“AMICO”
Gennaio freddo, quest’anno.
Molto freddo.
Più freddo del solito. Forse troppo freddo.
Pensieri confusi, lacrime che non escono.
Rabbia. Tanta rabbia. Nella poca neve si spegne la mia domanda:
“perché?”
E la risposta è li, sul suo carro alato, che fugge,
ridendo, alle mie spalle.
La vita, indifferente, continua. Ma c’è un nuovo,
triste, tetro muro silenzioso
tra le macchine parcheggiate in comune.
E’ un parlare diverso, è un ridere amaro, è
un guardare gli altri con occhi bassi. Già.
Qualcosa è cambiato, qualcosa ci ha sfiorato, qualcosa
va sopportato. Già.
Sopportare. Un fardello pesante ci piega, ma una speranza
sempre accesa ci riscalda,
nell’impotente attesa di un suo nuovo abbraccio, di
un suo nuovo sorriso, sempre lo stesso, mai più lo
stesso.
( poesia scritta nel mese di gennaio 2005)
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