All'arrivo in teatro la prima impressione
è estremamente positiva: ressa fuori e nel foyer. La fama
di Davide è chiaramente in aumento anche in una città
come Milano che di musica dal vivo ne offre molta
tutti i giorni.
All'interno si cercano, e facilmente si trovano,
i volti dei Cauboi già conosciuti in precedenza e,
automaticamente, si viene presentati a quelli che non si
erano mai incontrati dal vivo ma, molto spesso, incontrati
in chat o nella Deslist.
Entrando in sala pochi minuti prima dell'inizio il colpo
d'occhio è stupendo. Il teatro non ha praticamente un posto
libero! Persone di ogni età stipano il teatro, nell'aria
si respira l'attesa dell'evento.
Le luci si spengono... Due persone con il
"bareten a la francesa" si avviano tranquillamente
sul palco in penombra, uno si siede, prende in mano una
chitarra e... Comincia ad estrarre delle note dal suo strumento
mentre l'altro, il Davide, inizia a recitare il testo
di E semm Partii.... Il silenzio conquista la sala,
migliaia di occhi sono fissi sulla mimica sofferta ed emozionata
di un menestrello che sceglie la maniera più difficile per
iniziare una serata speciale.
La serata della definitiva consacrazione. La serata che
deve portarlo da cantore degli spazi aperti e dell'allegria
a diventare l'interprete dei ricordi e del viaggio, in un
ambiente teatrale dove il pubblico non può essere conquistato
con il sostegno del ritmo e del ballo ma deve essere coinvolto
dall'emotività e dall'atmosfera che i musicisti riescono
a creare intorno a loro. La serata dell'esame.
Lentamente anche il resto della band arriva
sul palco e prende posto. Il teatro è tutto inchiodato dalle
parole e dalla mimica del Davide. Ed ecco, De
Sfroos apre il concerto. Un breve ricordo del passato
prima di iniziare a suonare i nuovi brani. La scaletta l'avete
già letta e non vi tedio oltre con un elenco di brani. Grand
Hotel è il pezzo che accompagna, sia musicalmente che
come testi, in un'atmosfera diversa. Il passaggio logico
da "Breva e Tivan" a "...E Semm Partii".
Dal vivo si scopre un DVDS che cerca,
molto più che in passato, di far pensare chi ascolta. Le
introduzioni ai brani sono un continuo alternarsi di spiccioli
di cultura popolare lariana e di stille di meditazione universale.
Un continuo miscelarsi di ironia e di amarezza che si uniscono
senza scindersi. Ognuno può cercarsi un proprio livello
di lettura e comunque non può uscirne senza far funzionare
il proprio cervello.
Questo continuo input di ricordi del passato,
remoto e recente, e di comicità spesso amara inchiodano
il pubblico, che in maggioranza non conosce ancora molto
le nuove canzoni, sulle proprie poltrone. Le canzoni sono
degli intermezzi stupendi tra i voli di fantasia di Davide
che regala al pubblico una immagine di se stesso più nuda,
un Genesio che ci costringe con le sue storie a rivelarci
a noi stessi.
Una scommessa vinta. Vinta con se stesso e
vinta con il pubblico. Un pubblico che attende le gocce
di saggezza di Davide, le sue storie musicali e non.
Le sue poesie messe in musica.
La sequenza Television, Genesio
e Ventanas è il pugno del KO. L'apice di un viaggio
percorso con una guida d'eccezione. Adesso basta! Adesso
si può tornare al divertimento! Il duello, La
nocc, ormai tradizionale punto d'incontro con gli amici
extramusicali, e La curiera sono il ritorno alla
gaiezza, alla gioia di vivere. L'energia che ti accompagnerà
a superare quello che c'è fuori dal teatro. Fuori da questo
microcosmo di molte centinaia di amici comuni che affollano
la sala. Perchè questa è la vera scommessa vinta da Davide:
unire persone! Unire persone di età diverse. Unire persone
di idee politiche e culture estreme tra loro. Unire persone
che non si conoscono ma si riconoscono. Si riconoscono in
un gruppo di ragazze sarde che cantano in lombardo. Si riconoscono
in storie di casa loro e in storie di popoli lontani.
Si riconoscono nelle sue parole.
Questo è quanto è successo dentro. Il dopo....chi
c'era lo sa. :-)
Ciao, Franco