Il «lumbard» Van De
Sfroos ha divertito al Fuori Orario
Canzoni da osteria
Un antico «contastorie»
bravo dal vivo
In Lombardia e soprattutto nella zona
tra il Lago di Como e il Canton Ticino, Davide
Van De Sfroos è un vero idolo, capace di radunare anche
oltre cinquemila spettatori ai suoi concerti. Perché Davide
Van De Sfroos è un «lumbard», un lombardo vero
(e non per motivi politici), uno di quei cantastorie che
con una chitarra acustica, usando le parole del suo dialetto,
racconta di tutti quei personaggi da osteria, da «Bar
Sport» dei quali ogni paese ha il suo plotone.
Anche l'Emilia ha la sua tradizione di osterie e,
infatti, il folk di Davide Bernasconi (in arte «Van
De Sfroos», che nel suo dialetto significa «di frodo»)
si sta integrando perfettamente anche a sud del Po,
dove peraltro esiste da anni un gruppo come i Modena
City Ramblers, coi quali divide parecchie affinità musicali,
come si sono accorti gestori e pubblico del Fuori Orario,
che lo hanno conosciuto venerdì per la prima volta.
Molti, in realtà, lo avevano già visto nei suoi precedenti
concerti in terra emiliana; «con questa terra - dice
Davide - ci accomuna una vita da osteria. Poi
mi piace per il rapporto con la musica, per l'intelligenza
musicale, per tutti quei fattori che riportano all'humus
rock degli anni '70».
Accompagnato dalla sua band composta da Alessandro «Pocahontas»
Parilli al basso e cori, Angapiemage «Anga»
Galliano Persico al violino, Claudio Beccaceci
alla chitarra elettrica ed acustica, Davide «Billa»
Brambilla alla fisarmonica, alla tromba e ai cori e
da Diego Scaffidi alla batteria e alle percussioni,
Davide si è trovato subito a suo agio con le sue
canzoni, che parlano di persone diventate personaggi, «comunque
- sottolinea - sempre di persone vere, delle quali
si parla nelle piazze e nei bar. Non suonerei neanche se
non avessi più motivi per scrivere storie».
Alcune canzoni tratte da Brèva e Tivan, finora l'unico
compact disc ufficiale (Cau boi, Il figlio di
Guglielmo Tell, Pulénta e galèna frègia, Il
duello, La baléra, La ballata del Genesio),
altre da E semm partii, il nuovo cd in uscita questa
settimana (Capitan Kurlash, Sügamana, Grand
Hotel, Television), ma non ci sono molte differenze:
lo stile è uno ed inconfondibile e, dal vivo, queste canzoni
si sono animate, sono diventate vere e vive, perché se uno
dei lavori del musicista è registrare dischi, è dal vivo
che Davide Van De Sfroos offre tutto il suo meglio,
tutta la sua capacità artistica di «contastorie».
E piano piano, fedele alla filosofia del passo per passo,
dalle sponde del Lago di Como sta allargando sempre
più il suo raggio d'azione, ma senza forzature, lasciando
che le cose vengano quando è il tempo giusto.
l motivo è semplice: «Preferisco piacere tanto a 25 persone
che così così a 50».
Pierangelo Pettenati
Una nota da parte di cauboi.it:
al Fuori Orario non ha suonato Billa the Kid
ma Simeone, temporaneo sostituto dello stesso.