ a ‘La poma’ in versione rasta fino a ‘Kapitan Kurlash’, si susseguono affreschi di vita provinciale usciti da un pentolone pieno di folk italiano e gaelico, blues, combat rock, sonorita’ sarde e indiane, reggae, country & western, ska, jazz e musica d’autore. Tra feste alcoliche degne dei Pogues, ballate alla Cowboy Junkies e roche intuizioni crepuscolari tra Tom Waits e Leonard Cohen.
Prezioso, come sempre, l’apporto dei fedelissimi compagni di strada, presentati in maniera esilarante dopo essersi arrampicato sui ponteggi del palco a tre metri dal suolo. Su tutti la chitarra di Maurizio ‘Gnola’ Glielmo, la fisarmonica di Davide Brambilla e il violino di Angapiemage Galliano Persico con le gradevoli azioni di disturbo della polistrumentista Roberta Carrieri. Uno spettacolo da chansonnier e affabulatore alla Gaber, raffinato folk singer e rocker scatenato, molto cantastorie e poco menestrello che fa rivivere bizzarri personaggi paesani attraverso visioni fuori dagli schemi. La ‘Ninna nanna del contrabbandiere’ commuove un po’ tutti, ‘E semm partii’ anticipa ‘Riders on the storm’ dei Doors. Senza dimenticare le affinita’ umane e artistiche con il cantautore di Cercivento, Luigi Maieron, salito sul palco di casa per riproporre il duetto dialettale tremezzino-friulano previsto da ‘Dove non basta il mare’.
I bis aperti dal tormentone ‘La curiera’ danno il via a una sorta di quadriglia collettiva che profuma di Nashville e, quando parte la conclusiva ‘La balèra’ (dedicata allo scrittore triestino Luciano Comida, recentemente scomparso), sono ormai passate piu’ di due ore. Ma nessuno tra i ‘cauboi’ (o ‘desfans’, i fedeli fans di Van De Sfroos) ha mai pensato di guardare le lancette dell’orologio. (ANSA)