fenomeno
Un grande successo il «Festival del libro che cammina». Restano tre postazioni fisse per gli scambi Il bookcrossing dilaga: donati 2600 volumi
Liberati 2600 libri. Sta soprattutto in questo numero, oltre che nelle mille e più persone che hanno partecipato complessivamente agli incontri con gli autori, il successo di «Dilagano libri», la rassegna promossa dall'associazione Amici del bookcrossing. «La gente - racconta l'avvocato Gino Frassi, presidente del sodalizio - è venuta e ci ha portato 2600 libri. Ci siamo dati da fare per registrarli e rimetterli in circolazione nei dodici totem sparsi per la città, ma a un certo punto abbiamo finito le etichette, che erano 2400». Basta questo per dire che il successo è stato superiore alle più rosee aspettative degli organizzatori. «I primi due giorni - continua Frassi - abbiamo dovuto spiegare alla gente, che incontrava per strada i nostri volontari, cosa fosse il bookcrossing. Poi, da sabato, non c'è stato più bisogno. Il fenomeno, a questo punto, diventerà costante. Abbiamo individuato due luoghi - il bar Dei portici in via Magistri Cumacini e il bar del cineplex Astoria - dove lasciare i totem, in modo che i bookcrosser sappiano di avere un punto di riferimento per scambiare libri durante tutto l'anno. Un terzo totem ce l'ha chiesto il Comune e sarà gestito dall'Informagiovani in via Natta». Anche l'unica defaillance, quella dell'88enne Fernanda Pivano dovuta a ragioni di salute, è stata rimediata alla grande. Sabato sera all'hangar dell'Aeroclub la "sacerdotessa" della beat generation, che avrebbe dovuto presentare il suo libro «The beat goes on» assieme al fotografo Guido Harari, è stato sostituita da una squadra di scrittori, recuperati all'ultimo momento tra quelli che erano già arrivati a Como per partecipare agli incontri conclusivi di ieri. Tullio Avoledo, Piergiorgio Di Cara, Marco Archetti ed Enzo Vendrame, presentati dallo stesso Frassi, sono riusciti a non far scappare via le 250 persone che erano arrivate per sentir parlare di Ginsberg e Kerouac. Anche la domenica ha riservato belle sorprese. Come il salone gremito di Villa Geno, con tanto di gente in piedi e altra seduta sui mobili, per ascoltare quelli che scrivono come secondo lavoro. Il tutto tra le 11 e le 13.20, quando di solito i comaschi, se non dormono, fanno una passeggiata, vanno a messa e pranzano. E i vari Vitali, Van De Sfroos, Di Cara, Avoledo e Vendrame non hanno fatto rimpiangere la scelta a nessuno dei presenti, dispensando aneddoti che hanno strappato risate e applausi. Pure i reading pomeridiani dei giovani autori tra stazioni e giardini hanno avuto un loro seguito. «Grande partecipazione di pubblico - sottolinea il critico Gian Paolo Serino, uno dei curatori del programma - e, soprattutto, un grande entusiasmo da parte degli scrittori: sono tutti rimasti stupiti sia per gli incontri che per i luoghi molto indicati a valorizzare le bellezze estetiche della città».
Pietro Berra