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Articoli su Davide e il suo mondo apparsi su giornali e riviste

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Messaggioda marina » mar apr 09, 2013 9:54 pm

Lecco, 09 aprile 2013

Davide Van de Sfroos parla (e canta) con i giovani di Lecco
di Stefano Scaccabarozzi

Davanti a 350 studenti di undici istituti scolastici della nostra provincia, il popolare cantante lariano ha dialogato con il vice direttore di Radio24, Sebastiano Barisoni, nel corso della seconda edizione di 'Confindustria Lecco for young generations'.


Confindustria Lecco sceglie Davide Van de Sfroos, all'anagrafe Davide Bernasconi, per parlare ai giovani lecchesi dell'importanza delle proprie radici territoriali nell'epoca dell'economia globale, attraverso le esperienze in chiaro scuro della propria vita.

Giovanni Maggi, presidente dell'associazione industriali spiega: «Il ricambio generazionale è il futuro delle nostre imprese, cerchiamo di coltivarlo attraverso le attività della fondazione Badoni e con iniziative volte alla formazione come questa seconda edizione di 'Confindustria Lecco for young generations'».

Ad applaudire e ascoltare il cantante lariano, che si è anche esibito in uno dei suoi primi successi 'Pulenta e galena fregia', vi erano questa mattina presso l'auditorium della Camera di Commercio di Lecco, oltre 350 studenti provenienti da undici istituti superiori: il liceo artistico Medardo Rosso, il Badoni, il Bovara, il Parini, il classico Manzoni, il Volta, il Fiocchi, la Leopardi di Lecco, il centro professionale Aldo Moro, il Marco Polo di Colico, il Rota di Calolzio e il Fumagalli di Casatenovo.

Dialogando con Sebastiano Barisoni, vice direttore di Radio24, Davide van de Sfroos ha cercato di dare ai ragazzi presenti preziosi consigli sul futuro: «La passione per quello che si fa è fondamentale, è necessaria a darci una direzione, ma poi servono tempo, condizioni, guide, perseveranza e incoscienza per inseguire ciò che è il bello, in un mondo troppo spesso orientato al brutto».

«Io cerco di raccontare il popolo in tempo reale per non perdere memoria di tutto quello che avviene e per il timore di non aver ricordo di quello che mi veniva raccontato. L'amore per il mio territorio mi ha portato ad amare ancor più le terre degli altri», ha continuato il cantautore lariano.

«Quando agli inizi andavo a propormi alle case discografiche – racconta ancora Bernasconi – mi sono sentito dire che il dialetto era vetusto, il territorio poco trendy, che era un genere folkloristico, popolare o collegato alle mondine, che bisognava invece rubare le tendenze internazionali. Non hanno capito che con il dialetto volevo raccontare il presente e il futuro».

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marina
 
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