da "La Provincia di Sondrio" del 30/05/2005

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da "La Provincia di Sondrio" del 30/05/2005

Messaggioda Fantasmino » lun mag 30, 2005 11:36 am

Brani nuovi e pezzi classici: il concerto ha accontentato i gusti di tutti con delle esecuzioni sempre sorprendenti Morbegno si scatena per Van De Sfroos
Accolto come una star sabato sera al Polo fieristico, peccato per la pessima acustica e il caldo torrido

MORBEGNO - E' entrato in scena a passo di danza Davide Van De Sfroos sabato sera al Polo Fieristico. Il gruppo vanta un numero enorme di fans, che attendevano con ansia di poter sentire i nuovi brani. «E' difficile distinguere le singole facce con queste luci negli occhi - ha esordito - ma vedo chiaramente il tappeto di affetto che ci ha steso la città di Morbegno». Un'ora e mezza di musica in sua compagnia, in cui Davide ha eseguito insieme alla “Bandesfroos” i nuovissimi brani di Akuaduulza. I pezzi del recente disco erano intervallati da numerose vecchie glorie, come “La balera” e “Cyberfolk”. Più che una semplice esecuzione si è trattato di vere e proprie interpretazioni, dove Davide Van De Sfroos impersonava i personaggi narrati, recitava, introduceva le singole canzoni e si dava a balli sfrenati con la cantante della Bandesfroos, tra le grida esaltate del pubblico. Spassosissimi poi gli inserti di canzoni famosissime all'interno dei suoi pezzi, che spaziavano da Celentano, a Fabrizio De Andrè, fino addirittura ai re indiscussi del face-painting: i Kiss. Davide Bernasconi ha così presentato il brano che dà il titolo all'album, una delicatissima ballata cadenzata, dal testo suggestivo e bellissimo “l'acqua dolce, che è ovviamente quella del lago, è diversa da quella del mare. Non è migliore, non peggiore, solo diversa. Diverso quello che ci vive dentro, diverso quello che riflette e diverso quello che fa riflettere”. Molto più movimentato il brano “Al paradis de scurpiun”, la storia di un uomo innamorato di una prostituta che lavora in un locale notturno, “Il paradiso dello scorpione” appunto. Peccato per l'acustica del Polo, che rendeva difficile l'ascolto, e in alcuni punti addirittura incomprensibili i testi e alcuni strumenti. Senza poi contare il caldo infernale e umido che si era sviluppato all'interno. Ma lo stoico pubblico, ipnotizzato dalle note di Akuaduulza, ha resistito a entrambi i disagi. Una netta preponderanza di ballate e pezzi lenti e melodici per questo nuovo album, molto più introspettivo dei precedenti. Brani musicalmente molto articolati, in cui è il blues più puro a far da principe, rivisitato però in un'originalissima e eccezionale chiave folk. Il concerto si è chiuso con due pilastri del repertorio: versioni rocambolesche e festosissime di “De Sfroos” e “La Curiera”, tra le ovazioni generali del pubblico. La Bandesfroos ha poi proseguito senza Davide, eseguendo numerosi pezzi tratti da “Manicomi”, “Breva e Tivan” e “E sem partii”.
Katia Gallo
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