Da "La Provincia di Sondrio" del 21/05/04

Articoli su Davide e il suo mondo apparsi su giornali e riviste

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Da "La Provincia di Sondrio" del 21/05/04

Messaggioda Fantasmino » ven mag 21, 2004 2:45 pm

Davide è solo citato ma il tema riporta proprio il suo mondo.
Franco




san fedele, il libro di Anzani
Il confine intelvese, non solo storie di contrabbando

SAN FEDELE INTELVIDopo il recente successo alla fiera internazionale del libro di Torino, suggellato dalla presentazione di Davide Van de Sfroos alla trasmissione televisiva Farenheit condotta su Rai tre da Marino Sinibaldi, Alberto Anzani e il suo libro sul confine sono approdati ieri sera in Valle d‘Intelvi. Presenti nella sala consiliare del municipio i finanzieri in congedo, gli ex spalloni e una rappresentanza dei militari della guardia di Finanza dei comandi di brigata locali. «Storie vissute, storie scritte - ha sottolineato Sinibaldi - che meglio ci fanno comprendere le nostre radici, il recupero della storia attraverso il racconto di vite straordinarie intrecciate al fenomeno del contrabbando, con i musei dedicati ai finanzieri e agli spalloni, in segno di una riconciliziane, di una lotta leale cementata dal tempo, legami silenziosi del passato rievocato oggi per unire la gente». L‘appuntamento è stato patrocinato dall‘assessorato al turismo in collaborazione con l‘associazione nazionale finanzieri d‘Italia, sezione Alceo Salvini. Il testo del giovane scrittore comasco ha offerto l'occasione per ricordare il sacrificio e la sofferenza di giovani per mesi relegati sulle montagne della Valle d‘Intelvi allo scopo di contrastare il fenomeno del contrabbando, e di uomini, spesso disperati, che in esso vedevano una risorsa per superare le difficoltà economiche. Cimeli, documenti, ma anche tante vicende non solo di contrabbando, che riportano alla memoria i casi di numerose famiglie di ebrei. Per sfuggire alle persecuzioni razziali, sceglievano le tranquille montagne del Pra' Bello, del Bonello, dei sentieri di Erbonne e della Valle di Muggio per raggiungere la Svizzera, dopo giorni trascorsi a nascondersi presso alcune famiglie di casaschesi disposti ad aiutare i fuggitivi. Anche Pietro Nenni, perseguitato dal fascismo, arrivò a Casasco e da lì raggiunse il Canton Ticino. Oggi da Erbonne, Scudellate e dal vecchio presidio del Prabello, il fenomeno del contrabbando è scomparso, ma è sempre in agguato un traffico ancora più pericoloso: quello dell‘immigrazione clandestina per la Svizzera, nonostante i controlli e i pattugliamenti delle autorità elvetiche e delle guardie di confine italiane. C‘è ancora chi in paese, avvertendo nella notte l‘eco del pianto e dei lamenti dei più piccoli, lascia ai margini delle mulattiere latte caldo, tè, biscotti e indumenti pesanti, forse per cercare di alleviare le sofferenze di creature innocenti. E per allontanare lo spettro di un ricordo che fra i più anziani del paese ancora non è stato cancellato: quello dell‘olocausto.
Francesco Aita
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